L’incremento è stato minimo, in un anno non ha neppure raggiunto l’1%, ma il numero di compravendite registrate nel corso del 2017 colloca la provincia di Como tra quelle più attive sul fronte immobiliare, al 26° posto su scala nazionale, con ben 102 passaggi di proprietà ogni 10mila abitanti.Al primo posto su scala nazionale figura la provincia di Savona con 159 compravendite (sempre ogni 10mila abitanti), seguita da Imperia con 144 immobili acquistati e da Milano, in terza posizione con 143 passaggi di proprietà. In generale, nella graduatoria stilata oggi dal “Sole 24 Ore” sulla base dei dati dell’Osservatorio mercato immobiliare (Omi) dell’Agenzia delle Entrate, relativi al 2017, a spingere verso l’alto le compravendite sono state soprattutto le aree urbane del Nord Italia e le province a vocazione turistica, in particolare in Liguria e Valle d’Aosta (nell’analisi dell’Omi mancano i dati relativi al Trentino Alto Adige, oltre che alle province di Trieste e Gorizia).Per quanto riguarda il Comasco, nello scorso anno sono state effettuate 5.683 compravendite, corrispondenti a 102 acquisti ogni 10mila abitanti, con una crescita dello 0,7% rispetto al 2016. Il dato comasco è pari a quello di un’altra provincia turistica della Lombardia, quella di Brescia, anch’essa al 26° posto con 102 passaggi di proprietà ogni 10mila abitanti. Brescia però ha registrato una crescita ben più sostanziosa nelle compravendite, salite dell’8,2% e pari a 12.880 in termini assoluti.Varese, con 106 compravendite e una crescita del 3,6% surclassa Como, mentre nel Lecchese sono passati di mano meno immobili (97 ogni 10mila abitanti) anche se l’incremento è stato più consistente (+4,6%).
Categoria: Economia
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Confartigianato imprese Como: Galli nuovo presidente
Nuovo presidente per Confartigianato Imprese Como. Si tratta di Roberto Galli, nato a Erba il 13 giugno 1966, titolare di una ditta di autotrasporti.Nel sistema Confartigianato Galli vanta una lunga esperienza, prima come socio e come delegato comunale di Pontelambro. Successivamente è stato presidente del consiglio della delegazione di Erba. E’ stato poi presidente provinciale del settore autotrasporto, per il quale ha rivestito importanti incarichi regionali e nazionali. Negli ultimi anni, ha rivestito il ruolo di componente di giunta dal 2010 al 2014; nel quadriennio 2014-2018 è stato anche tesoriere dell’associazione.
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Confcommercio Lombardia: il porlezzese Sangalli rieletto presidente
Carlo Sangalli è stato rieletto oggi per acclamazione presidente di Confcommercio Lombardia dal nuovo consiglio generale. “I segnali complessivi per l’economia lombarda – dichiara Sangalli, comasco di Porlezza – sono positivi: crescono le imprese, gli addetti e il Pil generato dal terziario di mercato. E la collaborazione fra le istituzioni del nostro territorio, pur nella diversità politica come tra il Comune di Milano e la Regione, costituisce un esempio per il Paese”.
In Lombardia sono più di 558mila le imprese attive nel terziario di mercato (erano 537mila cinque anni fa) che producono un Pil di 263 miliardi di euro, il 71 per cento del Pil lombardo complessivo. E sono oltre 2 milioni 942mila gli occupati nel terziario, il 66% del totale, più di 176mila rispetto a cinque anni fa.
“Il terziario lombardo – rileva Sangalli – è il punto di forza della nostra Regione e dev’essere il ‘player’ di ogni azione strategica: dall’innovazione alle trasformazioni urbane e delle aree dismesse, dal turismo ai grandi investimenti”.
PE
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Confedilizia festeggia 110 anni. Tavola rotonda al Teatro Sociale. Focus sulla cedolare secca
Confedilizia, l’associazione della proprietà edilizia di Como festeggia 110 anni di storia e per l’occasione ha organizzato la tavola rotonda “La casa un bene da tutelare e far crescere”, in programma questa mattina nella sala bianca del Teatro Sociale di Como.«La casa è un investimento e una forma di risparmio ma è certamente una forma di risparmio che va tutelata e valorizzata», ha esordito Claudio Bocchietti, avvocato e rappresentante dei proprietari di casa lariani.Hanno partecipato al dibattito il deputato di Fratelli d’Italia, Alessio Butti, il vicesindaco di Como e onorevole della Lega Alessandra Locatelli, l’assessore Adriano Caldara (Bilancio) e il presidente del consiglio regionale il comasco Alessandro Fermi.«Noi abbiamo una richiesta che avanziamo alla politica a livello locale e soprattutto nazionale e cioè quella di portare la cedolare secca al 10% non solo per gli immobili abitativi ma anche per quelli commerciali», ha proseguito Claudio Bocchietti che ha poi fatto un’analisi sull’andamento del mercato immobiliare. «Giudichiamo positivamente questo particolare periodo per quanto riguarda il mercato anche perchè gli ultimi anni non sono stati molto semplici – spiega l’avvocato Bocchietti – Ci aspettiamo una ripresa dei valori immobiliari sia per quanto riguarda il centro di Como sia per quanto concerne il lago e crediamo sempre più con forza che il destino di Como non sia più industriale ma turistico e questo destino va sostenuto e agevolato. E quindi guardiamo con favore a tutte quelle manifestazioni che possono portare persone a Como. Ciò costituisce una indiscutibile ricchezza per il territorio e porta anche un aumento del valore per le case ». Diversi gli interventi durante la mattinata di lavori al Teatro Sociale che ha visto una partecipazione numerosa. Confedilizia durante l’incontro ha consegnato anche un contributo di 10mila euro alla Fondazione Scalabrini per il progetto “La casa dei bambini”
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Congresso Cgil, Sergio Pomari confermato segretario dei pensionati di Como
L’assemblea dello Sindacato Pensionati della Cgil di Como (Spi) ha confermato oggiSergio Pomarialla carica di segretario provinciale.
