Categoria: Politica

  • Elezioni amministrative: Mariano ha scelto Giovanni Alberti. All’esponente della Lega il  55,52% dei voti

    Elezioni amministrative: Mariano ha scelto Giovanni Alberti. All’esponente della Lega il 55,52% dei voti

    Il nuovo sindaco di Mariano Comense, centro con 25mila abitanti, è Giovanni Alberti, esponente della Lega. Su 12.684 votanti, al nuovo primo cittadino sono andate 6.822 preferenze, ovvero il 55,52% del totale. Alle sue spalle Fermo Borgonovo del Pd con 4.396 voti (35,78%) e infine la rappresentante del Movimento 5 Stelle, Carmela Colomo con 1.069 voti (8,70%). Giovanni Alberti guida una coalizione composta, oltre che dalla Lega, anche da Forza Italia, Fratelli d’Italia e da una lista civica.L’intervista al nuovo sindaco di Mariano sul Corriere di Como in edicola martedì 28 maggio

  • Elezioni amministrative quasi 280mila comaschi alle urne per i sindaci

    Elezioni amministrative quasi 280mila comaschi alle urne per i sindaci

    Maxi tornata amministrativa, oggi, in provincia di Como, dove in 93 Comuni si vota per l’elezione del sindaco e del consiglio.Alle urne sono chiamati quasi 280mila cittadini, come sempre in maggioranza donne (141.760 contro 137.784 uomini). I dati sono aggiornati a due mesi fa, sul sito della Prefettura non è stata infatti pubblicata la revisione al 15.esimo giorno delle liste elettorali. Liste nelle quali sono pure iscritti 18.430 residenti all’estero e 503 cittadini dell’Unione Europea: questi ultimi hanno chiesto di poter esercitare il diritto di voto amministrativo avendolo acquisito dopo 10 anni di residenza in Italia. Tra loro 199 romeni, 56 tedeschi e 44 britannici, ma nessuno originario di Cipro, Slovenia o Malta.Il dato forse più significativo di questo voto comunale è la crescente disaffezione verso l’impegno civico. Qualcosa in linea con quanto già si era visto negli ultimi due, tre anni, ma oggi ancora più accentuato.I paesi nei quali i cittadini non avranno possibilità di scelta – quelli cioè in cui sulla scheda saranno presenti un solo candidato sindaco e una sola lista – sono 22, vale a dire il 23,6% del totale, quasi uno su quattro. Nel 2014 erano “soltanto” 12.In due Comuni – Plesio e Campione d’Italia – non si voterà nemmeno. Nessuno si è infatti candidato. Sono poi 50 i paesi nei quali la sfida sarà tra due soli candidati, 19 quelli in cui la corsa alla poltrona di sindaco avrà 3 concorrenti.Le affollate battaglie tra candidati di ogni appartenenza politica – civica o di partito – sono quasi del tutto scomparse. Soltanto a Cantù (5 candidati) e a Lurate Caccivio (6 aspiranti sindaci) i cittadini hanno vissuto una campagna elettorale ascoltando più voci e diverse tra loro. In totale, nei 93 comuni comaschi chiamati alle urne i candidati sindaci sono 187. Di questi, 41 sono donne (il 21,9%). Le sfide tutte in rosa sono però soltanto 4: a Faggeto Lario, Luisago, Proserpio e Uggiate Trevano.Anche in questa tornata non mancano i Comuni piccoli e piccolissimi. Sono 29 i paesi al voto con meno di 1.000 aventi diritto. Di questi, 12 hanno meno di 500 elettori (e 6 sono addirittura sotto la soglia dei 250). Nella classifica dei centri più piccoli c’è in testa Val Rezzo, con 179 votanti, seguito da Peglio (189) e Livo (196). Curiosamente, in due dei tre Comuni più piccoli della provincia, sono comunque state presentate 2 liste.

