Categoria: Cronaca

  • Aggressione all’assessore Elena Negretti: spintonata da un senzatetto sotto i portici di San Francesco

    Aggressione all’assessore Elena Negretti: spintonata da un senzatetto sotto i portici di San Francesco

    Ieri non ha rinunciato agli impegni istituzionali, compresa la presentazione di tutte le iniziative del Comune di Como proprio contro la violenza sulle donne, ma per Elena Negretti, assessore alla Sicurezza di Palazzo Cernezzi, è stata un’alba decisamente complicata. Intervenuta al mattino presto con la polizia locale e gli uomini di Aprica per il periodico intervento di pulizia dei portici dell’ex chiesa di San Francesco, in largo Spallino a Como, l’assessore Negretti sarebbe stata vittima di un’aggressione. Pochissimi i particolari trapelati ieri.La stessa titolare delle deleghe alla Sicurezza, Protezione civile, Risorse umane e Pari opportunità non ha voluto commentare l’episodio. In base a quanto si è potuto ricostruire, uno dei senzatetto che bivaccano sotto i portici avrebbe reagito in malo modo all’invito di lasciare il suo giaciglio di fortuna per le operazioni di pulizia e igienizzazione. Si tratta, come anticipato, di interventi periodici effettuati per mantenere il decoro nella zona centrale di Como, ormai da tempo assurta a rifugio di diversi disperati.Il senzatetto si sarebbe scagliato contro l’assessore Negretti, spingendola con violenza una o due volte. Lunghi attimi di tensione, pur senza serie conseguenze fisiche per la vittima, anche grazie al pronto intervento degli altri presenti. L’episodio è stato segnalato immediatamente anche ai carabinieri. Al momento non risultano provvedimenti presi nei confronti dell’aggressore. L’assessore Elena Negretti, come detto, ha voluto mantenere nella giornata di ieri tutti i suoi impegni in Comune.

  • Camion sversa gasolio sulla provinciale

    Camion sversa gasolio sulla provinciale

    Emergenza questa mattina sulla strada provinciale 40, a Canzo, per una perdita di gasolio da un camion in transito.Il mezzo pesante ha lasciato una scia per circa 3 chilometri. La strada è stata chiusa per permettere l’intervento di pulizia dei vigili del fuoco, durato circa due ore.

  • Carabinieri di Turate, domani la festa

    Cerimonia domani per il decennale dell’istituzione della stazione carabinieri di Turate. Il 23 novembre del 2009 era stata aperta la caserma, inaugurata poi il 19 dicembre successivo con una cerimonia ufficiale.

    L’anniversario dei primi 10 anni di attività per volontà dei carabinieri sarà un momento di festa e aggregazione tra chi ha prestato e chi presta tutt’ora servizio nel presidio.Un momento condiviso anche con le autorità che presenzieranno e soprattutto con i semplici cittadini. L’appuntamento con la festa è a partire dalle 9.30.

  • Carabine, munizioni, silenziatori e droga: blitz in una baita dell’Altolago

    Carabine, munizioni, silenziatori e droga: blitz in una baita dell’Altolago

    Nella baita che frequentavano, tenevano 4 carabine detenute in modo non legale, ma anche 231 munizioni di vario calibro, silenziatori e puntatori notturni che, per gli inquirenti, avrebbero potuto essere utilizzati per cacciare di notte. Fronte, quello di un eventuale bracconaggio, che dovrà ancora essere approfondito. Nel frattempo, due uomini di Cremia sono stati arrestati dai carabinieri della stazione di Dongo e dagli agenti della polizia provinciale. I due sospettati sono stati condotti al Bassone. Il blitz congiunto è scattato questa mattina. Nella baita passata al setaccio sono stati trovati anche 134 grammi di marijuana. L’operazione rientra nelle attività di contrasto alla detenzione abusiva di armi e alla caccia di frodo nel territorio dell’Altolario.

  • Frana a Cernobbio:  transito bloccato, rotta la tubazione del gas. La frazione di Rovenna è isolata

    Frana a Cernobbio: transito bloccato, rotta la tubazione del gas. La frazione di Rovenna è isolata

    La frazione di Rovenna a Cernobbio è interrotta a causa di una frana, avvenuta questa sera verso le 21 tra la scuola dell’infanzia e il ristorante Gatto Nero, che ha causato anche la rottura della tubazione del gas. Sul posto i vigili del fuoco di Como per le necessarie verifiche e la messa in sicurezza. Fortunatamente non si sono registrati feriti. Sul posto anche il sindaco, Matteo Monti, oltre ai tecnici e alle forze dell’ordine.

