Categoria: Economia

  • Cravatta, la crisi continua a mordere

    Cravatta, la crisi continua a mordere

    Un 2018 chiuso in rosso, con una flessione di volumi di oltre il 5% sull’anno precedente e perdita di fatturato di quasi l’1%. Un 2019 iniziato anche peggio. Il tessuto per cravatteria comasco continua a soffrire, anche se la crisi non coinvolge tutto il settore dell’accessorio, visto che sciarpe, foulards, stole e bandane di seta continuano a registrare una crescita a doppia cifra. Ma torniamo alla cravatta. Domenica il quotidiano “La Repubblica”, i telegiornali Mediaset e il “TgCom24” hanno celebrato una sorta di funerale della cravatta. L’ennesimo a dire il vero, negli ultimi venti-trent’anni. Il libro “L’uomo senza cravatta. Gianni Versace” è del 1997. «Difficile andare contro i numeri» spiega l’imprenditore tessile Andrea Taborelli presidente del Gruppo Filiera Tessile di Confindustria Como. «Il calo del tessuto per cravatteria persiste da diversi anni – spiega ancora Taborelli – Si tratta di un trend. Oggi nel mondo occidentale nessuno impone più l’uso della cravatta e questo incide sul mercato. Diverso il discorso se si parla dei Paesi emergenti, dove la cravatta è rimasta uno status symbol, ma molto spesso si tratta di un prodotto non di alta qualità. Non cravatte cucite con tessuto serico comasco, insomma».Sì, perché il distretto serico lariano, nonostante la crisi, continua a essere unico al mondo e a produrre il 90% della seta europea.«Esiste ancora un mercato anche per la cravatta – dice sempre Taborelli – Ma è importante che il nostro distretto sia in grado di anticipare i tempi, ancora una volta. In questi anni sta uscendo lo spirito camaleontico degli imprenditori serici lariani, che sono stati ben più abili dei colleghi di altri distretti, quello biellese, ad esempio».Il produttore comasco ha avuto maggiore capacità di adattamento.«L’accessorio tessile è in crescita costante – dice Taborelli – Anche nella moda maschile ci si continua a coprire il collo. In certi casi pure per questioni di salute. Anche d’estate negli ambienti con aria condizionata. Così la sciarpa sta sostituendo la cravatta. Per molti produttori si tratta di un cambio di rotta, con accessori prima declinati solo al femminile, ma è un passaggio indispensabile».

  • Cuochi e formazione professionale, accordo strategico

    Cuochi e formazione professionale, accordo strategico

    Formazione professionale e mondo del lavoro spesso risultano mondi lontani. Ma il boom del turismo sul Lario è una sfida da non perdere. Per questo il Centro di Formazione Professionale di via Bellinzona 88 a Como ha stretto lunedì mattina un patto strategico con l’Associazione Provinciale Cuochi di Como, Un progetto pilota, che si spera di estendere ad altre realtà didattiche con il coinvolgimento delle categorie interessate alla filiera dell’accoglienza come ristoratori e albergatori. Lo scopo del patto strategico tra Associazione Cuochi, la prima in Lombardia per numero di iscritti (oltre 500) e il Cfp (600 iscritti in maggioranza proprio nei corsi legati alla ricettività e alla ristorazione) è arricchire l’offerta formativa con laboratori e momenti di approfondimento per agevolare i giovani nell’inserimento nel mondo del lavoro.E strategico sarà il coinvolgimento diretto delle famiglie per responsabilizzare ancor di più i ragazzi. L’accordo intendo promuovere in ogni modo spronando i giovani a conoscere le eccellenze enogastronomiche del territorio e impedire quella fuga di cervelli che porta tanti giovani formatisi sul Lario ad emigrare poi in altre realtà più agguerrite sul fronte della ristorazione come ad esempio la Francia.Collaborare per la realizzazione di iniziative orientate a «perfezionamento nella percezione negli studenti del valore e della professionalità del cuoco attraverso interventi informativi curati dall’associazione Cuochi della provincia di Como dedicati alle famiglie e agli allievi del Centro del settore alimentazione e preparazione pasti». Inoltre si pianificano «aggiornamento e analisi del fabbisogno informativo necessario per creare figure professionali competenti attraverso interventi strutturati per tematiche anche in collaborazione con aziende del settore». Si prevede infine l’organizzazione di concorsi presso lo stesso Cfp di Como per la ricerca di giovani talenti da premiare con una borsa di studio. L’accordo avrà una validità di 24 mesi. Ieri a sostenere l’accordo al Cfp c’erano anche il direttore dell’hotel ristorante Castello di Casiglio Lorenzo Brenna, lo studente universitario già allievo dell’Enaip Andrea Muscionico e Davide Caranchini, chef stellato del ristorante “Materia” di Cernobbio («La cucina è un ecosistema perfetto – ha detto – e oggi il turismo ci chiede un salto di qualità»).«I giovani hanno bisogno di essere spronati e motivati – ha detto ieri la direttrice del Cfp Antonella Colombo – È una questione di cultura, il percorso formativo non è uno scherzo. Spesso i giovani tendono a credere, sull’onda del successo di certe trasmissioni tv, che sia facile diventare uno chef di grido». «Tutt’altro, richiede umiltà e sacrificio – le ha fatto eco Massimiliano Tansini, presidente da febbraio dei Cuochi di Como – È sempre più strategico formare giovani motivati e competenti che sappiano lavorare con serietà e dedizione». Roberto Binfaré, responsabile stage e tirocini del Cfp, segnala che il 60% delle richieste che vengono dal mondo del lavoro alla struttura di via Bellinzona non viene evasa. «Si cerca manodopera qualificata. È un problema da affrontare», dice il tutor.