Sessant’anni, residente a Mandello del Lario, Pomari ha una lunga esperienza di dirigente sindacale.
Ha infatti diretto lo Spi Cgil di Lecco per 8 anni, mentre dal 2014 al 2016 è stato a capo dei pensionati della Cgil di Lodi.
Nel novembre di due anni fa Pomari era arrivato a Como per subentrare nella carica di segretario adAmleto Luraghi.
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Crisi Canepa, arrivano capitali freschi dal Fondo. Prossimo passo creare un tavolo con il Mise
Crisi Canepa, qualcosa sembra muoversi. I rappresentanti del fondo azionista di maggioranza DeA Capital Alternative Funds Sgr Spa (che detiene il 67% delle quote societarie) Vincenzo Manganelli e Sara Bertolini, questa mattina in Regione Lombardia, hanno confermato l’immissione «al buio e di propria iniziativa» di nuovo capitale per 2 milioni di euro, che si aggiungono così ai 5 già emessi, come si legge nella nota ufficiale. Questa una delle prime novità emerse al termine dell’incontro tecnico di ieri pomeriggio sulla situazione della Canepa che si è svolto subito dopo l’audizione in Commissione Attività produttive, alla presenza anche dell’Assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Melania Rizzoli e di tutti i consiglieri regionali comaschi. All’incontro, promosso e presieduto dal Presidente Alessandro Fermi, hanno partecipato anche i rappresentanti di Polis Lombardia, il Sindaco di San Fermo della Battaglia Pierluigi Mascetti e i rappresentanti sindacali. «Dobbiamo attivare e insediare subito il tavolo tecnico con il Mise, alla luce anche di quanto avviato da Regione Lombardia in questi giorni, sollecitando la proprietà a esprimersi con chiarezza su che tipo di concordato vuole, un concordato che non può essere in bianco ma deve essere di continuità. Da parte di tutti serve quindi un atto di fiducia: i rappresentanti del fondo DeA Capital intervenuti in commissione hanno confermato l’immissione di nuovo capitale per 2 milioni di euro (i dipendenti però attendono gli stipendi da novembre), un atto che certo non risolve il problema ma resta sicuramente significativo di quello che dovrebbe essere l’impegno dell’azionista di maggioranza nel cercare di garantire la continuità produttiva di Canepa. Dobbiamo continuare a ogni livello, compresi quelli politici e istituzionali, a esercitare le dovute e necessarie attenzioni per fare capire al mercato e alla stessa proprietà che è volontà comune di tutti garantire un futuro all’azienda di San Fermo». All’audizione in commissione, presieduta da Gianmarco Senna (Lega) erano assenti i rappresentanti della famiglia Canepa. «Stiamo monitorando la situazione. In via informale abbiamo preso contatti con il Mise per la costituzione di un eventuale tavolo», ha detto Raffaele Erba (M5S). «Adesso auspichiamo che la proprietà faccia un passo avanti decisivo. Grande il lavoro dei sindacati per tutelare i 450 dipendenti a rischio. Ci rassicura in parte il fatto che i rappresentanti del fondo abbiano confermato l’immissione di capitale per 2 milioni di euro. Non sono risolutivi ma rappresentano un segnale non di poca importanza», ha detto il consigliere del Pd Angelo Orsenigo.
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Demografia delle imprese, nei primi tre mesi dell’anno variazione negativa
Saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni delle imprese all’anagrafe camerale di Como. Un calo limitato allo 0,1% in base ai dati diffusi da Unioncamere Lombardia, ma in controtendenza sulla vicina realtà di Milano, che prosegue nella tendenza in corso dal 2014 registrando un incremento superiore alla media (+1,1%) in questo trimestre grazie soprattutto al basso livello di mortalità delle imprese, ovvero un tasso del 2% rispetto al 2,3% regionale. Per quanto riguarda le altre province confinanti, positiva la situazione per Monza-Brianza (0,2%), calano Varese (-1%), Lecco (-1,6%) e Sondrio (-1,1%). In generale i primi tre mesi dell’anno registrano una ripresa delle iscrizioni in Lombardia (+1,5%), che crescono più delle cessazioni (+0,5%) e consentono di mantenere la lieve espansione dello stock di imprese attive (+0,1%). Il maggiore dinamismo imprenditoriale sembra concentrarsi nei servizi, che accelerano la già significativa crescita, mentre si confermano i fenomeni di selezione nei comparti agricolo, industriale ed edile; l’inversione di tendenza nelle iscrizioni non è sufficiente a interrompere il trend negativo delle imprese artigiane. Fallimenti e concordati in discesa, mentre crescono scioglimenti e liquidazioni volontarie.
