Quando avvenne l’incidente, l’automobilista fu «perfettamente in grado di rispondere alle domande e di relazionarsi con gli operanti» intervenuti sul posto, aiutando i carabinieri di Tremezzina a ricostruire la dinamica dell’accaduto. Solo in seguito, in esami clinici chiesti appositamente in ospedale, emersero nel sangue tracce di cannabinoidi che portarono all’imputazione di essersi messo alla guida del veicolo in uno stato da alterazione psicofisica successiva.Questo tuttavia, per il giudice delle indagini preliminari di Como, non è sufficiente per condannare il giovane automobilista «perché il fatto a lui ascritto non sussiste».Decisione che ha portato anche al dissequestro e alla restituzione dell’autovettura, nonché alla restituzione della patente di guida. Le motivazioni della decisione sono già state depositate e fanno riferimento ad un fatto avvenuto a Tremezzina. I carabinieri erano intervenuti in seguito ad un incidente stradale tra due veicoli che si era concluso senza feriti. Una volta sul posto, gli automobilisti coinvolti spiegarono quello che era avvenuto e non chiesero alcun intervento sanitario. Nessuno dei militari – scrive il giudice – «rilevò in quella occasione che l’imputato si trovasse in uno stato di alterazione psicofisica».L’accusa di essersi messo alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti arrivò solo in seguito, grazie a tracce di cannabinoidi trovate nel sangue. Ma questo, per il gip di Como, non può bastare per arrivare ad una accusa. Gli esiti degli esami, infatti, «testimoniano unicamente la pregressa assunzione di cannabinoidi ma non sono tali da consentire di concludere che al momento della guida l’imputato fosse ancora effettivamente in stato di alterazione».Tracce di cannabinoidi, infatti, «possono restare nel sangue anche a distanza di giorni dall’assunzione e quindi, in assenza di altri elementi indiziari (nessuno si accorse di una eventuale alterazione psicofisica, ndr) non è consentito concludere che quando si è messo alla guida l’imputato fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti».Insomma, per il giudice «il dato clinico relativo all’assunzione di stupefacenti non è necessariamente correlato allo stato di alterazione psicofisica». Motivo che ha portato il giovane ad essere assolto da ogni contestazione.
Categoria: Cronaca
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Como-Inter, il bilancio della serata di follia: due poliziotti feriti e tre tifosi in ospedale
Scontri tra ultras prima e dopo il match amichevole. Il momento più delicato alla fine dell’incontro. Un supporter lariano accoltellato a una gamba
{youtube}xQJCqk4lGNA|600|400{/youtube}E’ di cinque persone ferite, due uomini delle forze dell’ordine e tre tifosi, il bilancio della serata di follia che ieri sera ha guastato la festa di sport del Sinigaglia. Tensioni tra ultras dell’Inter e del Varese da una parte, e supporter del Como dall’altra, che hanno fatto passare in secondo piano il bagno di folla (oltre 7 mila presenze) che nonostante il periodo estivo non hanno voluto mancare alla prestigiosa amichevole chiusa con il successo dell’Inter per 3-2. I tafferugli tra ultras sono andati in scena sia prima sia, soprattutto, dopo il match.
Il primo momento di tensione intorno alle 19, quando il corteo di ultras ospiti è calato sul Sinigaglia dalla stazione. Qui però la polizia è riuscita a evitare che le tifoserie venissero in contatto. Un agente è tuttavia rimasto ferito dopo essere stato colpito con l’asta di una bandiera. La situazione è precipitata però dopo la gara, quando una cinquantina di tifosi (o meglio, pseudotifosi) dell’Inter è riuscita a mischiarsi tra la folla, abbandonando il Sinigaglia da una uscita diversa da quella degli altri ultras. Il gruppo, nascosto tra normali tifosi, ha così raggiunto l’incrocio tra viale Rosselli e viale Masia entrando in contatto con i supporter del Como che stavano tornando a casa. Qui tre lariani sono stati feriti. Due da un lancio di sassi e uno da una coltellata a una gamba . Nessuno è per fortuna in gravi condizioni. Un altro agente, nel tentativo di dividere le tifoserie, è stato colpito alla schiena da un oggetto contundente. Dopo la follia, è ora il tempo delle indagini della Digos: due tifosi dell’Inter sarebbero già stati identificati e per loro dovrebbe essere in arrivo il Daspo. Ma i coinvolti potrebbero essere molti di più.