  • Elezioni, è fuga dai seggi del capoluogo. Rinunciano 224 scrutatori su 300

    Elezioni, è fuga dai seggi del capoluogo. Rinunciano 224 scrutatori su 300

    Una vera e propria fuga dai seggi. Qualcosa che in passato non esisteva. Non quando gli scrutatori erano indicati dai tanto vituperati partiti.Il Comune di Como ha affrontato in questi giorni un’emergenza inattesa: lo svuotamento delle sezioni elettorali.Hanno cominciato i presidenti di seggio: 15 sui 74 nominati dalla Corte d’Appello di Milano hanno fatto sapere direttamente al Tribunale del capoluogo di regione di non poter rispondere alla chiamata e sono stati subito rimpiazzati.Ma il vero problema è esploso con la nomina degli scrutatori, affidata alla speciale commissione comunale. In 124 (su un totale di circa 300) hanno rinunciato subito; 43 non hanno nemmeno ritirato il decreto di nomina e altri 57 hanno rinunciato dopo il 20 maggio. Una situazione quasi ingestibile, che ha costretto gli uffici di Palazzo Cernezzi a correre ai ripari, delegando il potere di nomina agli stessi presidenti di seggio.Difficile capire i motivi di una tale disaffezione a un ruolo sino a pochi anni fa giudicato molto importante. Certo è che quanto accaduto a Como si è ripetuto anche in molti altri centri piccoli e grandi. È notizia di ieri la “rivolta” degli scrutatori in Piemonte, insoddisfatti per le cifre a loro dire troppo basse del compenso dei tre giorni di lavoro.Le curiositàDalla Prefettura arrivano anche quest’anno alcune curiosità sul voto a Como. Ad esempio, la sperimentazione della trasmissione digitale dei dati. Sembrerà impossibile, ma fino a oggi per comunicare con via Volta gli esiti degli scrutini o le percentuali dei votanti i Comuni hanno utilizzato il fax. Apparecchio quasi del tutto scomparso dal panorama tecnologico.Da quest’anno, in una decina di paesi, alla vecchia carta fatta scivolare nel rullo del fax si accompagnerà la più rapida digitazione al computer. Se ogni cosa funzionerà a dovere, in futuro il sistema sarà allargato a tutti. Altra notazione curiosa. Forse nessuno lo sa, ma in Prefettura e nei Comuni giacciono per eventuali «emergenze» circa 100mila schede elettorali, il 20% delle oltre 500mila stampate e distribuite ai seggi.In tempi in cui le percentuali dei votanti non superano il 60- 70%, questa precauzione può sembrare eccessiva. Ma resiste. Fatti i conti, a livello nazionale si parla di 8-9 milioni di schede stampate per non essere mai utilizzate. Non è poco.Alcuni numeriI comaschi chiamati alle urne per le elezioni europee sono poco più di mezzo milione, oltre 12mila in più di 5 anni fa quando gli aventi diritto per le Europee sul Lario erano stati 489.413. Come sempre, le elettrici sono in maggioranza: 256.300, pari al 51,09%, contro 245.329 uomini. I seggi nei 148 comuni della provincia saranno 551, uno in più rispetto alle precedenti consultazioni. Sono aperti dalle 7 alle 23.Al termine delle operazioni di voto, inizierà subito lo scrutinio delle schede per il Parlamento di Strasburgo. Le urne delle comunali saranno invece aperte domani alle 14. Le liste in corsa per le elezioni europee nella circoscrizione Nord-Ovest sono 16, i candidati 278.Domani, su Espansione Tv, dalle 17.30 e sino alle 23 andrà in onda la maratona elettorale condotta da Andrea Bambace. In programma anche collegamenti in esterna con i Comuni più importanti e con le sedi dei principali partiti e movimenti.

  • Elezioni europee, i comaschi al voto sono 501.160 I seggi  resteranno aperti domani dalle 7 alle 23

    Elezioni europee, i comaschi al voto sono 501.160 I seggi resteranno aperti domani dalle 7 alle 23