  • Apre la fiera secolare di Alzate Brianza

    Apre la fiera secolare di Alzate Brianza

    La “Fiera secolare di settembre della Madonna di Rogoredo” animerà come da tradizione Alzate Brianza da oggi al 9 settembre. Da secoli è una delle più importanti vetrine della zootecnia della Regione Lombardia e anche quest’anno è confermata la presenza di numerosi capi di bestiame. Grandi e piccoli potranno avvicinarsi ai vari box per osservare oltre ai bovini, capre, pecore, suini e animali da cortile. Intorno alla mostra, in programma numerose manifestazioni collaterali che spaziano dalla musica all’artigianato, dal folklore allo sport.Non mancheranno gli stand gastronomici dove gustare le tipicità del territorio come la trippa e i Carugnit d’Alzaa, dolcetti ottenuti impastando albumi, zucchero e pregiate mandorle macinate. La manifestazione si apre alle 19.30 del 6 settembre con la processione del Cero Votivo. Per quanto riguarda la rassegna zootecnica domenica 8 settembre, dalle ore 9.30, si svolgerà l’ottava edizione del “Premio Brianza”, in collaborazione con la fiera zootecnica detta “di San Gaetano di Casatenovo” e con l’associazione “Per Cantù”.Lunedì 9 settembre, alle ore 9.30, viene inaugurata la 40esima “Mostra provinciale dei suini” in collaborazione con l’Associazione Provinciale Allevatori; alle 10.30, presentazione dei capi e, dalle 15.30 circa, proclamazione delle aziende vincitrici del Concorso Zootecnico. In contemporanea si svolgono la mostra/concorso per bovini da ingrasso e da macello e la mostra delle macchine agricole e da giardino. Info: www.fieradialzate.it.Dal 7 al 9 settembre, si potranno fare acquisti alle bancarelle della fiera merceologica, lungo via del Santuario, via per Cantù e via del Lavatoio. La tradizionale “Fiera merceologica” allestita per la Fiera di Alzate Brianza, è attualmente costituita da più di 120 banchi vendita di generi vari: abbigliamento, prodotti artigianali, alimentari e molto altro. Domenica 8 e lunedì 9 settembre, inoltre, nell’area della fiera zootecnica, si svolgerà il mercato degli agricoltori locali “Dalla Terra alla Tavola”, in collaborazione con Coldiretti Como-Lecco.Per quanto riguarda il divertimento, domenica 8 settembre, dalle 9 alle ore 18.30, nell’Area fiera zootecnica, i bambini potranno cavalcare un pony e assistere a dimostrazioni con gli allievi della scuderia. Sempre l’8 settembre, alle 17, dimostrazione gratuita di kangoo jumps, e dalle 18.30, sfide a colpi d’ascia per il campionato italiano di “Stihl Timbersports”, avvincente disciplina in cui gli atleti si sfidano a colpi di ascia, sega e motosega, secondo le tecniche dei boscaioli americani. Per l’intera durata della Fiera sarà in funzione il Luna Park e il 9 settembre, in chiusura della manifestazione, grande spettacolo con i fuochi d’artificio. Info:www.fieradialzate.it

