Afflligge tanti ed è causa di sofferenza. E’ il temuto mal di schiena che provoca disagio a una considerevole fascia della popolazione adulta e anziana. Se ne parlerà venerdì 22 novembre in occasione di un convegno pubblico che si terrà al Liceo classico e scientifico “Alessandro Volta” di Como con inizio alle 17. Il tema sarà affrontato secondo i vari approcci disciplinari: dalla chirurgia alla riabilitazione e alla terapia del dolore, passando per gli stili di vita. Tra i relatori, il dottor Marco Missaglia, specialista in Scienza dell’alimentazione e dietologia, docente alla Scuola nazionale di medicina degli stili di vita. L’evento è organizzato dalla Neurochirurgia dell’Azienda ospedaliera Sant’Anna in collaborazione con la Radiologa e la Fisiatria della stessa azienda. Ingresso libero.
Categoria: Sanità
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Cena benefica per la Fondazione Veronesi. La generosa risposta della città di Como
In cinquecento al Teatro Sociale in favore di una nobile causa, la raccolta fondi per il progetto Gold For Kids in favore dei bambini malati di tumore. L’occasione, la cena benefica della Fondazione Veronesi organizzata dalla delegazione comasca guidata da Francesca Ruffini: alla fine sono stati raccolti oltre 200mila euro, per finanziare un protocollo internazionale di cura dei sarcomi sinoviali. L’obiettivo è dare un aiuto ai bambini e ragazzi colpiti, per offrire un aiuto immediato ai malati e alle loro famiglie curandoli al meglio e offrendo loro una vita di salute.«Il progetto è nato sei anni fa ed è dedicato all’oncologia pediatrica – ha spiegato Paolo Veronesi – In questi anni abbiamo finanziato protocolli di cura e centri di accoglienza per gli adolescenti e ora ne apriremo uno nuovo di ricerca. Si tratta di malattie rare ma oggi la tendenza è di cercare terapie per le malattie meno diffuse».La cena è stata curata dallo chef Antonio Guida. Molti i nomi noti che hanno partecipato alla serata, personaggi dello sport, della televisione, dell’economia e della finanza. Tra loro l’azzurro di atletica leggera Filippo Tortu, l’astronauta Walter Villadei, l’avventuriero estremo – così si definisce – Walter Callegari, i giornalisti Nicola Porro e Paola Ferrari, gli imprenditori Nerio Alessandri, Angelo Majocchi, Matteo Lunelli, Eva Cavalli, Beppe Angiolini, Massimo Piombo, Gianna Ratti, Marco De Benedetti, Andrea Incontri e Remo Ruffini, in prima linea con la moglie Francesca nel sostenere la causa. A rappresentare la città, il sindaco Mario Landriscina («Vedo tanto cuore e una notevole presenza di comaschi per sostenere questa iniziativa» ha detto).«Como ha mostrato una enorme generosità – ha spiegato Francesca Ruffini – Stiamo cercando di fare il più possibile per i bambini ammalati. Credo molto in quello che faccio, nell’opera della Fondazione Veronesi e sono felice di vedere che questo evento ospiti persone che sono diventate una comunità».
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Campagna antinfluenzale, tutto pronto per il via il 5 novembre
Il 5 novembre scatta la campagna antinfluenzale 2019-2020. Sono più di 150mila i comaschi ai quali l’iniezione preventiva è raccomandata e offerta gratuitamente perché indicati nelle categorie a rischio. La campagna è rivolta a tutte le persone che abbiano compiuto i 65 anni, categoria che sul Lario comprende 137mila persone.Curiosità, in questo numero sono inclusi anche ben 139 ultracentenari. Agli over 65 si aggiungono poi i malati cronici e i soggetti a rischio, che possono a loro volta ricevere gratuitamente il vaccino.Ats Insubria, in collaborazione con medici di famiglia, pediatri, strutture sanitarie accreditate e Rsa/Rsd del territorio, sta attivando tutte le azioni necessarie per la campagna vaccinale stagionale contro l’influenza che ha come obiettivo primario proteggere i soggetti che, in caso di infezione, potrebbero riportare complicanze più gravi, come, appunto, gli anziani o i soggetti già affetti da patologie croniche.Da ricordare è che il vaccino antinfluenzale è gratuito per i soggetti di 65 anni o più. Per eseguire la vaccinazione potranno recarsi dal proprio medico di medicina generale negli orari previsti.Secondo gli esperti, il virus dell’influenza in questa stagione sarà particolarmente aggressivo. La campagna vaccinale è organizzata dall’Ats Insubria in collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri, l’Asst Lariana e le residenze per anziani del territorio.Oltre a over 65 e pazienti cronici, tra le categorie alle quali la vaccinazione è consigliata ci sono i bambini a rischio di età superiore ai sei mesi, le donne che si trovano nel secondo o terzo trimestre di gravidanza, i donatori di sangue e gli addetti ai servizi pubblici di interesse collettivo, a partire dalle forze dell’ordine.Per approfondimenti è a disposizione il numero verde 800.769.622, attivo da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12. Sul sito dell’Ats Insubria è disponibile un approfondimento sulla campagna vaccinale contro l’influenza con l’indicazione anche di orari e giorni di apertura di tutte le sedi territoriali.