    Sedici liste, 276 candidati (quattro dei quali nati in provincia di Como), simboli vecchi e nuovi. E una sola speranza: conquistare un seggio. Il voto nella circoscrizione Nord-Ovest per il Parlamento europeo (circoscrizione che comprende Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) si può sintetizzare in questo modo. Poche cifre e un obiettivo comune a tutti: spiccare il volo verso l’aula di Strasburgo.Domani, dalle 7 alle 23, nei 551 seggi della provincia di Como saranno chiamati alle urne 501.160 cittadini, come sempre in maggioranza donne (256.007, pari al 51,08%, contro 245.153 uomini). In 93 Comuni lariani (su un totale di 148) si voterà anche per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale. In realtà, i paesi chiamati a scegliere il loro primo cittadino avrebbero dovuto essere 95, ma a Plesio e a Campione d’Italia nessuno ha depositato in tempo utile la propria candidatura.Gli elettori, che dovranno presentarsi ai seggi portando con sé la tessera elettorale e un documento di identità valido, riceveranno per le europee una scheda grigia.Il sistema di voto è molto semplice: si traccia un segno sul simbolo del partito e si scrivono da una a tre preferenze, ricordando l’obbligo di genere. Per esprimere due o più preferenze, infatti, si dovranno scegliere necessariamente un uomo e una donna.Non è ammesso il voto disgiunto, non si può cioè votare il simbolo di un partito e il candidato di un altro schieramento, pena l’annullamento della scheda.A Cantù e a Mariano Comense, comuni con oltre 15mila abitanti, gli elettori avranno una scheda azzurra sulla quale indicare sindaco e consiglieri comunali. Il sistema di voto prevede la possibilità di scegliere soltanto il sindaco, tracciando un segno sul nome del candidato, oppure di scegliere un partito segnandone con la matita il simbolo. In questo caso, il voto viene esteso automaticamente anche al candidato sindaco.Una terza possibilità è ammessa, il cosiddetto voto disgiunto: indicare cioè un candidato sindaco e un partito non collegato.Per il consiglio comunale si possono esprimere sino a due preferenze, sempre mantenendo l’obbligo della differenza di genere.Nei 91 comuni con meno di 15mila abitanti in cui si eleggono il sindaco e i consigli comunali, il sistema di voto è rigido. Si traccia un segno sulla lista collegata a un unico candidato sindaco e si esprime una preferenza nella stessa lista. Non è possibile il voto disgiunto.Nei comuni la cui popolazione è compresa tra 5mila e 15mila abitanti si possono dare due preferenze per il consiglio comunale, ma sempre con l’obbligo di rispettare il genere.I seggi, come detto, resteranno aperti dalle 7 alle 23. Subito dopo la chiusura delle operazioni di voto, inizierà lo spoglio delle schede per l’elezione del Parlamento europeo. Lo scrutinio dei voti per i consigli comunali comincerà invece lunedì alle 14.Tutti i Comuni rimarranno aperti con gli stessi orari dei seggi. I cittadini che avessero smarrito la tessera elettorale potranno in qualunque momento richiederla all’ufficio elettorale del proprio Comune di residenza.

  • Elezioni europee, ultima settimana di campagna elettorale. Elisabetta Fatuzzo ospite lunedì sera del “Dariosauro” su Etv

    Elezioni europee, ultima settimana di campagna elettorale. Elisabetta Fatuzzo ospite lunedì sera del “Dariosauro” su Etv

    Elisabetta Fatuzzo, avvocato e leader assieme al padre Carlo del partito dei Pensionati, sarà ospite domani sera delDariosauro, settimanale di attualità politica in onda tutti i lunedì suEspansione Tv(tasto 19 del digitale terrestre) a partire dalle 21.20.

    Fatuzzo, in passato, è stata per quattro legislature consigliere regionale della Lombardia e per una legislatura consigliere regionale della Liguria.

    Oggi è candidata alle elezioni europee con Forza Italia nella circoscrizione NordOvest.

    Come sempre, i telespettatori potranno intervenire in diretta per dialogare con l’ospite della trasmissione e con il conduttore – il giornalista delCorriere di ComoDario Campione– chiamando lo031.3300655oppure potranno inviare messaggiWhatsAppal numero335.7084396.

    Sui canali social è sempre attivo l’hashtag#dariosauro.