  • Asf, sulle strade dodici nuovi autobus. Si abbassa a 9 anni l’età media della flotta

    Asf, sulle strade dodici nuovi autobus. Si abbassa a 9 anni l’età media della flotta

    Si abbassa l’età media della flotta azienda di Asf Autolinee. Con la presentazione di 12 nuovi autobus di ultima generazione – ieri mattina sei facevano bella mostra di sé al Tempio Voltiano – adesso il parco mezzi scende sotto i 9 anni di anzianità media. L’investimento è stato di 2,5 milioni di euro, di cui 1,54 milioni stanziati da Asf Autolinee e 960 mila euro da fondi pubblici (Regione Lombardia). Ieri la presentazione dei bus che prenderanno servizio sulle linee C10 (Como – Menaggio – Colico), C45 (Como – Inverigo – Cantù), C46 (Como – Merate – Bergamo) e C47 (Como – Merate). «Procediamo con il piano di rinnovo. Questi ultimi autobus – ha detto Valentina Astori, amministratore delegato di Asf – sono una ulteriore dimostrazione dell’impegno dell’azienda nell’offrire un servizio sempre migliore. Insieme al nostro personale, i mezzi sono il legame tra noi e la clientela e ciò che ci rappresenta agli occhi dei cittadini». I veicoli sono dotati di motorizzazione diesel Euro 6 per garantire le migliori prestazioni in termini di emissioni e dei livelli di particolato nell’aria. Su tutti i nuovi bus è inoltre installato il sistema DST (Driving Style Tools), l’impianto tecnologicamente avanzato per favorire una guida ecologica contribuendo a ridurre il consumo di carburante e le emissioni di inquinanti nell’aria. L’azienda ha poi investito 3.500 ore di formazione sulla sicurezza per gli autisti in collaborazione con i City Angels per prevenire e contrastare episodi di violenza nei confronti del personale di bordo. Presenti al taglio del nastro anche il presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca e il sindaco Mario Landriscina, che ha sottolineato l’importanza di avere mezzi circolanti sempre più green. Infine ha preso la parola il presidente di Asf, Guido Martinelli. «Stiamo investendo su più fronti – dice Martinelli – Siamo intervenuti sull’autostazione di Menaggio, sui depositi di Lazzago e di Tavernola. Con il Comune vogliamo migliorare la sicurezza nell’autostazione di piazza Matteotti».

  • Coldiretti alla fiera di Alzate con il km zero e la fattoria didattica

    Coldiretti alla fiera di Alzate con il km zero e la fattoria didattica

    Entra nel vivo domani (domenica 8 settembre) la Fiera di Alzate, che vede rinnovata anche quest’anno la presenza di Coldiretti Como Lecco non solo con i propri allevatori, ma con i produttori di Campagna Amica e la Fattoria Didattica. Una “fiera secolare”, come cita il nome stesso, che però mantiene intatto il suo appeal e la sua centralità nel contesto rurale del circondario e non solo. Si tratta di un appuntamento per tutta la famiglia, e in questo contesto è particolarmente importante la presenza della Fattoria Didattica a cura dell’Azienda Agricola La Cascina del Sole di Asso (presenti Erica Gilera e Abramo Villa), che porterà sul posto i propri animali, dando altresì vita ai laboratori di “Grooming e coccole” e allestendo la piscina di fieno. Uno degli appuntamenti centrali sarà la mostra zootecnica, con la presenza dei nostri allevatori: all’AgriMercato sarà invece presente un’amplissima gamma di prodotti della tradizione rurale altolombarda, tra cui: frutta e verdura di stagione, miele e prodotti dell’alveare, formaggi, cosmetici agricoli a base di bava di lumaca e zafferano, Grana Padano, olio, agrigelato, confetture, pistilli di zafferano e derivati, mele, succhi di mela ecc.“Tutte le nostri allevatori sono pronti a presentarsi ai cittadini canturini con la grande passione con cui, da decenni, allevano i propri animali” commenta Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como-Lecco.“Importante, quindi, la valenza didattica dell’iniziativa, che parla anche ai più piccoli: è l’agricoltura spiegata con i gesti, con la pratica quotidiana, e ciò vale molto più di mille racconti o nozioni. E’ quanto faremo domani, ed è quanto viene realizzato lungo tutto il corso dell’anno nelle numerose fattorie didattiche del territorio, che accolgono le scolaresche proponendo percorsi di approccio e conoscenza con le realtà rurali. Condividiamo dunque con piacere l’esperienza di un evento che richiamerà anche quest’anno un gran numero di partecipanti”.

