Categoria: Cronaca

  • Auto fuoristrada abbatte un palo della luce

    Auto fuoristrada abbatte un palo della luce

    Intervento dei vigili del fuoco ieri notte a Senna Comasco. Un’auto per ragioni che i carabinieri dovranno chiarire è uscita di strada in via per Casnate e ha terminato la sua corsa in una via sterrata laterale, contro un palo della luce.

    Vigili del fuoco a Senna Comasco

    Sono intervenuti i pompieri di Cantù con i colleghi del comando provinciale. Per l’operazione è stato necessario l’utilizzo di un’autogru.

  • Auto pirata a Guanzate: denunciata una donna. Ai carabinieri avrebbe detto di non essersi accorta di nulla

    Auto pirata a Guanzate: denunciata una donna. Ai carabinieri avrebbe detto di non essersi accorta di nulla

    Avrebbe detto ai carabinieri che avevano suonato alla sua porta – di fronte a un marito attonito per quanto stava avvenendo – di non essersi accorta dell’investimento. Di non aver sentito alcun colpo. Di aver ascoltato il telegiornale alla sera, di aver dubitato per qualche istante di poter essere lei la donna che stavano cercando, ma poi di essersi detta: «No, non posso essere io». Nonostante avesse parcheggiato in quell’area di sosta, e nonostante avesse una Fiat Grande Punto di colore grigio, proprio come indicato dalla vittima prima di morire. Invece, per i carabinieri della stazione di Appiano Gentile e per i colleghi del Nucleo Operativo della compagnia di Cantù, sarebbe proprio lei la “pirata” della strada che, la mattina del 10 gennaio a Guanzate, avrebbe causato la morte di Mario Papaluca, 67enne del paese. La donna, 49 anni, sposata e madre di due figli, è stata denunciata ieri dai militari dell’Arma che le hanno suonato al campanello. Deve rispondere delle accuse di omicidio stradale e fuga del conducente. Il suo nome è iscritto sul registro degli indagati del pubblico ministero Simone Pizzotti, titolare del fascicolo relativo all’incidente mortale. Nell’ambito dell’indagine, è emerso che il 67enne, al momento di essere travolto dall’auto che poi si è allontanata, era già a terra, vittima di un precedente malore. Questo almeno avrebbe raccontato alla polizia locale di Guanzate, intervenuta subito dopo l’accaduto, lo stesso ferito. Elemento che, unito all’assenza del pericolo di fuga e al fatto che la donna ha poi ammesso la propria presenza nel parcheggio in quelle ore, ha evitato che potessero essere presi altri provvedimenti. I carabinieri sono giunti all’identificazione della 49enne grazie alla visione delle telecamere di sicurezza poste lungo le vie di accesso e di allontanamento dal parcheggio in cui è avvenuto l’investimento mortale. Ora però la Fiat Grande Punto grigia, che è stata posta sotto sequestro per volere dell’autorità giudiziaria, verrà passata al setaccio alla ricerca di tracce dell’impatto.La donna e la vittima, pur abitando nello stesso paese, pare che non si conoscessero.La signora – secondo quanto riferito – stava facendo manovra all’interno dell’area di sosta, procedendo in retromarcia. L’uomo non sarebbe stato visibile in quanto già a terra. Poi si sarebbe allontanata senza soccorrerlo. Il ferito – in un primo momento cosciente – sarebbe riuscito a parlare con i soccorritori raccontando quello che era avvenuto, dando dunque informazioni preziose per risalire all’auto dell’investitrice.Il 67enne di Guanzate era poi morto nel corso del suo trasporto d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo. Fatale il politrauma riportato nell’impatto con la Fiat Grande Punto.

  • Auto pirata di Guanzate: denunciata una donna

    Auto pirata di Guanzate: denunciata una donna

    Una donna di 49 anni di Guanzate è stata denunciata a piede libero con l’accusa di omicidio stradale e fuga del conducente. Secondo quanto accertato dai carabinieri, la donna era alla guida dell’auto pirata che, il 10 gennaio scorso, in un parcheggio di Guanzate ha travolto e ucciso Mario Papaluca, 67enne residente in paese.

    L’indagine è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Cantù, che hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona alla ricerca dell’auto sospetta. Prima di morire, lo stesso Papaluca era riuscito a dire di essere stato travolto da una Fiat Punto di colore grigio, guidata forse da una donna. I militari dell’Arma sono riusciti a risalire all’auto sospetta e alla proprietaria.

    Al momento dell’investimento, Mario Papaluca aveva appena parcheggiato l’auto nel parcheggio del paese e sarebbe poi stato investito dall’auto guidata dalla 49enne che procedeva in retromarcia. La donna si era poi allontanata senza prestare soccorso. La Procura di Como ha aperto un’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Simone Pizzotti.

  • Autobus, il timore è la totale privatizzazione. A lanciare l’allarme Bruno Magatti (Civitas)

    Autobus, il timore è la totale privatizzazione. A lanciare l’allarme Bruno Magatti (Civitas)

    Una sorta di muro di gomma. Interrogazioni, richieste di acceso agli atti prima negate e poi concesse e discussioni in consiglio comunale per cercare di capire quale sarà il destino di Asf e la funzione di controllore pubblico del Comune di Como (tra i soci di maggioranza).