  • Al centro massaggi al posto di effettuare le revisioni: nuove accuse contro il funzionario della Motorizzazione

    Al centro massaggi al posto di effettuare le revisioni: nuove accuse contro il funzionario della Motorizzazione

    Sembra non finire mai l’inchiesta della Procura (pubblico ministero Massimo Astori) e della Polizia stradale di Como, su quanto compiuto da alcuni funzionari della Motorizzazione Civile. Nelle scorse ore a sei indagati – tra cui tre dipendenti di via Tentorio – è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.Diverse le ipotesi di reato. Quelle più numerose sono rivolte ad Antonio Pisoni (62 anni, di Busto Arsizio) già “protagonista” in altri fascicoli della Procura cittadina. Al funzionario viene contestata la truffa per aver ottenuto rimborsi e indennità non dovute nell’ambito delle attività lavorative nel corso delle prove d’esame, delle revisioni dei veicoli e dei sopralluoghi nelle officine. Attività che prevedono per legge dei tempi minimi e dei controlli specifici che non sarebbero stati rispettati o effettuati. Le ore “guadagnate” in questo modo sarebbero poi state “reinvestite” nei modi più diversi, dai più banali (rientrando prima a casa) a quelli più “esotici”, ovvero andando a curare il proprio corpo (in ben sette occasioni) nei centri massaggi di Como, Saronno, Busto Arsizio, Lentate sul Seveso e Legnano.Fatti avvenuti in un lasso di tempo compreso tra il 26 novembre 2016 e il maggio del 2017. Sarebbero ben 57 le volte in cui il funzionario sarebbe stato colto in fallo.Ma la Procura contesta a Pisoni anche reiterate dimenticanze nel timbrare il cartellino quando si recava in pausa pranzo, seduto al tavolo in tre occasioni con un altro funzionario, Nicola De Mutiis (Como, 56 anni) pure lui ora indagato. Sempre a Pisoni, in questo ennesima conclusione delle indagini preliminari che lo riguarda, è stato contestato l’abuso d’ufficio e il falso negli esami di guida compiuti in scuole della provincia. Esami ritenuti dalla Polizia stradale di Como e dalla Procura «irregolari» e troppo rapidi.Tre rappresentanti delle autoscuole (la “Cmtl” e la “2000”) sono pure loro indagati in quanto presenti in auto al momento dell’effettuazione delle prove, dunque a conoscenza – secondo l’accusa – delle irregolarità che si stavano consumando. Elementi che ovviamente potranno essere contraddetti con le indagini difensive cui sono ora chiamate parti per convincere l’accusa sull’innocenza degli indagati.L’indagine ha toccato un terzo funzionario della Motorizzazione: Roberto Giancarlo Molteni, 66 anni, di Capiago Intimiano. Anche a lui – in 44 casi – viene contestato l’abuso d’ufficio e il falso nel corso degli esami di guida, effettuati secondo la Procura in modo illegittimo e in violazione delle norme che ne regolano lo svolgimento. Fatti riferiti in questo caso al periodo tra il mese di novembre del 2017 e il settembre del 2018.

  • Cernobbio, incidente in galleria. Tre feriti e traffico in tilt

    Cernobbio, incidente in galleria. Tre feriti e traffico in tilt

    Tre persone ferite in uno scontro tra due auto, questa mattina, nella galleria di Cernobbio. Nessuna sembra però essere in gravi condizioni. Pesanti le ripercussioni sul traffico nella zona. L’incidente attorno alle 9.30. Due vetture che erano all’interno della tunnel sulla Regina, per cause da verificare, si sono scontrate.

    Nell’impatto, i tre occupanti delle vetture, una donna di 68 anni e due uomini di 73 e 87, sono rimasti feriti. Uno dei feriti è rimasto incastrato nell’auto ed è stato liberato dai vigili del fuoco. Per i soccorsi sono intervenute l’automedica del 118 e due ambulanze. Le tre persone coinvolte sono state trasportate negli ospedali Sant’Anna di San Fermo e Sant’Antonio Abate di Cantù.