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Abusi di alcol e sostanze, come evitarli. Incontro al liceo Volta
Mercoledì 23 ottobre nuovo appuntamento con “Como in Salute”, la rassegna di incontri di carattere sanitario organizzati dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Como e dal Comune di Como, rivolti alla popolazione comasca in chiave divulgativa e guidati da medici e personale sanitario su argomenti di medicina generale e specialistica. Alle 17 al Liceo Volta di Como si parlerà di “Abuso di sostanze e di alcool”. Interverranno il dr. Luca Ferlin (Tossicologo), Vincenzo Aiello (Comandante Polizia Locale Comune di Cantù); la dr.ssa Raffaella Olandese (Dipartimento funzionale sanitario Attività territoriali) e il dr. Alfredo Caminiti (Pediatra), moderati dalla Laura Iorio (Medico specialista in Scienze dell’alimentazione).
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Cardiologia, se ne parla allo Sheraton e all’Hilton
Sabato 19 ottobre, allo Sheraton Lake Hotel, si svolgerà la decima edizione del convegno di Cardiologia organizzato dal reparto dell’ospedale Sant’Anna dell’Asst Lariana, diretto dal dottor Carlo Campana.La prima sessione riguarderà più in particolare la cardiopatia ischemica, con particolare attenzione alle tematiche relative all’inquadramento clinico e alla stratificazione prognostica, elemento centrale per garantire modalità di follow-up appropriate. Ampio spazio, inoltre, sarà dedicato ai nuovi approcci terapeutici. La seconda sessione si occuperà di patologie di interazione cardiopolmonare e delle nuove opportunità di trattamento, in particolare per lo scompenso cardiaco e più in generale per le politerapie farmacologiche. La terza sessione, infine, sarà dedicata alle tematiche di ordine aritmologico, considerando in particolare aspetti epidemiologici diagnostici e terapeutici della fibrillazione atriale, in generale delle aritmie nello sportivo, ed aspetti relativi al monitoraggio remoto di dispositivi medici e delle opportunità che questi sistemi attualmente offrono. I lavori inizieranno alle ore 8.45 e si chiuderanno poi nel tardo pomeriggio alle 17.45.
Il convegno sarà anticipato venerdì 18 ottobre, dalle 17 alle 19,all’Hotel Hilton Lake di Como (Sala Lario 3 – via Borgo Vico 241) da un incontro sullo scompenso cardiaco, patologia spesso sottovalutata che fa registrare 190mila ospedalizzazioni ogni anno ed interessa oltre un milione di italiani. I cardiologi della Uoc di Cardiologia-Utic dell’Asst Lariana, medici di medicina generale e altri operatori sanitari, saranno a disposizione dei pazienti e dei loro familiari. L’iniziativa è legata alla campagna “Ogni cuore conta. Soprattutto il tuo”.
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Corso di aggiornamento in oncologia cervico-cefalica
Il 19 ottobre, all’ospedale Sant’Anna, nell’Aula 1 dell’area Formazione (piano 0 Blu), dalle 8.30 alle 13, si svolgerà un corso gratuito di aggiornamento in oncologia cervico-cefalica.
Le iscrizioni sono aperte sia al personale interno (tutte le professioni sanitarie) che al personale esterno (medici di medicina generale e odontoiatri, in particolare). Responsabile scientifico del corso è il dottor Stefano Valsecchi, chirurgo maxillofacciale nel reparto dell’ospedale Sant’Anna, dell’Asst Lariana, diretto dal dottor Luigi Colombo.