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Controlli: sei espulsioni. L’attività voluta dalla Prefettura di Como
Sei espulsioni, migliaia di controlli e multe per quasi 3mila euro nel corso dell’ultima settimana di controlli straordinari delle forze dell’ordine sul territorio lariano, nell’ambito del piano di prevenzione e repressione voluto dalla Prefettura di Como e attivo da un anno.Secondo i dati forniti ieri, dal 2 all’8 novembre 2019 in strada (soprattutto nelle ore serali e notturne) hanno lavorato oltre 60 pattuglie per un totale di 147 tra agenti e militari dei diversi corpi.In sette giorni sono state controllate 500 persone e quasi 2mila veicoli in 41 posti di controllo. I risultati conseguiti parlano di 11 multe, 1.741 veicoli fermati con l’identificazione delle persone a bordo, 6 espulsioni di stranieri dal territorio nazionale, di cui cinque con l’ordine di abbandonare lo Stato e uno accompagnato alla frontiera.L’attività di prevenzione straordinaria proseguirà anche nei prossimi periodi.
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Dissesto idrogeologico, dalla Regione 200mila euro per la messa in sicurezza del territorio di Sorico
«Regione Lombardia finanzierà, con 200 mila euro, interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nella nostra provincia e nello specifico nell’area di Sorico. Un provvedimento molto importante, perché questo territorio è stato duramente colpito dall’incendio dell’anno scorso. E perché, in quanto area di montagna, necessita di una forte attenzione, affinché venga tutelata contro il rischio di spopolamento».
Così Gigliola Spelzini, Presidente della Commissione speciale montagna e Consigliere regionale della Lega, annuncia il provvedimento varato dalla giunta.
«Ringrazio l’assessore al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni per questo atto concreto a favore dei lombardi e, nel caso specifico, degli abitanti della provincia di Como – spiega Spelzini – in totale per le sei province lombarde interessate si tratta di 2,7 milioni di euro. Di questi, una cifra importante, ovvero 200mila euro, andranno a Sorico».
«Il territorio comunale – continua il Presidente della Commissione Montagna – sarà quindi interessato da interventi per il consolidamento della strada colpita da dissesto idrogeologico, che collega la frazione Bugiallo con il capoluogo».
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Bambina ferita, resta in carcere l’assicuratore
Nessuno sconto per Leonardo Zarrelli, accusato di aver ferito una bambina di 10 anni sparando dal balcone di casa giovedì della scorsa settimana.Il giudice per l’udienza preliminare Luciano Storaci ha convalidato il fermo e la custodia cautelare in carcere. Respinta la richiesta di arresti domiciliari avanzata dal legale dell’assicuratore 50enne. Zarrelli è accusato di tentato omicidio.