  • Elezioni europee: il dibattito a “Nessun Dorma” su Espansione Tv

    Elezioni europee: il dibattito a “Nessun Dorma” su Espansione Tv

    Elezioni europee e amministrative: settimana prossima si vota. In vista di domenica 26 maggio la campagna elettorale diventa sempre più serrata. Domani andrà in onda su Espansione Tv il penultimo confronto prima delle urne. L’appuntamento è alle 21.20 con “Nessun Dorma”, il talk show condotto da Andrea Bambace. In studio quattro candidati, quattro idee di Europa e quattro programmi politici differenti. Si confronteranno Carmine Pacente (Partito Democratico), Dino Rinoldi (+Europa), Laura Molteni (Lega) e Carlo Fidanza (Fratelli d’Italia). I telespettatori potranno interagire con gli ospiti telefonando in diretta o inviando un messaggio whatsapp. È possibile anche prenotare gratuitamente uno degli ultimi posti disponibili per assistere in diretta alla puntata in studio, chiamando lo 031330061 o inviando una mail a nessundorma@espansionetv.it.

  • Elezioni europee, stasera dibattito su Etv

    Elezioni europee, stasera dibattito su Etv

    Volata finale per le elezioni europee anche in televisione, dove si moltiplicano i dibattiti tra candidati ed esponenti delle forze politiche in campo.Nessun Dorma, il talk show di Espansione Tv in onda ogni venerdì alle 21.20 (tasto 19 del digitale terrestre) – dedica stasera al voto per il Parlamento di Strasburgo il suo terzo appuntamento speciale.Con la conduzione di Andrea Bambace, si “sfidano” davanti alle telecamere degli studi di via Sant’Abbondio Lara Comi, deputata europea uscente di Forza Italia, Cristina Torli , candidata di La Sinistra, e Gianni Farina, ex parlamentare oggi candidato con il Partito Democratico nella Circoscrizione Nord-Ovest.Durante la puntata di stasera gli ospiti si confronteranno tra loro sui temi più caldi dell’agenda europea, ma potranno anche discutere con il pubblico a casa e con il pubblico in studio che, come sempre, avrà l’opportunità di intervenire.Oltre alle telefonate in diretta (al numero 031.3300655)i telespettatori potranno porre domande o fare riflessioni attraverso WhatsApp, scrivendo un messaggio al numero 335.7084396.Per assistere alla diretta dagli studi di Como di Espansione Tv è ancora possibile prenotare gratuitamente un posto chiamando lo 031.330061 oppure scrivendo a nessundorma@espansionetv.it.

  • Antonio Spallino, il ricordo di amici e avversari: «Politico coraggioso e aperto»

    Antonio Spallino, il ricordo di amici e avversari: «Politico coraggioso e aperto»

    (da.c.) Coraggioso. Il ricordo di Antonio Spallino nelle parole di chi lo ha conosciuto o gli ha lavorato a fianco transita da questo aggettivo solitamente poco utilizzato in politica.Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo ed esponente di punta della corrente di Base della Dc, la stessa in cui militò sempre l’avvocato Spallino, parla di un sindaco capace di fare «scelte molto coraggiose per Como e anche fortemente innovative: da un assetto urbanistico più equilibrato alla pedonalizzazione della Città murata, alla municipalizzazione delle reti di gas e acqua. Fu un ottimo sindaco, che non si fermò davanti alle critiche e affrontò anzi a viso aperto chi non la pensava come lui».

    Il politico che ne prese il posto,Sergio Simone, sottolinea il profilo politico di «uomo della Base Dc, con il quale noi socialisti avevamo un rapporto fecondo». Simone, che fu vice di Spallino in giunta per oltre un anno, ammette di «aver imparato molto da un uomo che aveva una statura e un profilo culturale superiore a tutti gli altri. Spallino e Gelpi hanno gestito il cambiamento di Como. Gelpi guidò la trasformazione della città industriale in una fase di crescita, Spallino ne rivoluzionò in meglio l’assetto urbanistico, dandole la fisionomia che oggi conosciamo». Secondo Sergio Simone, il lascito di Spallino è stato fortissimo anche sul terreno della cultura: «Comprò Palazzo Natta e la Cattaneo in via XX Settembre per farci il museo della seta, sposò l’idea del Conservatorio e inventò il Centro Volta. Volava altissimo e diede a Como un profilo altrettanto elevato».