    Il consigliere comunale di Civitas ed ex assessore, Bruno Magatti, dallo scorso mese di ottobre è sulle tracce, difficili da seguire, del trasporto pubblico locale e del futuro che si prospetta per gli utenti della provincia. «Si sta facendo sempre più concreta, anche se non ancora in maniera ufficiale, la possibilità di arrivare a una privatizzazione di Asf. Inevitabile pensare che uno dei soci privati già esistenti (Gruppo Arriva e Gruppo Fnm che hanno il 49% delle quote), possa subentrare, magari con altri investitori, in Asf. Sarebbe un’operazione molto delicata, visto che l’oggetto è rappresentato da uno dei servizi pubblici più delicati come quello del trasporto. I miei tentativi e le mie richieste di chiarimento si muovono in questa direzione».

    I timori sul tavolo sono molteplici. «Faccio un altro esempio. Spt Holding, che detiene il 51% delle quote, ha come azionisti pubblici il Comune di Como, la provincia di Como e di Lecco e il Consorzio pubblico trasporti. È una società cassaforte proprietaria di beni immobili funzionali al servizio di trasporto come le pensiline e le autorimesse. Beni che andrebbero persi se si privatizzasse e che metterebbero il Comune nella condizione di perdere un valore economico consistente. Oltre che essere estromesso dal ruolo di controllore pubblico. Inoltre gli utili di Asf, va ricordato, sono anche la conseguenza, in parte, dell’utilizzo di contributi pubblici. A fronte di ciò il servizio nella nostra zona è peggiorato», dice Magatti. Si fa dunque sempre più rovente la polemica sui bus di Asf, società che negli ultimi 4 anni ha guadagnato 18 milioni di euro ma il 75% è stato distribuito ai soci. «Altro elemento di confusione è stata la delibera che dovrebbe portare Spt ad assorbire il Cpt, organismo proprietario della funicolare, con un cda senza dipendenti e tra i cui azionisti ci sono più di 100 Comuni della provincia. Solo a luglio e con molti tentennamenti la delibera è stata approvata (solo 5 i voti favorevoli). Ora dovrà passare in consiglio. Insomma in mezzo a questa confusione si deve vigilare per garantire la sicurezza e i servizi ai cittadini», chiude Magatti.

  • Autobus incastrato sotto la barriera

    Autobus incastrato sotto la barriera

    Un autobus di Asf in transito sul passaggio a livello di viale Lecco, stamani verso le 10, è stato costretto a frenare e bloccarsi dopo la curva da alcuni automobilisti che non hanno rispettato il suo diritto di precedenza.

    E così  è rimasto incastrato, sotto lo sguardo spaventato dei passanti, sotto una delle sbarre che si stavano abbassando per l’arrivo di un convoglio dalla stazione di Como Lago. Il treno si è prontamente arrestato qualche decina di metri prima del passaggio a livello, grazie al semaforo rosso che scatta in questi casi e il conducente del bus, sceso per accertarsi che il mezzo non aveva riportato danni e che la sbarra era solo appoggiata al tetto del mezzo, ha potuto ripartire.

  • Autostrada, nuove chiusure per Como Centro

    Autostrada, nuove chiusure per Como Centro

    Per programmati lavori di manutenzione a partire da lunedì 10 dicembre

    Nuove chiusure notturne sulla A9 Lainate-Como-Chiasso, per consentire lavori di manutenzione.

    Viene chiuso il tratto tra Como Centro e la dogana di Chiasso, verso la Svizzera, per quattro notti consecutive con orario 22-5, da lunedì sera (10 dicembre) alle 5  di venerdì 14 dicembre.In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria allo svincolo di Como Centro, si dovrà proseguire sulla viabilità ordinaria verso la dogana di Ponte Chiasso;

    Chiusa anche l’entrata dello svincolo di Como Centro e anche il tratto Lago di Como-Como Centro, verso Lainate, per quattro notti consecutive con identico orario, sempre da lunedì sera alle 22 a venerdì mattina alle 5.Autostrada consiglia di raggiungere l’entrata di Fino Mornasco attraverso la viabilità ordinaria.

    Per chi proviene da Como, sarà chiuso l’allacciamento con la A8 Milano-Varese, verso Milano, per una notte, dalle ore 23 di venerdì 14 alle 6 di sabato 15 dicembre.In alternativa, dopo la deviazione obbligatoria sulla A8 Milano-Varese verso Varese, si dovrà uscire allo svincolo di Legnano e rientrare dallo stesso, per proseguire in direzione di Milano.

