Categoria: Politica

  • Elezioni, Mario Landriscina ricompatta il centrodestra comasco

    Elezioni, Mario Landriscina ricompatta il centrodestra comasco

    Un approccio timido, molto pacato, quasi demodé. Ma una tesi di fondo tutt’altro che scontata: il «primato delle persone sui voti». Il giorno di Mario Landriscina candidato sindaco del centrodestra di Como è segnato da una visione double face. Da un lato, la netta rivendicazione di una scelta apparsa non casuale e piuttosto ragionata; dall’altro lato, il desiderio di affermare un’idea di città «che parta dagli ultimi». E dai problemi irrisolti. Un’idea di città anche meno litigiosa, in cui gli avversari sono comunque «interlocutori da ascoltare e con i quali discutere». Dopo mesi di incertezze e dubbi, ieri pomeriggio il coordinatore del 118 ha finalmente sciolto le sue riserve e accettato in modo ufficiale l’investitura propostagli dai partiti del centrodestra nella corsa al piano nobile di Palazzo Cernezzi Davanti alla stampa locale riunita allo Yacht Club il medico comasco ha in parte ricostruito gli ultimi mesi fatti di trattative, colloqui riservati – «avrei apprezzato maggiore discrezione», non ha mancato di far notare lo stesso Landriscina – e incontri di carattere programmatico.

    L’impressione è che il coordinatore del 118 non abbia mai avuto dubbi sulla sua candidatura. E che abbia costruito pezzo dopo pezzo la necessaria cornice entro cui far rientrare tutte le componenti della coalizione. Se l’obiettivo era presentarsi uniti, il risultato è stato pienamente raggiunto. Resta da vedere se i desiderata coincideranno, nel tempo, con i risultati. Con una scelta a effetto anche la conferenza stampa è stata divisa in due parti.

    Palazzo Cernezzi, sede del Comune di Como

    Nella prima, Landriscina si è presentato a fianco di due amici – il dentista Franco Brenna e il commercialista Mario Rezzonico – con i quali sta lavorando per formare una compagine civica. Nella seconda, il medico ha chiamato al tavolo i coordinatori provinciali e cittadini di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Questi ultimi hanno ribadito il proprio appoggio e la volontà di costruire con il candidato il programma di governo della città. «Il centrodestra unito ha ritrovato la voglia di condividere progetti e idee», ha detto Alessandro Fermi, coordinatore azzurro e sottosegretario in Regione. Mentre Fabrizio Turba, sindaco di Canzo e segretario del Carroccio, ha usato la metafora del «manovale» che si mette a disposizione per impilare i mattoni della futura casa unitaria. Poche e generiche le prime indicazioni del programma politico-elettorale che Landriscina presenterà alla città nei prossimi mesi. «Leggo e studio», ha ripetuto il dirigente del 118. Consapevole di quanto sia pericoloso partire con una scivolata.

    Sulle paratie è stato detto chiaramente che si lavorerà di concerto con la Regione per chiudere al più presto la vicenda. Mentre sulla Ticosa molto dipenderà dalla conclusione della trattativa in piedi con Multi. Un accenno preciso è stato dato su piazza Roma e la nuova Zona a traffico limitato. In questo caso Landriscina ha parlato di una «decisione che ha scontentato tutti, cittadini e commercianti». Evidente l’intenzione di cambiare qualcosa. «Sento molto sulle spalle questa partita – ha ripetuto il candidato del centrodestra – avrò bisogno dell’aiuto di tutti. Una cosa posso dire con certezza: non faremo promesse che non potremo mantenere».

  • Elezioni in Provincia, c’è chi dice no. Il sindaco di Laglio invita i colleghi al boicottaggio

    Elezioni in Provincia, c’è chi dice no. Il sindaco di Laglio invita i colleghi al boicottaggio