Il programma dei lavori prevede interventi legati alla radiologia e alla medicina nucleare, alla gestione anestesiologica dei pazienti, al percorso nutrizionale del paziente oncologico e all’evoluzione tecnologica al servizio del chirurgo e con l’occasione verrà presentata anche l’esperienza relativa agli ultimi dieci anni del reparto di Otorinolaringoiatria. Si parlerà, inoltre, di radioterapia, terapia oncologica, l’assistenza infermieristica, la rete locale di cure palliative, la riabilitazione fisioterapica e il percorso ospedale-territorio.
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“Como in salute”: domani incontro sulle malattie sessualmente trasmissibili
Domani nuovo appuntamento con “Como in Salute”, la rassegna di incontri di carattere sanitario organizzati dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Como e dal Comune di Como, rivolti alla popolazione comasca in chiave divulgativa e guidati da medici e personale sanitario su argomenti di medicina generale e specialistica.
Alle 17, al Liceo Volta di Como, si parlerà di “Malattie sessualmente trasmissibili”.
L’incontro vedrà la presenza del filosofoFabio Gabrielli, a cui sarà affidata una riflessione antropologica sull’amore e sul suo significato nella società attuale. Si parlerà quindi di come i cambiamenti culturali relativi alla sessualità abbiano contribuito a determinare anche una nuova era per le infezioni a trasmissione sessuale.
Vecchie e nuove infezioni sono ancora presenti e attive rappresentando ancora oggi un rischio reale. Tra le infezioni virali, la più diffusa è quella del papilloma virus a cui è connesso un rischio oncologico. Oggi per prevenirla c’è un vaccino specifico.
Tra le infezioni batteriche, la più diffusa è l’infezione da
Chlamydia. Si tratta di un piccolo batterio che rientra nelle infezioni
sessualmente trasmesse più frequenti ed è più diffusa nella popolazione
giovanile fra i 15 e i 25 anni, con una percentuale del 7,7% rispetto al 5,5%
della popolazione generale.L’incontro sarà anche il luogo per una riflessione sull’infezione da HIV: quanto essa sia ancora presente e quanto spesso venga diagnosticata tardivamente. Il 79% dei sieropositivi è uomo, con età media alla diagnosi di 38 anni (36 anni per le donne). Il 26% delle persone diagnosticate come HIV positive è di nazionalità straniera: l’incidenza per 100.000 è di 5 nuovi casi tra gli italiani residenti e di 22,3 nuovi casi tra gli stranieri residenti.
La maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da HIV è
attribuibile a rapporti sessuali non protetti, che costituiscono l’80,7% di
tutte le segnalazioni (rapporti eterosessuali 42,7% e omosessuali, maschi che
fanno sesso con maschi 38,0%).Relatrici dell’incontro: Dott.ssaAmelia Locatelli,responsabile del Centro IST dell’ASST lariana e la Dott.ssaMiriam Fossati, infettivologa, dirigente medico presso la divisione di malattie infettive dell’ASST lariana.
L’incontro sarà corredato da interventi musicali del cantautoreSimone Tomassinie da testimonianze di pazienti lette dagli attori della compagniaOltre il Teatro. Ingresso libero.
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Asst Lariana, fuga dalle corsie: altri sanitari lasciano l’ospedale di San Fermo
Si allunga la lista dei tanti medici che stanno lasciando l’Asst Lariana. Professionisti che è difficile rimpiazzare visto la carenza di specialisti. Un altro reparto del Sant’Anna,Ortopedia, si sta svuotando. Il primario,Vincenzo Zottola, va in pensione a ottobre e due suoi collaboratori lo seguiranno a breve:Alberto Giughello(molto noto e apprezzato anche per il suo impegno professionale nel Calcio Como), il quale ha vinto un concorso interno e andrà a lavorare al dipartimento delle attività territoriali; eLaura Negri, che ha chiesto il trasferimento dopo aver vinto anch’essa un concorso. Nel frattempo, il cardiologoFilippo Russoha lasciato l’emodinamica per il San Raffaele.
