Un nuovo acquisto per la Pallacanestro Cantù. La società brianzola ha infatti annunciato l’ingaggio di Andrea La Torre, 21enne guardia-ala mancina di 202 centimetri, che arriva dall’Olimpia Milano e sarà disponibile per la trasferta di domenica a Bologna.Nato il 14 giugno del 1997 a Venezia, La Torre ha siglato con Cantù un accordo di validità triennale, fino al termine della stagione 2020-2021.La Torre è considerato un atleta molto versatile, che può essere utile sia nell’impostazione della manovra offensiva che nell’uno contro uno: può ricoprire molto bene il ruolo di ala, oltre a quello di guardia e – all’occorrenza – di playmaker.Prima di arrivare in Brianza, la Torre era sotto contratto dal 2015 con l’Olimpia Milano, società che lo ha girato più volte in prestito a formazioni di serie A2, esattamente Biella, Treviso, Udine e Rieti. La scorsa estate poi, il ritorno a Milano prima del passaggio a Cantù.Andrea La Torre vanta anche una buona esperienza a livello di Nazionale. Con le squadre giovanili italiane ha disputato quattro Europei e due Mondiali. Il campionato continentale Under 16 nel 2013 è stato la prima grande manifestazione alla quale ha preso parte, prima del Mondiale Under 19 del 2015. L’Europeo Under 20 nel 2017, invece, sotto la gestione di coach Maurizio Buscaglia è l’ultimo torneo a cui ha partecipato con la maglia azzurra.
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Cantù, collaborazione con Portaluppi. Arrigoni è vicino, Tavernari in partenza
La Pallacanestro Cantù ha ufficializzato l’inizio della collaborazione con Flavio Portaluppi, già giocatore e presidente dell’Olimpia, che ha fondato una azienda specializzata nella massimizzazione dei ricavi derivanti principalmente dalla vendita dei biglietti. Portaluppi e Cantù studieranno quindi strategie di promozione e pacchetti per i tifosi.Una Pallacanestro Cantù che si avvia anche a prendere decisioni rilevanti sul piano tecnico. Una è l’arrivo di un personaggio che in Brianza ha già lavorato ed è sempre stimato, ossia Bruno Arrigoni, classe 1945, destinato a ricoprire il ruolo di direttore sportivo e comunque a fare da tramite fra società e squadra. Ruolo che ha già rivestito nel passato nella squadra di Cantù, di cui è stato anche allenatore e vicecoach.Nel roster è invece certo l’addio dell’italo-brasiliano 31enne Jonathan Tavernari, il cui rendimento finora non è stato completamente soddisfacente.Si tratta di una scelta prettamente tecnica – è bene specificarlo – e non legata al contingente difficile momento del club brianzolo.
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Vendita di Cantù. Marchesani: «Tra il 27 e il 30 formuleremo l’offerta»
«Un incontro positivo, Tra il 27 e il 30 contiamo di formulare la nostra offerta». Gabriele Marchesani, l’uomo che guida la cordata abruzzese interessata all’acquisizione della Pallacanestro Cantù, regala spiragli di ottimismo.Oggi ha passato tutta la giornata in Brianza, con i dirigenti del club. Ha pranzato con l’amministratore unico Roman Popov, con cui ha parlato a lungo e ha incontrato Andrea Mauri, l’avvocato Claudio Vassallo e il commercialista Angelo Passeri, tra l’altro presidente dell’associazione Tutti Insieme Cantù.Al suo fianco Massimiliano Del Conte, l’uomo che avrà il ruolo di manager – se la trattativa andrà a buon fine – e l’avvocato Enrico Zorzi.Di fatto sono stati valutati tutti i documenti contabili del club brianzolo; Marchesani ha posto una serie di domande, ha cui ha avuto puntuale risposta. Evidentemente è uscito soddisfatto. «Non ci sono state sorprese, che in queste situazioni possono capitare – ha sottolineato – Tutto è in linea con quello che ci era stato prospettato».Ora Marchesani e i componenti della sua cordata si riuniranno e prepareranno la loro offerta, che arriverà in Brianza fra il 27 e il 30 dicembre.L’approfondimento sul Corriere di Como in edicola venerdì 21 dicembre
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Cantù interrompe la serie nera. Dopo otto sconfitte è arrivata la vittoria con Pistoia
La Pallacanestro Cantù interrompe la serie negativa. Dopo otto sconfitte consecutive è arrivato il tanto atteso successo dei toscani, che a Desio hanno battuto Pistoia per 100-79. Alla vigilia le due squadre condividevano l’ultimo posto assieme a Reggio Emilia, a cui è riuscita l’impresa di battere la Reyer Venezia. Contro i toscani ben tre i giocatori canturini sopra i venti punti: 25 di Jefferson (top scorer), 21 di Blakes (con 8 assist) e 20 per Gaines (3/5 dall’arco).«Era un momento difficile per tutti: per la squadra, per la società e per i tifosi. Per questo motivo ho davvero apprezzato lo sforzo dei miei ragazzi – ha detto alla fine coach Evgeny Pashutin – Si sono davvero impegnati e sacrificati gli uni per gli l’altri. Hanno messo in campo il cuore. Abbiamo subito pochi punti – cosa che non accadeva da molte partite – questo perché finalmente c’è stata una difesa solida. Abbiamo cambiato bene sulle marcature, abbiamo combattuto a rimbalzo e abbiamo contrastato i loro tiri. In attacco, invece, c’è stata una buona condivisione del pallone, limitando tantissimo le individualità che a volte è davvero difficile contenere. Credo che questo possa essere un buon segnale per la squadra, per la società e per i tifosi, per un buon 2019. Ho sempre detto che siamo una buona squadra, che Cantù è una buona squadra, dobbiamo solo continuare a giocare uniti e insieme».