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Economia, a Como il colosso tedesco degli occhiali
«Avevamo sempre maggiori richieste di aprire anche a Como, con clienti che dal Lario raggiungevano il nostro negozio situato a Varese. È stata quindi una scelta per noi naturale scegliere questo territorio, in cui intendiamo radicarci e rimanere per sempre». Ivo Andreatta, il country manager di Fielmann Italia, spiega così la scelta di portare la grande catena tedesca di ottica in città, con un negozio che ha aperto oggi, giovedì 19 aprile, in via Vittorio Emanuele: dopo l’inaugurazione per tutto il giorno si sono registrate lunghe code.«Intendiamo integrarci fin da subito – spiega ancora Ivo Andreatta – Non soltanto con le nostre offerte e con la nostra filosofia, ma impegnandoci anche sul fronte sociale, che da sempre per noi è un punto cardine. Per ogni collaboratore, ad esempio, pianteremo un albero qui a Como: e siamo volentieri a disposizione per avere segnalazioni rispetto a parchi pubblici, scuole, centri di pubblico interesse della zona dove concretizzare l’iniziativa. Allo stesso tempo mi piacere ricordare che le persone che fanno parte del nostro staff sono quasi tutte comasche: una scelta ben precisa per avere fin da subito un legame importante con il territorio, con chi conosce al meglio questa realtà».In città saranno da oggi operativi una decina di dipendenti per il quarto negozio di Fielmann che apre in Lombardia, dopo quelli di Bergamo, Brescia e Varese.L’azienda che approda sul Lario è stata fondata nel 1972 da Günther Fielmann e ha 725 punti vendita in Europa.Il piano di espansione in Italia è iniziato dall’Alto Adige ed è poi proseguito in Veneto, Trentino, Lombardia ed Emilia Romagna.
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Economia. Cresce l’export, Svizzera in ripresa. Germania primo mercato, tessile in flessione
Esportazioni comasche in crescita nei primi nove mesi di quest’anno. Tra gennaio e settembre, secondo i dati della Camera di Commercio di Como, l’export lariano ha oltrepassato quota 4,3 miliardi di euro, +5,4% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Un incremento che supera sia la media regionale (+5,1%) sia quella nazionale (+3,1%) e che risulta in accelerazione rispetto alla crescita registrata nello scorso anno (+1,8%).Anche le importazioni, pari a oltre 2,4 miliardi di euro, sono risultate in aumento (+8,3%). Malgrado la forte crescita dell’import, migliora anche il saldo commerciale del Lario, salito dai 1.860 milioni di euro di fine settembre 2017 ai 1.896 milioni di quest’anno.Tornando alle esportazioni, altre province lombarde hanno fatto meglio di Como, in particolare Sondrio (+10,8%), Varese (+9,8%), Lodi (+9,5%), Brescia (+8,2%), Cremona (+6,3%) e Milano (+5,5%). La crescita dell’export lecchese si è invece fermata a quota +4,6%.Per quanto riguarda la graduatoria dei principali mercati di destinazione dei prodotti manifatturieri comaschi, al primo posto si conferma la Germania che con 632 milioni di euro ha assorbito il 14,8% dell’export lariano (+3,4% rispetto al 2017). Al secondo posto un’altra conferma, la Francia con 500 milioni, pari all’11,7% del totale (+4%). Al terzo la Svizzera, nuovamente in crescita: +9,9%, pari ad un aumento di 32 milioni – l’incremento più alto in termini assoluti tra tutti i Paesi di sbocco delle merci lariane – che si sommano ai 328 del 2017, anno in cui vi era invece stata una contrazione (-5,9%), portando a quota 360 milioni il totale dell’export verso la Confederazione, pari all’8,4% del totale.Al quarto posto gli Stati Uniti, che scalano ben tre gradini rispetto al 2017, con 267 milioni di euro di importazioni dal Comasco (+7,6%). Nelle cinque posizioni seguenti, ben quattro risultano però in calo: Spagna (-2,6%), Regno Unito (-9%), Cina (l’unica in crescita, +9,1%), Polonia (-4,1%) e Turchia (-11%).Per quanto riguarda infine le tipologie di merci esportate, in valori assoluti la prima voce è e rimane il settore tessile (627 milioni di euro, pari al 14,5% del totale dell’export comasco), un comparto risultato però in calo del 5,8% (-39 milioni). Al secondo posto, con 577 milioni di export, i macchinari (+8,1%), seguiti dai mobili (518 milioni, +8,8%). Come per il tessile, anche l’arredamento rappresenta una delle produzioni più caratteristiche: arrivano infatti da Como un quarto dei tessuti e dei mobili lombardi esportati nel mondo.