    Uno degli avversari politici di Spallino, l’ex segretario del Pci di ComoGianstefano Buzzi, ricorda invece un «sindaco attento ai problemi sociali della città e un uomo che ha dedicato la sua vita al dialogo. Fu il primo, nel 1970, a parlare di bilancio sociale e guardava ai problemi cercando sempre soluzioni positive per i cittadini. Era espressione della Dc, certo, e con lui ci furono scontri e polemiche. Ma non dimenticò mai di essere il sindaco di tutti e di far prevalere il ruolo istituzionale su quello politico. La sera in cui il brigadiere Carluccio morì in viale Lecco ero tornato tardi a casa dopo un lungo consiglio comunale. Allora abitavo in via Roosevelt e udii bene l’esplosione. Andai a piedi in Questura, lo sgomento di Spallino era quello di un padre».

    Buzzi rammenta anche la scelta di riaprire, dopo una notte di discussioni, il consiglio comunale convocato per discutere della crisi della Ticosa. «Avevamo iniziato alle 4 del pomeriggio di sabato ed eravamo andati avanti fino alle 7 del mattino. Spallino richiamò i consiglieri e proseguimmo fino alle 2 del pomeriggio della domenica per dare le garanzie necessarie all’apertura della procedura di cassa integrazione per i 600 lavoratori della Ticosa». Anche per questo il Pci diede subito il suo assenso alla nomina del sindaco di Como a commissario a Seveso per la vicenda Icmesa.

    Ma Spallino, almeno nei ricordi dei giovani Dc dell’epoca, fu anche maestro di vita.Enrico Lironilo conobbe quando, sindaco di Cernobbio, intavolò al suo fianco la trattativa di acquisto di Villa Erba con la famiglia Visconti. «La sua grande creazione fu il Centro Volta, che diede un impulso straordinario alla Como culturale. Era un uomo di grande sensibilità, molto amato dai cittadini anche perché capace di ascoltare. Forse il fratello Angelo aveva più passione per la politica e per la vita del partito, ma Nino spiccava per la sua autorevolezza».

    Un altro giovane sindaco di allora,Giovanni Pontiggia, tratteggia l’umanità di Spallino come elemento caratterizzante dell’uomo. «Per chi si avvicinava alla politica era punto di riferimento. Sapeva catalizzare l’attenzione di coloro che lo ascoltavano. Appena diventato sindaco di Alzate, a 27 anni, lo avevo scelto come avvocato urbanista per difendere il Comune in una causa complicata. Mi insegnò tutto sulla materia, ma soprattutto mi insegnò a fare politica con metodo, con rigore. E a pensare la politica come capacità di guardare al mondo nel suo complesso. La sua morte è un grosso dispiacere».

    Anche l’attuale sindaco di como,Mario Landriscina, ha voluto ieri ricordare la «figura autorevole e preziosa di Antonio Spallino, un uomo capace di lasciare un segno tangibile nella storia della nostra città. Desidero ricordarlo come l’ho conosciuto: una persona intelligente e comprensiva, ferma e sempre disponibile al confronto. Il suo impegno civico e la sua responsabilità nel rapporto col reale siano di esempio, ispirazione e guida per i comaschi e per chi è chiamato ad amministrare».

    Tra i tanti commenti in rete, infine, il pensiero dell’ex preside del Volta,Bruno Saladino: «È l’Ariosto che mi suggerisce una cifra, uno stile: Oh gran bontà de’ cavallieri antiqui».

  • Al Circolo Willy Brandt “La sconfitta” della sinistra

    La sinistra italiana si interroga a due mesi di distanza di quella che viene definita “una delle più pesanti sconfitte” elettorali. Lo fa nel corso di una serata al Circolo Wlly Brand di Como, nella sede di via Bari 8 (inizio alle 21).

    Le bandiere del Partito Democratico

    “Una riflessione sul perché Lega e M5S siano stati capaci di cogliere il senso della protesta, trasformandolo in consenso, mentre l’intera sinistra, dai più moderati ai più radicali, non è stata capace di comprendere e interpretare la realtà con risposte razionali, competitive e convincenti” si nelle nell’invito alla serata del 4 maggio, il giorno successivo alla direzione nazionale del PD che deciderà ufficialmente l’orientamento di quel partito sul Governo.