In classifica l’Acqua S.Bernardo Cantù sale a 8 punti al penultimo posto, condiviso con Torino (avversario nella gara del 6 gennaio), Reggio Emilia e Pesaro.
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Accordo con il team Moto Racing Group: Cerutti prepara la Dakar 2018
Jacopo Cerutti, a destra, a Praga
La Dakar 2018 del centauro comasco Jacopo Cerutti ha preso il via ufficialmente ieri a Praga. Il lariano ha infatti sottoscritto l’accordo con il team della Repubblica Ceca Moto Racing Group, con cui aveva già preso parte, senza troppa fortuna, all’edizione 2017 della gara che si disputa in Sudamerica.Cerutti, infatti, era uno tra i piloti più attesi nella competizione riservata ai motociclisti, ma nella terza prova speciale una caduta, con conseguente frattura ad una mano, gli ha impedito di proseguire. In quel momento il comasco era al 24° posto in classifica.L’anno prima, nel 2016, Jacopo aveva terminato al 12° posto assoluto, migliore della truppa italiana, davanti a tanti colleghi che ben conoscevano la corsa e tutte le sue insidie.Ma ora è già tempo di guardare all’edizione 2018, che il lariano affronterà ancora con una Husqvarna. «La Dakar richiede mesi di preparazione e un primo importante tassello è stato messo – spiega Jacopo – Ora ci muoveremo su ogni fronte, a partire da quello del budget. Il team e Husqvarna Italia mi daranno un grossa mano. Ho già un buon supporto di sponsor della nostra zona e mi auguro che se ne possano aggiungere altri. Nelle prossime settimane lavoreremo su questo fronte, con la speranza che dal territorio ci possa essere una ulteriore risposta confortante. Io sono ben disponibile a parlare con chi vuole investire in questo progetto e credere in un portacolori del Comasco».«Il mio obiettivo per il 2018 alla Dakar? Ovviamente finirla – sostiene ancora Jacopo Cerutti – La prossima edizione sarà ancora più dura rispetto al 2017. Partiremo dal Perù e ci saranno subito cinque giorni di prove speciali su sabbia finissima e di caldo pazzesco. La scelta, dunque, è di fare selezione fin dal via».I protagonisti della gara dovranno dunque adeguarsi a questa situazione. «E non sarà facile – sottolinea Jacopo –
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Una volta lasciato il Perù ci si dirigerà in Bolivia ed Argentina, con la speranza che, per modo di dire, la gara possa essere più tranquilla. Ribadisco: sarà una delle Dakar più toste degli ultimi anni».Il centauro lariano è reduce da un periodo di ferie. «Ma mi sono sempre allenato – garantisce – Tra dieci giorni partirò per la Francia per partecipare alla “Sei giorni” di enduro con i colori del Motoclub Intimiano. Si tratta di una corsa molto impegnativa e di fatto sancirà l’inizio della preparazione verso la Dakar 2018, che scatterà come sempre in gennaio».M.Mos.
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Albese, appuntamento a venerdì per la serata dedicata al nordic walking
Una serata tutta dedicata al nordic walking, la camminata che si pratica utilizzando bastoni simili a quelli dello sci da fondo. Per chi fosse interessato ad approfondire, venerdì sera, 9 novembre, ad Albese con Cassano è in programma una serata (inizio alle 20.45) dedicata a questa disciplina. Un evento organizzato al centro civico di via Roma dal Comune e dal Team Triangolo Lariano Lago di Como. Saranno presenti istruttori federali e una dietologa diabetologa. Per il giorno successivo per tutti i partecipanti viene inoltre organizzata una prova gratuita.