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Anestesisti e medici di Pronto soccorso, le due emergenze degli ospedali pubblici
Uno squarcio sulla realtà difficile della sanità pubblica comasca si è aperto. Qualche dato di verità emerge, non sempre positivo nè facilmente digeribile. L’inchiesta del Corriere di Como sulla fuga dei medici dalle corsie ha avuto forse un merito: far parlare dei problemi veri, anche in funzione di una possibile soluzione. Perché, lo ripetiamo, non è intenzione di questo giornale gridare allo sfascio degli ospedali lariani. Sarebbe un errore. Vogliamo invece sottolineare il fatto che Como non è un’isola felice nel mare agitato della sanità nazionale. E lo facciamo riportando fatti.Alcuni di questi fatti sono allarmanti. Ad esempio, la situazione dei Pronto soccorso di Menaggio e di Cantù. La piena funzionalità del primo viene garantita, secondo quanto affermano gli stessi medici del presidio centrolariano, con turni notturni affidati a chirurghi e ortopedici e attraverso la richiesta di pronta disponibilità a professionisti che, per il nuovo contratto, non potrebbero essere chiamati con questo sistema più di cinque volte al mese.A Cantù almeno quattro medici del Pronto soccorso hanno lasciato negli ultimi tempi. In alcuni casi, per coprire i turni non è bastata l’incentivazione offerta agli specialisti provenienti da altri reparti e sono stati necessari ordini di servizio scritti.A giorni, poi, dalla Neurologia del Sant’Anna andranno via tre specialisti: Simone Vidale, che ha vinto un concorso a Rimini; Monica Maria Rezzonico, che ha chiesto di andare in pensione; e Vincenzo Belcastro, che ha chiesto e ottenuto il trasferimento in Neuropsichiatria infantile, sempre all’interno del Sant’Anna.C’è poi un problema più generale con gli anestesisti-rianimatori, il cui numero complessivo non sarebbe più sufficiente a garantire tutti i servizi, tanto che l’Asst starebbe valutando forme di collaborazione con altri ospedali, ad esempio Gravedona.In una nota inviata ieri (articolo in basso) l’Azienda di San Fermo elenca alcune delle contromisure che si stanno adottando per uscire da una situazione difficile. Ciò che serve, in questo frangente, è trasparenza. Affrontare la realtà senza nascondere alcunché. In tema di salute l’opinione pubblica ha il diritto di sapere. Tutto.
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Allarme sanità: sempre meno medici specialisti in corsia. E Menaggio “perde” altri due primari
Mancano medici. Dovunque. Negli ospedali pubblici, soprattutto in alcune regioni, si parla addirittura di «emergenza». Colpa del numero chiuso nelle università, dicono alcuni. Ma anche degli stipendi bassi, di quota 100. E a Como, pure delle sirene elvetiche.Una situazione difficilissima, che rischia nei prossimi anni di far collassare il sistema sanitario. Due studi del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, pubblicati a marzo di quest’anno, prevedono che nel 2025 mancheranno dalle corsie 16.700 specialisti. La carenza si sentirà soprattutto nella medicina d’urgenza – quella dei pronto soccorso, per intenderci – ma anche in pediatria, anestesia e rianimazione, chirurgia generale, medicina interna e cardiologia.Lanciare allarmi su simili argomenti è sempre problematico, anche perché incrina la fiducia dei cittadini nel sistema.Ma alcune questioni esistono e non possono essere taciute. Al Sant’Anna, ad esempio, nonostante gli sforzi della nuova direzione generale, tra i medici serpeggia la preoccupazione.Come sempre nessuno vuole parlare in modo aperto, anche per evitare ripercussioni. Ma non si fa fatica a scoprire i meccanismi deboli degli ingranaggi. All’ultimo bando per il Pronto soccorso, con il quale si sarebbero voluti assumere 5 medici, si sono presentati in due. Il concorso per la pneumologia è invece andato deserto.Alcuni nomi importanti dell’azienda ospedaliera sono in uscita.Il chirurgo vascolare Daniele Trevisan andrà al Valduce dal prossimo 1° ottobre. Lascerà San Fermo anche l’otorino Luca Colombo, mentre a Menaggio sono in uscita sia il primario di medicina generale Luigi Procopio sia il responsabile del Pronto soccorso Elio Buonocore.La notizia dell’addio di due storici professionisti che hanno lavorato a lungo nel piccolo ospedale di centrolariano è forse la peggiore, perché sostituirli sarà complicato. Oggi, in carenza di specialisti, i posti nei presìdi periferici restano quasi sempre senza copertura. Durante la gestione valtellinese, il pensionamento del primario di chirurgia aveva portato alla chiusura, a Menaggio, del reparto.Como soffre una situazione che afferra al collo tutta la sanità italiana. Non è certo un caso isolato. Ma i problemi, in alcuni casi sono pesanti.Già oggi l’emergenza – urgenza di San Fermo è garantita soltanto grazie al lavoro incentivato. Il lavoro di chi, dopo il reparto, si trasferisce in Pronto soccorso.Un metodo, dicono in molti, che non può durare ancora a lungo.