    «No, grazie». Tra i sindaci e gli amministratori locali della provincia di Como c’è chi dice no. No alle elezioni del presidente della Provincia. In nome del diritto dei cittadini a scegliere i propri amministratori.Roberto Pozzi, sindaco di Laglio, lancia una sorta di appello ai colleghi e invita al boicottaggio delle elezioni del 31 ottobre.«L’abolizione delle Province, prevista nell’ampio piano di riforme costituzionali poi bocciato dalla maggioranza dei cittadini, non è più all’ordine del giorno – ha scritto Pozzi sul suo profilo Facebook – Le Province rimangono in un limbo: né carne, né pesce, delegittimate e impoverite eppure ancora impegnate nell’erogazione di importanti servizi: scuole e strade in primis».Pozzi ricorda come il 31 ottobre prossimo, il nuovo presidente della Provincia di Como sarà eletto dai soli consiglieri comunali e dai sindaci dei Comuni lariani. «Espropriando ancora una volta i cittadini di un loro sacrosanto diritto».Le Province, aggiunge Pozzi, «devono tornare a esercitare nella pienezza dei loro poteri, dotate degli strumenti e delle risorse necessarie e a svolgere quel fondamentale ruolo di raccordo tra i Comuni e la Regione». Il sindaco di Laglio se la prende anche con il meccanismo del voto “ponderato”: «il voto di ciascun consigliere varrà in proporzione al numero dei cittadini rappresentati. Nel mio, come in tanti altri casi di piccoli Comuni: niente. Per questo non parteciperò, senza nulla togliere ai due candidati presidenti. Ridate ai cittadini il loro diritto di scegliere chi dovrà amministrare il territorio e ridate dignità piena alle Province», conclude Roberto Pozzi.Sempre ieri, un appello simile a non andare a votare è stato lanciato da tre consiglieri comunali di Magreglio: Paolo Ceruti, Donatella Selvini e Antonio Terragni. «I cittadini sono eliminati come elettori e ciò è grave, dal momento che gli stessi si sono pronunciati per il mantenimento delle Province quali enti a valenza costituzionale», dicono i tre consiglieri comunali.

  • Al voto in 13 comuni del Comasco, i risultati. Tre paesi senza quorum

    Al voto in 13 comuni del Comasco, i risultati. Tre paesi senza quorum

    Elettori al voto in tredici comuni della Provincia di Como per eleggere i nuovi sindaci.

    A Cernobbio  vince la new entry: Matteo Monti con il 37,76% è il nuovo sindaco del paese. Il sindaco uscente Paolo Furgoni si ferma al 28,87% con 925 preferenze mentre non va oltre il 20,38% l’ex primo cittadino Simona Saladini.I cittadini di Bulgarograsso hanno scelto Fabio Chindamo che batte lo sfidante Giuseppe Clerici con il 61,51%. Si conferma sindaco di Laglio Roberto Pozzi con il 92,77%. Luigi Monza di nuovo sindaco di Mozzate con il 48,62%, a Lambrugo e Lurago vengono riconfermati Giuseppe Costanzo al 73,48% e Federico Bassani con il 66,27%. A Montemezzo resta in sella Gian Luigi Spreafico con il 67,64% e a San Siro Claudio Raveglia con il 93,47%. Piera Antonella Mazza con il 59,37% è il sindaco di Carlazzo.

    Infine nel nuovo comune, Centro Valle Intelvi, nato ufficialmente il primo gennaio 2018 dalla fusione dei Comuni di Casasco, Castiglione e San Fedele, il sindaco è Mario Pozzi con il 73,66%.

    Clamorosa la situazione dei tre paesi della provincia di Como nei quali c’era un unico candidato sindaco: Carugo, Cassina Rizzardi e Sorico. Perché le elezioni fossero valide era necessario che si recasse alle urne la metà più uno degli aventi diritto. Il quorum non è stato però raggiunto e i comuni saranno dunque commissariati.

  • Commissione sicurezza, a Palazzo Cernezzi  scontro aperto tra Lega e Fdi. Si infiamma la polemica

    Commissione sicurezza, a Palazzo Cernezzi scontro aperto tra Lega e Fdi. Si infiamma la polemica

    Fratelli d’Italia rilancia lo scontro con la Lega sulla commissione speciale sicurezza, dopo il rinvio alla settimana prossima della discussione in consiglio comunale sull’istituzione del nuovo organismo, già contrastato dal vicesindaco Alessandra Locatelli e dall’assessore alla Sicurezza Elena Negretti. Sul tema interviene il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia Stefano Molinari: «Spiace dover constatare come il vicesindaco Alessandra Locatelli sposti la questione da politica a personale, offendendo senza ragione il consigliere Sergio De Santis. Vorremmo inoltre capire come possa affermare “non vedo la necessità di un simile organismo” quando sia a Cantù che a Erba esiste, così come in molte altre città nelle quali la Lega è in maggioranza».All’attacco anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Matteo Ferretti. «Il gruppo non tollera l’attacco personale e diretto nei confronti del consigliere Sergio De Santis – dice Ferretti – La trattazione di un argomento importante quale quello della sicurezza dei cittadini e della legalità, viene ostacolato dalla Lega per mere questioni personali. È triste constatare che il vicesindaco e l’assessore alla Sicurezza Elena Negretti, dopo un anno e mezzo in giunta non conoscano e conseguentemente non rispettino le competenze e le prerogative del Consiglio Comunale. I cittadini si aspettano risposte concrete e non queste liti da cortile», chiude Ferretti.