  • Ecco la nuova banconota da 100 franchi

    Ecco la nuova banconota da 100 franchi

    Comincerà a circolare il prossimo 12 settembre la nuova banconota da 100 franchi svizzeri, sesto e ultimo biglietto della nona serie emessa dalla Banca Nazionale di Berna.Un po’ più piccola della precedente ma ugualmente blu, disegnata da Manuela Pfunder, ha come tema la tradizione umanitaria della Svizzera e l’acqua come elemento principale. Sul retro è infatti raffigurato il canale d’irrigazione – bisse – di Ayent, nel Vallese, Sulla striscia di sicurezza sono invece elencati i fiumi più lunghi della Svizzera ed è riprodotta la rete idrografica della Confederazione.

    Le vecchie banconote, entrate in circolazione tra il 1995 e il 1998, continueranno per ora a essere valide.

  • «Carne carissima in Svizzera? Ticinesi, venite a Como»

    «Carne carissima in Svizzera? Ticinesi, venite a Como»

    Fiere zootecniche lariane di eccellenza come quella in arrivo lunedì a Como per la festa del patrono Sant’Abbondio e la imminente fiera di Alzate Brianza sottolineano che la filiera lariana della bistecca è solida e di qualità.Un dato da rimarcare alla luce di una statistica recente che riguarda la vicina Svizzera, dove la carne in vendita risulta la più cara d’Europa. Costa 2,3 volte di più rispetto alla media dell’Unione europea, secondo l’istituto Eurostat.Questo comporterà un aumento dei frontalieri della spesa con targa ticinese sul Lario? «Me lo auguro – dice il presidente della Coldiretti lariana, Fortunato Trezzi – Spero che questo fenomeno sia un toccasana per la nostra economia. Il nostro settore è stato sotto i riflettori negli ultimi anni per l’impegno che abbiamo profuso a tutela della qualità del prodotto e per il mantenimento di standard elevati negli allevamenti di bestiame, in primis per quanto riguarda l’alimentazione degli animali. È chiaro che tutte queste attenzioni portano a costi che finora non sono stati remunerati a sufficienza, il gap del costo della carne tra i nostri negozi e le macellerie svizzere potrebbe favorire la nostra filiera e questo è un bene. Anche se accanto alla grande distribuzione che spesso non garantisce purtroppo margini di redditività significativi ai nostri allevatori, auspico il ritorno alle macellerie di quartiere e di prossimità. Su questo i vicini svizzeri sono stati molto attenti, creando marchi per la tutela delle loro carni che hanno però comportato costi maggiori, e questo spiega il dato statistico di cui si parla. Va detto altresì che l’allevatore elvetico è sovvenzionato, dovendo lavorare in condizioni sfavorevoli come l’alpeggio. Le stesse tutele che auspichiamo, inascoltati purtroppo, siano applicate anche da questo versante del confine. Dove i nostri allevatori svolgono una preziosa azione di tutela ambientale».A riprova della loro qualità, sottolinea Fortunato Trezzi, c’è poi il fatto che specie nelle aziende che praticano la vendita diretta si hanno tutti vantaggi del “chilometro zero”: «Garantiamo standard molto alti e la facoltà di acquisto a filiera corta è un vantaggio in termini di tracciabilità immediata della qualità delle carni, con il valore aggiunto della possibilità di avere consigli su come cucinarle direttamente dagli allevatori. Se riuscissimo a far tornare molte più razze autoctone sui nostri alpeggi avremmo implementato una biodiversità che è già ora molto ampia».