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Ca’ d’Industria, blitz della Procura
La novità – Presente anche Daniela Meliota, il magistrato che segue le indagini sulla mensa dell’istitutoPolizia giudiziaria e Asl nelle cucine di Villa Celesia al centro dell’inchiestaBlitz, ieri mattina, nelle cucine di Villa Celesia, al centro dell’inchiesta della Procura sulla casa di riposo. Nella struttura che fa capo alla Fondazione Ca’ d’Industria si è presentata, all’ora di pranzo, una decina di persone, divisa tra Azienda sanitaria locale e polizia giudiziaria. Sul posto a seguire i controlli, a causa degli ultimi e imprevisti sviluppi della vicenda, anche il magistrato che ha sul tavolo il fascicolo relativo alla mensa dell’istituto per anziani, ovvero il sostituto procuratore Daniela Meliota.Leggi l’articolodiPeverelliinPRIMO PIANO
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Caffè drogato, udienza per stalking e lesioni rinviata
L’accusa ha chiesto di condannare a un anno, pena sospesa, un’insegnante di sostegno e la mamma di un alunno, accusate di stalking e lesioni personali a carico di un’altra insegnante non gradita dalla coppia. Condotte che, per l’accusa, furono realizzate per ottenere la rimozione della donna dal suo posto. Azioni culminate con il caffè “corretto” con le benzodiazepine, offerto all’inconsapevole insegnante che accusò poi un malore. La vicenda era accaduta in una scuola dell’Erbese. Nuova udienza al 17 maggio.
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Casa di riposo abusiva a Pianello del Lario, 450 mila euro di redditi in nero
La titolare della struttura – ritenuta essere una casa di riposo abusiva, camuffata sotto la veste, a seconda dei casi, di affittacamere, casa vacanze o B&B – era già stata indagata dalla procura di Como dopo le indagini compiute dai carabinieri della compagnia di Menaggio, dai colleghi dei Nas di Milano e dal personale medico dell’Ats Montagna di Sondrio.
Ora però, a mettere gli occhi su quella casa di riposo abusiva di Pianello del Lario, sono stati anche i militari della guardia di finanza di Menaggio. Le fiamme gialle, dopo aver sentito i parenti degli ospiti della struttura e aver ricalcolato le rette mensili che questi avevano corrisposto per l’assistenza diurna e notturna degli anziani, hanno rielaborato i dati ipotizzando il volume di affari della struttura.
Sarebbe così emersa una mancata dichiarazione dei redditi per otre 450 mila euro con imposte evase per circa 225 mila euro. Un volume di presunta frode al fisco che avrebbe abbracciato un lasso di tempo compreso tra il 2013 e il 2018.
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Como, ubriaco terrorizza i passeggeri dell’autobus. Condannato 21enne africano
Un ventunenne africano, ubriaco, ha seminato il panico lunedì sera su un autobus di linea in servizio a Como. Il giovane urlava e sferrava pugni ai sedili e ha poi inveito contro gli agenti di polizia intervenuti dopo la richiesta di aiuto dell’autista. Gli agenti della volante della polizia di Stato sono stati fermati dal conducente del bus mentre transitava in piazza Cavour. Il conducente ha spiegato che, poche fermate prima, era salito a bordo un giovane africano, chiaramente alterato, che si era seduto a terra e aveva iniziato a gridare frasi senza senso, sferrando pugni ai sedili. Spaventati, gli altri passeggeri, compresa una mamma con due bambini e un immigrato che aveva provato invano a calmare il ragazzo, sono scesi dall’autobus. Gli agenti hanno provato a calmare il 21enne, che al contrario ha iniziato a inveire contro i poliziotti cercando di colpirli. Gli agenti hanno bloccato l’uomo e lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni e denunciato per interruzione di pubblico servizio. Processato per direttissima è stato condannato a un anno, pena sospesa.
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Controlli sulle strade, nove nei guai
CARABINIERII carabinieri di Como, nucleo radiomobile, hanno fermato nove persone nel corso dei controlli periodici sulla viabilità. In particolare un 72enne residente a Lugano è stato pizzicato alticcio al volante. Per evitare il fermo dell’auto ha pagato 504 euro in contanti. Avevano invece un livello di alcol di quasi 4 volte superiore al consentito un 28enne di Valmorea e un 47enne di Como. Ad entrambi è stata sequestrata l’auto. Positiva all’etilometro anche una giovane donna di Cernobbio fermata in piazza Amendola a Como. Un’altra donna è stata invece denunciata per essersi rifiutata di sottoporsi all’alcol test. Singolare infine il caso di un 18enne napoletano ma residente a Mariano, in sella ad uno scooter 125 senza aver mai conseguito la patente.