  • Como, il vertice di maggioranza si farà. Forza Italia: «Lo chiedevamo da 20 giorni»

    Como, il vertice di maggioranza si farà. Forza Italia: «Lo chiedevamo da 20 giorni»

    «Convocherò nelle prossime ore un vertice di maggioranza. Il chiarimento serve, è chiaro che stiamo vivendo una situazione travagliata».Il sindaco di Como, Mario Landriscina, si prepara a una fine dell’anno politicamente complicata. All’orizzonte ci sono almeno due provvedimenti che potrebbero far saltare il centrodestra, per ammissione dello stesso Landriscina: la mozione di sfiducia all’assessore Elena Negretti e la delibera sulla nuova azienda speciale per i servizi sociali.Su entrambe, il sindaco vuole certezze. Così come ha ripetuto ieri sera in diretta su Etv nell’appuntamento di ogni settimana con il pubblico televisivo.«La maggioranza deve decidere una volta per tutte se andiamo avanti dovendo superare un problema in ogni momento oppure trovare una stabilità vera, pur con tutte le discussioni necessarie». Anche per questo, il vertice con tutti i partiti che lo sostengono è diventato indispensabile. Soprattutto dopo che il gruppo di Forza Italia ha deciso l’appoggio esterno. Proprio gli azzurri aspettavano da tempo la chiamata e oggi si preparano a dettare le loro condizioni. «Credo che questo primo chiarimento sia indispensabile – dice il capogruppo forzista a Palazzo Cernezzi, Enrico Cenetiempo – è una vita che l’aspettiamo. Forse il sindaco avrebbe dovuto convocarlo 20 giorni fa, quando siamo usciti dalla giunta. Perché chi guida una coalizione, nel momento in cui sorgono problemi, rimette tutti attorno al tavolo per fare sintesi. Abbiamo chiesto soltanto questo».Vertice sia, quindi, nonostante il mal di pancia della Lega che avrebbe preferito evitare. Ma navigare a vista è troppo complicato. E soprattutto rischioso. Lo sa bene il sindaco, che infatti sottolinea come sia «importante dare un segnale».«È importante che il sistema tenga – aggiunge Landriscina – penso in particolare alla delibera sull’azienda speciale, che giudico molto importante. Voglio che su questo punto ci sia una maggioranza chiara e nessun indugio, se non c’è convinzione si va a casa. Ho dato prova di calma e pazienza e non mi sono mai dato arie ma la misura non dev’essere superata».

  • Elezioni comunali del prossimo 10 giugno: nessun candidato a Rodero

    Elezioni comunali del prossimo 10 giugno: nessun candidato a Rodero

    Nessuna candidatura per le prossime elezioni comunali a Rodero. In Provincia di Como sono 14 i centri chiamati al voto per rinnovare gli amministratori locali il prossimo 10 giugno, ma in realtà saranno 13 a recarsi effettivamente alle urne. Oggi, infatti, sono scaduti i termini per la presentazione dei candidati, e a fare notizia è il comune di Rodero, che non andrà al voto proprio per l’assenza di aspiranti sindaci. Una situazione, quella di questo territorio al confine con la Svizzera, già ingarbugliata da tempo.

    Alla guida del Comune attualmente si trova un commissario, nominato perché Attilio Epistolio, già sindaco a Rodero per 3 mandati, all’ultima tornata elettorale risultava l’unico candidato e non ha raggiunto il quorum. “Ci ho messo la faccia l’anno scorso – interviene Epistolio – Obiettivo della mia lista era arrivare alla fusione con i comuni di Valmorea e Albiolo, ma in molti hanno remato contro ed è saltato tutto. Le altre forze politiche si sono tirate indietro e c’è disinteresse diffuso anche tra i cittadini. Abbiamo organizzato diverse riunioni, ma non si è presentato mai nessuno. La fusione avrebbe portato numerosi vantaggi, tra cui i finanziamenti regionali e una razionalizzazione dei servizi. Ora invece rimarrà il commissario, con una spesa per le casse comunali di oltre 2mila euro al mese. Probabilmente ai cittadini va bene così”.

    Tra i comuni chiamati al voto, il neonato municipio di Centro Valle Intelvi, Mozzate, il più popoloso, Cernobbio, Carugo, Bulgarograsso, Carlazzo, Cassina Rizzardi, Lambrugo, Lurago d’Erba, San Siro, Sorico e Laglio. Il più piccolo paese al voto è Montemezzo, con meno di 300 abitanti.