  • Cresce la Cassa integrazione a Como

    Cresce la Cassa integrazione a Como

    «Una situazione difficile e preoccupante sia per l’economia sia per il mercato del lavoro nel territorio lariano». Il rapporto mensile della Uil di Como sulla Cassa integrazione, diffuso ieri dai dirigenti di via Torriani, traccia purtroppo un quadro non molto positivo. Il dato di crescita della stessa Cassa integrazione, +55,7% tra gennaio e luglio 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018. Nel dettaglio, aumenta del 19,8% la richiesta delle ore di Cassa integrazione ordinaria e addirittura del 132,3% la richiesta di Cassa integrazione straordinaria. Come spiega il segretario generale della Uil Salvatore Monteduro nel report pubblicato ieri, «a pesare sulla crescita della richiesta di cassa integrazione nel periodo gennaio-luglio 2019 a Como è ancora e soprattutto il settore tessile con 1.327.922 ore totali, pari a un +39,8% rispetto allo stesso periodo del 2018. Ma è anche il settore metalmeccanico a farsi sentire, con 882.006 ore, +74,8% rispetto ai primi sette mesi del 2018». Lo studio della Uil del Lario rileva infine come la situazione di difficoltà sia maggiore a Como che nel resto della Lombardia, dove la cassa integrazione diminuisce in media del 5,2% nel periodo gennaio-luglio 2019 rispetto ai primi sette mesi dello scorso anno.

  • Crisi di governo, l’economia presenta il conto

    Crisi di governo, l’economia presenta il conto

    Un territorio potenzialmente ricco di opportunità, il Lario, che attende con ansia profilarsi all’orizzonte una soluzione della crisi di governo in atto nella capitale.In sintesi è questo lo scenario che traccia l’avvocato comasco Giovanni Ciceri, presidente di Confcommercio Como, che di recente è stato anche nominato nel consiglio di amministrazione di Fondazione Fiera Milano, ed è membro del consiglio direttivo di Lariofiere a Erba, di cui è stato presidente.«La nostra preoccupazione di fronte alla crisi di governo è grande viste le notevoli sfide che abbiamo in agenda con la ripresa di settembre dopo le vacanze – dice Ciceri – L’impressione che ho è di una grande incertezza da tutti i punti di vista: il futuro ha contorni poco chiari, e il nostro territorio ha emergenze da risolvere come ad esempio la situazione della viabilità sia su terra che via acqua, e penso in particolare allo sviluppo della mobilità e del turismo sul nostro lago».«Come categoria inoltre al mondo della politica riteniamo sia giunto il momento di presentare il conto, da sempre sosteniamo – aggiunge il presidente di Confcommercio Como – che è al pettine un nodo centrale, è cioè il momento di trovarsi a discutere seriamente del costo del lavoro e di quanto comporta sul nostro tessuto economico e produttivo l’imposizione fiscale. Ancor più centrale ritengo però sia la semplificazione di tutte le normative che gravano sul nostro comparto, tematica che non è mai stata minimamente sfiorata dalla politica. È ora di una svolta in questo senso».La situazione contingente agita di fronte a noi una spada di Damocle enorme: l’aumento dell’Iva.«Non vi ho accennato perché diamo per scontato che non ci si arrivi e che si faccia ogni sforzo possibile per evitare una sciagura simile, sarebbe veramente un danno enorme», dice Ciceri. Che aggiunge: «Di fronte a scogli così imponenti da affrontare il cittadino ha l’impressione che ci sia grande incertezza e smarrimento. E questo danneggia fortemente l’economia che ha bisogno per prosperare di un clima più sereno e pacato. Per questo in uno scenario così ancora indefinito mi consola una cosa, che è però l’unica ma sostanziale: non abbiamo di fronte per espressa richiesta del presidente Sergio Mattarella tempi lunghi, dilatati come quelli che hanno portato l’anno scorso alla nascita del governo Conte. Ma lo ribadisco con forza: i mercati hanno bisogno di sicurezza, chiunque vada al governo auspichiamo che sia saggio e non abbia in mente di fare colpi di testa».Una recente statistica del “Sole 24 Ore” rimarca che il Lario ha molti turisti ma è poco attraente per carenza di eventi. «Il nostro territorio è ricco di potenzialità, che però vanno sviluppate al meglio – dice Ciceri – Non è più tempo di iniziative di corto respiro o fine a se stesse come le tante fiere o sagre che abbiamo visto sbocciare anni addietro. Serve qualcosa di più solido, con finanziamenti adeguati. Questo è un altro nodo sul terreno di non poco conto».