    Per le operazioni di soccorso e i rilievi si sono verificate lunghe code e rallentamenti

  • Altre dieci espulsioni di stranieri. Il bilancio settimanale del controllo del territorio

    Altre dieci espulsioni di stranieri. Il bilancio settimanale del controllo del territorio

    Dieci espulsioni, quasi mille veicoli controllati, 4 persone segnalate per detenzione di stupefacenti. Droga in quantità modesta, nei limiti dell’uso personale, nel corso dell’ultima settimana di controlli straordinari delle forze dell’ordine sul territorio lariano.L’operazione è attiva ormai da un anno nell’ambito del piano di prevenzione voluto dalla Prefettura di Como.Torniamo ai numeri: negli ultimi sette giorni sono state controllate più di 500 persone, di cui 45 cittadini extracomunitari. In totale sono state impegnate 71 pattuglie e 167 addetti delle forze dell’ordine tra polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e polizie locali dei comuni interessati dai servizi specifici.Auto, moto e camion controllati sono stati 964.Tornando al discorso della droga sequestrata, si tratta di modiche quantità di marijuana, cocaina ed eroina. Le quattro persone trovate in possesso dello stupefacente sono state tutte segnalate alle prefetture di residenza quali assuntori.L’attività di prevenzione straordinaria coordinata da via Volta proseguirà anche nei prossimi giorni.

  • Cantù, violenza sessuale in casa: 18 mesi “alla prova” per il minorenne

    Cantù, violenza sessuale in casa: 18 mesi “alla prova” per il minorenne

    Solo pochi giorni fa avevano chiuso la loro vicenda con la giustizia i tre ragazzi maggiorenni, accusati di aver costretto una ragazza 16enne a subire atti sessuali. Ora è toccato all’ultimo minorenne la cui situazione era ancora pendente: il giovane, assistito dall’avvocato Ivana Anomali di fronte al tribunale competente di Milano, ha ottenuto la messa alla prova per 1 anno e 6 mesi, dopo una richiesta del pm che era stata di ben 4 anni e 6 mesi di carcere. La giovane vittima, all’interno di una casa di Cantù in compagnia di altre amiche, era stata molestata da più giovani, tre maggiorenni, chiusa dentro a una doccia, palpeggiata, poi buttata sul letto e di nuovo toccata nelle parti intime. Per quella brutta vicenda che risale a un anno e mezzo fa (era il 14 luglio del 2018) il fascicolo era stato diviso in due parti, a seconda della maggiore età o meno dei protagonisti.

  • Argegno, ex sindaco assolto: non “nascose” gli atti alla minoranza

    Argegno, ex sindaco assolto: non “nascose” gli atti alla minoranza

    Accusato da un consigliere comunale di omissione di atti d’ufficio, l’ex sindaco di Argegno Roberto De Angeli, nella foto, è stato assolto perché il fatto non sussiste. La sentenza è stata pronunciata ieri mattina in Tribunale. Il pubblico ministero Simona De Salvo aveva chiesto per De Angeli una condanna a sei mesi. La vicenda era legata alle carte sul Lido di Argegno. Secondo l’accusa, l’ex primo cittadino si sarebbe rifiutato di fornire la documentazione richiesta dal consigliere di minoranza Renato Acquistapace nel termine di 30 giorni fissato dalle norme. Per la Procura, De Angeli non avrebbe consegnato i documenti sul Lido per nascondere gli atti. L’ex sindaco, assistito dall’avvocato Walter Gatti, ha respinto fin dall’inizio le accuse che gli erano state rivolte, precisando che gli atti richiesti – in particolare quelli relativi alle autorizzazioni paesaggistiche – non erano stati consegnati nei tempi previsti per problemi tecnici e organizzativi, legati anche all’organico ridotto del Comune. Ieri mattina, come detto, la sentenza, con l’assoluzione perché il fatto non sussiste. «Siamo naturalmente soddisfatti – ha detto il legale dell’ex sindaco di Argegno – Il dibattimento ha consentito di dimostrare che non c’era assolutamente la volontà di non consegnare gli atti al consigliere Acquistapace. Il ritardo è stato dettato solo da problemi organizzativi che pesano sul Comune di Argegno, così come su tutti i piccoli Comuni. Basti dire che l’ente può contare soltanto su due impiegati e su un tecnico comunale una volta alla settimana. La sentenza conferma che non c’è stata alcuna volontà di nascondere gli atti».