  • Autovelox di viale Fulvio Testi, raffica di multe. Sanzionato a 51 km/h

    Autovelox di viale Fulvio Testi, raffica di multe. Sanzionato a 51 km/h

    Multato perchè sfrecciava a 51 km/h. L’autovelox di viale Fulvio Testi a Milano continua a sanzioanre decine di automobliit. molti i comaschi. L’ultimo caso è particolare. «Purtroppo – scrive un automobilista – ho preso due multe la stessa mattina, il 15 luglio scorso». L’uomo è stato multato in entrambe le direzioni, la mattina all’alba, in ingresso a Milano e in uscita. Ma la particolarità sta nella velocità dell’automobile: non si può certo dire che l’uomo stesse sfrecciando a tutto gas. Al ritorno, infatti, l’autovelox – tarato sui 50 chilometri orari – è scattato perché l’automobilista passava a 56 chilometri orari. All’andata, verso Milano, l’uomo è stato multato perché passava in viale Fulvio Testi a 51 km/h. Uno in più rispetto al limite. «Secondo me – scrive l’automobilista – l’autovelox serve per far cassa. Il contachilometri della mia auto è analogico, quindi cogliere differenze così spicciole di velocità è assurdo». È questo solo uno dei tanti episodi legati al contestato autovelox di viale Fulvio Testi dove il Comune di Milano ha piazzato un apparecchio, proprio all’inizio del tratto cittadino della strada, che da mesi sta facendo multe a raffica. Questo perché in quel punto – dove un tempo il limite era posto a 70 chilometri orari – oggi non si possono superare i 50 orari. La polemica, cha ha portato a un ricorso al Tar sottoscritto da numerosi automobilisti, molti comaschi, è scoppiata su Facebook dove è nato il gruppo “Multe Milano: Viale Fulvio Testi – Palo della luce 10-11”, seguito da più di 1700 persone. Gli automobilisti multati e soprattutto quanti hanno fatto ricorso dovranno però aspettare parecchio tempo. L’udienza è infatti stata fissata tra poco meno di un anno: il 19 giugno 2019.

  • Bambina comasca allo “Zecchino d’Oro” su RaiUno

    Giulia Murrai, 9 anni, di Cabiate, è tra i 16 piccoli protagonisti  delloZecchino d’Oroche giunge alla61ª edizione. I piccoli cantanti della manifestazione canora per bambiniprovenienti da11 diverse regioni d’Italiainterpreteranno le12 canzoniin gara edaranno voce al progetto annuale di solidarietà firmato dall’Antoniano di Bologna.A partire dal 10 novembre, per quattro sabati consecutivi, andrà in onda il 61° Zecchino d’Oro, trasmesso in diretta su RaiUno dallo studio tv dell’Antoniano di Bologna e sarà seguito dallo speciale in prima serata del 7 dicembre condotto da Carlo Conti.  Con i 16 solisti della 61ª edizione sale a 1.018 il numero di bambini che hanno partecipato come interpreti dalla prima edizione dello Zecchino d’Oro dal 1959 ad oggi.

  • Incidente in Sicilia:  bambino comasco perde la vita

    Incidente in Sicilia: bambino comasco perde la vita

    Un bimbo di sei anni, comasco, è morto in ospedale a Palermo dopo essere stato coinvolto in un incidente ieri pomeriggio all’altezza di un incrocio a Lido Fiori di Menfi, nell’Agrigentino, sulla strada che conduce alle località balneari. Il bambino si trovava in vacanza con la famiglia. Suo padre è originario di un Comune in provincia di Trapani.Il piccolo viaggiava in auto con i genitori sul sedile posteriore, sul seggiolino e con le cinture allacciate. L’autovettura su cui viaggiava la famiglia si è scontrata con un altro mezzo, per cause al vaglio delle forze dell’ordine.Un tubo metallico, posizionato sul lato della carreggiata, ha letteralmente attraversato l’abitacolo della macchina su cui si trovava il bimbo.L’elicottero del 118 è atterrato sul posto e ha subito trasportato il bimbo all’Ospedale Civico di Palermo in condizioni disperate, dove è stato sottoposto a un intervento d’urgenza. Le ferite riportate erano però troppo gravi. Al momento le vetture coinvolte nell’incidente sono entrambe sotto sequestro e il corpo del piccolo non è stato ancora restituito alla famiglia per le esequie.Sono tuttora in corso accertamenti da parte dei carabinieri per capire la dinamica dell’incidente. Christian Del Turco è il magistrato della Procura della Repubblica di Sciacca che ha aperto l’inchiesta sulla tragedia.I genitori del piccolo sono rimasti leggermente feriti.

  • Barca incagliata per il lago basso: vigili del fuoco a Sant’Agostino

    Barca incagliata per il lago basso: vigili del fuoco a Sant’Agostino

    Singolare disavventura oggi pomeriggio per gli occupanti di una imbarcazione che si muoveva nel porticciolo di Sant’Agostino. A causa del lago basso, infatti, le cime delle altre barche ormeggiate hanno finito con il creare un groviglio che ha bloccato lo scafo del natante, che si è incagliato.

    Dopo vani tentativi di liberarsi dal “gomitolo” di cime, gli occupanti della barca sono stati costretti ad allertare i vigili del fuoco che sono intervenuti per liberare l’imbarcazione prigioniera. La scena è stata seguita da molti curiosi che passeggiavano in quel momento sul lungolago.