  • Bene industria e artigianato sul Lario, non il commercio

    Bene industria e artigianato sul Lario, non il commercio

    Secondo trimestre positivo per industria e artigianato nel Comasco, non per il terziario, quantomeno per il settore del commercio, mentre i servizi tengono maggiormente.Agosto, come da tradizione, è tempo di analisi e di dati sull’economia comasca. L’ultimo resoconto è stato inviato ieri ai media dalla Camera di Commercio di Como e Lecco. Si tratta dell’Analisi congiunturale del 2° trimestre 2019, relativa ai comparti di industria, artigianato, commercio e servizi.Dati che in alcuni casi stridono con gli ultimi indicatori occupazionali forniti dal sindacato e dalle associazioni di categoria.Per quanto riguarda il settore industriale, in provincia di Como, si tornano ad evidenziare cifre positive per la produzione e il fatturato (rispettivamente +0,8% e +2,5%, contro il -0,9% e +1,8% lombardi) mentre rimane negativa la variazione degli ordini (-1,2%). L’indice medio della produzione industriale comasca è però inferiore a quello lombardo, così come l’indice medio di fatturato e ordini.Nell’analisi dei segmenti industriali, sono cresciuti legno e meccanica rispetto al secondo trimestre del 2018 (rispettivamente +10,9% e +0,8%), mentre il tessile è in leggero calo (-1%). Scende, come già evidenziato di recente dall’analisi di Confindustria Como e in quella dalla Uil del Lario, l’occupazione, che si attesta a -0,6% contro il +0,4% lombardo.Anche nell’artigianato Como ha ottenuto un miglioramento rispetto al 1° trimestre dell’anno che era stato ben poco brillante. La produzione registra un +2,4%, terza piazza in Lombardia dietro Sondrio e Cremona, rispettivamente +6,6% e +5,2% (media regionale al +0,3%).In crescita anche il fatturato (+1,9%), mentre calano gli ordini (-3,5%). L’occupazione del comparto artigiano comasco è cresciuta più della media lombarda (+1,2% contro +0,8% regionale).Notizie meno positive, come anticipato, nel terziario. Per il commercio, a Como si evidenzia una variazione tendenziale negativa, che diventa positiva nei servizi (da -2,6% a +0,9%). La situazione si ribalda per i numeri dell’occupazione. Nel commercio, la variazione tendenziale del 2° trimestre 2019 è stata del +0,7%, (contro il +1,2% regionale), mentre si è registrato un calo nei servizi (-0,4%, contro il +1,5% lombardo).Se per industria e artigianato la provincia voltiana ha valori migliori rispetto alla terra manzoniana, il territorio lecchese vive invece una variazione del volume d’affari migliore per il commercio (+3,4%), mentre conferma il calo per i servizi (-0,4%).Nell’analisi sono presenti anche altri indicatori. In calo i fallimenti: a Como scendono da 70 a 40 unità (-42,9%), mentre a Lecco da 37 a 35 (-5,4%). Diminuisce l’importo complessivo dei protesti per entrambe le province: a Como da oltre 2,6 milioni di euro a poco più di 2 milioni (-22,1%); a Lecco da oltre 460mila a 344mila euro (-26,5%).Aumentano le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps sul Lario. Tuttavia, si nota un andamento differenziato per le due province: a Como cresce sia la cassa straordinaria (+107,7%) sia l’ordinaria (+18,2%), ma non si è fatto ricorso alla cassa in deroga e. A Lecco cresce la cassa ordinaria, ma cala considerevolmente la straordinaria (-64,5%).A fine giugno 2019 le imprese registrate in provincia di Como erano 47.759 (per 60.803 unità locali) e il saldo tra imprese nate e cessate nei primi sei mesi dell’anno è negativo: -114 unità (-0,2% rispetto a fine giugno 2018).A Lecco le imprese registrate erano 25.743 (per 32.888 localizzazioni) e il saldo tra imprese nate e cessate è pari a -199 (-1,3%).Le previsioni per il prossimo trimestre degli imprenditori intervistati sono poco promettenti, anche in considerazione della pausa estiva.