  • Como, prove tecniche per il “Centro”. Spunta all’orizzonte un nuovo soggetto politico

    Como, prove tecniche per il “Centro”. Spunta all’orizzonte un nuovo soggetto politico

    Intorno a una tavola imbandita possono sempre nascere delle nuove idee. E in politica, sia essa quella romana o locale, i ristoranti sono sempre stati luoghi più o meno carbonari dove sorseggiare un bicchiere e far nascere alleanze. E così sembra sia successo pochi giorni dopo l’elezione di Fiorenzo Bongiasca alla presidenza di Villa Saporiti, quando un gruppo di politici ed esponenti delle categorie economiche si sono ritrovati seduti allo stesso tavolo. E quella che doveva essere una cena di festeggiamenti sembra invece sia stata anche la prima puntata – o seconda o decima non si può sapere – della costruzione di quello che potrebbe essere un nuovo soggetto politico con la bussola orientata verso il centro. Un centro dove far confluire “uomini di buona volontà” a prescindere dallo schieramento politico. Lo stesso Bongiasca a più riprese ha parlato della validità di un «movimento dei sindaci e dei consiglieri utile a far sentire la voce di un territorio, quello comasco». E adesso, a distanza di qualche settimana da quella cena, il percorso intrapreso continua a riservare delle novità. «Esiste un gruppo nutrito, siamo già più di 40 soggetti, tra politici e rappresentanti dei vari settori – dice Umberto D’Alessandro (ex assessore dell’era Bruni e dirigente in diverse società) – che sono convinti sostenitori di una simile idea e del fatto di non dover guardare solo alla bandiera. Un buon amministratore ha ovviamente una sua bandiera ma è giusto che lavori per il bene di un territorio e nel fare questo può unire le forze anche con altri politici che la pensano allo stesso modo».Un superamento dunque delle rigidità del passato per dare vita a un grande centro. «E in tal senso perché non pensare anche a un gruppo che, crescendo, possa studiare un progetto di governo della città?», dice D’Alessandro. Visto come traballa la giunta Landriscina, il passo è breve. «Noi speriamo possa lavorare ma qualora così non fosse ci faremo sicuramente trovare pronti all’appello elettorale che potrebbe essere in concomitanza con le Europee», conclude D’Alessandro.

  • Dal Dariosauro arriva l’ex grillino Tommaso Currò

    Dal Dariosauro arriva l’ex grillino Tommaso Currò

    Un nuovo lunedì sera con la politica nazionale per “Il Dariosauro” il programma del giornalista Dario Campione in diretta dalle 21.25 su Etv.

    © A.Nassa | Dario Campione “Il Dariosauro”

    Dopo Flavio Tosi e Antonio Razzi, ecco un altro ex di lusso dell’agone politico italiano, un “fuoriuscito” al pari di Tosi. Si tratta di Tommaso Currò, ovvero il parlamentare eletto con il Movimento Cinque Stelle alle politiche del 2013 e autore di un clamoroso passaggio alla vigilia del Natale successivo, prima nel gruppo misto alla Camera e poi, dal 1° aprile 2015, nel Pd.

    Currò aveva criticato pesantemente Grillo e Casaleggio dopo la disfatta delle elezioni europee 2014. Fu così uno dei 40 transfughi (19 senatori e 21 deputati) tra i grillini nella precedente legislatura.

    Nell’ultima tornata non è stato candidato per il Pd, anche se è stato molto attivo nella campagna elettorale a favore di Giorgio Gori in Lombardia.Nei giorni del tentativo di un accordo di governo proprio tra i pentastellati e il Partito democratico, quello del 45enne Currò, siciliano, che si avvicinò ai grillini nel 2011 per poi finire nella braccia di Renzi è sicuramente un osservatorio privilegiato.

    Il programmaDario Campione conduce “Il Dariosauro” tutti i lunedì sera, alle 21:25 su Etv. Si può comunicare in diretta con il programma telefonando allo 031.33.00.655 oppure scrivendo su Facebook e Twitter #dariosauro. E infine via Whatsapp al numero 335.70.84.396

  • Edgardo Arosio con il 52,18% vince il ballottaggio ed è il nuovo sindaco di Cantù

    Edgardo Arosio con il 52,18% vince il ballottaggio ed è il nuovo sindaco di Cantù

    Edgardo Arosio festeggia l’elezione a sindaco di Cantù

    Edgardo Arosio è il nuovo sindaco di Cantù. Nella città del mobile sono terminati gli scrutini del ballottaggio. Arosio si è imposto con 6.829 voti, con una percentuale del 52,18%. Edgardo Arosio era appoggiato da Lega Nord, Forza Italia, Lista Civica-Cantù Sicura, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.  Il suo rivale Francesco Pavesi (lavori in Corso, Cantù Rugiada, Frazioni in corso) ha ricevuto 6.258 consensi, pari al 47,82%.