    Intervengono due noti giornalisti di Como, Francesco Angelini della Provincia e Marco Guggiari del Corriere di Como, e due esponenti della sinistra, Alessandro Alfieri segretario regionale del PD e Onorio Rosati candidato presidente regionale per Leu. Modera Giuseppe Doria, presidente del Circolo.

  • Comuni al voto il 26 maggio. Campione d’Italia  e Plesio senza candidati. A Cantù e Mariano possibile il secondo turno

    Comuni al voto il 26 maggio. Campione d’Italia e Plesio senza candidati. A Cantù e Mariano possibile il secondo turno

    Campione d’Italia rimarrà senza sindaco. Ieri sono scaduti i termini per presentare le candidature per le amministrative del prossimo 26 maggio e, nonostante il tentativo, all’ultimo minuto, di una raccolta firme per una lista, non ci sono aspiranti consiglieri né persone disponibili a rivestire la carica di primo cittadino. La crisi dell’enclave si trascina da tempo e la situazione del Comune, in stato di dissesto, è drammatica. I dipendenti del municipio sono senza stipendio da 13 mesi. Le redini del paese sono al momento nelle mani del commissario Giorgio Zanzi, nominato dopo l’addio dell’ex sindaco Roberto Salmoiraghi. «Ahimé, non si è presentato nessuno – conferma Zanzi – C’erano voci sul fatto che, in queste condizioni, non ci fossero i presupposti per svolgere al meglio il mandato di sindaco, ma c’era sempre la possibilità che qualcuno si facesse avanti. Il problema è soprattutto la difficoltà del Comune sotto il profilo finanziario».Sempre tra le vicende dell’enclave, da registrare l’uscita dal collegio dei curatori fallimentari del Casinò di Sandro Litigio, presidente dell’Ordine dei Commercialisti. «Una decisione presa nei giorni scorsi in accordo con il Tribunale e i colleghi – spiega Litigio – Non essendoci più necessità di un collegio a tre dopo i lavori della fase critica».Tornando alle elezioni, non si è fatto avanti alcun candidato neppure a Plesio, mentre a Sorico, altro paese commissariato, c’è una lista. Complessivamente, sono 95 i centri della provincia di Como nei quali i cittadini saranno chiamati a votare.Urne aperte a Cantù, dopo il caso dell’incompatibilità del primo cittadino eletto nel 2017, Edgardo Arosio. L’altra città con oltre 15mila abitanti è Mariano Comense. In entrambi i casi è previsto il doppio turno e quindi il ballottaggio nel caso in cui il prossimo 26 maggio non ci sarà alcun candidato che raccoglierà il 50% più uno dei consensi.Qualche curiosità. Sono diversi i paesi che avranno un solo candidato sindaco. In questi casi, il voto è valido esclusivamente se alle urne si reca almeno la metà degli aventi diritto. Ad Argegno, dopo un solo mandato il sindaco uscente Roberto De Angeli si candida tra i consiglieri e cede il testimone ad Anna Dotti. A Tremezzina, i candidati alla poltrona di sindaco sono tre, tutti ex primi cittadini: Mauro Guerra, Bruno Bordoli e Claudia Lingeri.A Zelbio ha deciso di non correre per il suo quinto mandato (non consecutivo) l’imprenditore Giuseppe Sorbini. Amministratore delegato di Enervit e presidente dell’Equipe Enervit, 63 anni, 4 figli, sarà in lista come candidato consigliere in appoggio al suo attuale vicesindaco, il giornalista Matteo Vanetti. Per impegni di lavoro non siederà così sul principale scranno della “sua” Zelbio, dove è stato sindaco dal 1999 al 2009 e poi dal 2014 al 2019, oltre ad essere stato per tre amministrazioni consigliere.Sarà una sfida a due a Zelbio, con Vanetti contrapposto a un altro ex assessore del paese, Alberto Mascheroni, fotografo e imprenditore con un B&B nei pressi del Pian del Tivano.