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Alice Gasparini, il Giro d’Italia 2019 nel mirino. La 21enne è l’unica ciclista “Pro” lariana
Primo raduno ufficiale in vista della nuova stagione, in queste ore, per Alice Gasparini (21 anni il prossimo 14 dicembre), unica ciclista professionista comasca.L’atleta lariana è con le compagne di squadra del team Eurotarget-Bianchi-Vittoria, capitanato dall’ex corridore di alto livello Giovanni Fidanza.«Il mio calendario 2019 non è stato ancora stabilito – spiega Alice – Sicuramente non mi dispiacerebbe essere di nuovo al via del Giro d’Italia». La comasca, infatti, vanta già due partecipazioni alla “Corsa rosa” femminile. Due edizioni fa, all’esordio, per lei non fu una esperienza semplice. «Praticamente sono stata avvisata due giorni prima della mia partecipazione – spiega Alice – e di fatto non sono riuscita a giungere pronta ad un impegno così importante. Comunque sono riuscita a terminare la corsa, piazzandomi intorno al 100° posto e tredicesima nella classifica delle giovani».Nel 2018 gli allenamenti sono stati più mirati. «Ho saputo con anticipo della presenza in gara – dice ancora la 21enne di Bizzarone – e ho fatto meglio». Per lei un 60° posto assoluto e 9° tra i giovani. Un Giro tutt’altro che semplice: «Siamo arrivate anche sullo Zoncolan – spiega – che è una delle ascese più impegnative anche per la corsa maschile».Alice Gasparini è professionista da tre anni e si allena quotidianamente. Le sue salite predilette, il Bisbino e Brunate. «Ho iniziato con la formazione astigiana Servetto – afferma – poi dal 2018 sono passata con la squadra di Giovanni Fidanza. Un direttore che ci capisce, che ha figlie giovani che corrono; comprende le nostre difficoltà e ci aiuta a crescere gradualmente. Non ci chiede risultati immediati, ma ci fa fare esperienza».Del resto il passaggio tra le professioniste non è stato facile. «I primi due anni sono stati abbastanza difficili – afferma ancora la comasca, studentessa di scienze motorie all’Università dell’Insubria – Il confronto era anche con atlete di 36-37 anni, quindi di lunga esperienza che non fanno alcuna concessione. Non mi sono trovata benissimo, lo ammetto».Ma in questo panorama di forte concorrenza c’è anche chi non ha mai negato un aiuto alla giovane Alice. «Elisa Longo Borghini con me è sempre stata gentilissima. Ci siamo conosciute, ci conosciamo e scriviamo. Mi ha aiutata molto nel mio passaggio al professionismo». Non una ciclista qualunque: Longo Borghini è di fatto l’atleta italiana del momento. Nel suo palmares vanta anche un bronzo mondiale e uno olimpico.Alice Gasparini è quella che in gergo si definisce una passista. È forte a cronometro ma se la cava anche in salita. Scomodando nomi importanti si potrebbero definire le caratteristiche di personaggi del calibro di Francesco Moser e Fabian Cancellara. A livello giovanile ha già vestito la maglia della Nazionale, togliendosi la soddisfazione di conquistare un argento a cronometro Juniores agli Europei del 2014 in Svizzera. Lo stesso anno, in Spagna, ai Mondiali di categoria terminò tredicesima nella stessa specialità.Una carriera agonistica iniziata all’età di 6 anni. «Mio fratello correva – sostiene Alice – e io andavo a vederlo agli allenamenti. Un signore mi portò una bicicletta e mi fece provare: da lì ho iniziato anche io. La mia prima squadra è stata l’Ambrosoli». Una crescita costante con tutti i passaggi delle categorie giovanili, compreso quello con la formazione di Cadorago, l’unico team femminile delle provincia di Como.«Ho trovato persone che non mi chiedevano risultati – aggiunge – ma volevano che migliorassi progressivamente. Una filosofia di sport che ho sempre condiviso».E di fatto, assieme all’altro Pro Davide Ballerini – che dal 2019 correrà con il Team Astana – Alice è l’ambasciatrice del ciclismo comasco. «Un po’ sento questa responsabilità – conclude – la nostra è una zona bellissima per i ciclisti, ma soprattutto ha una grande tradizione. Il 2019, poi, sarà spettacolare, con l’arrivo di una tappa del Giro d’Italia a Como e spero, la conferma del traguardo del “Lombardia” in città. Peraltro lo scorso autunno ho seguito la “classica” sul Muro di Sormano: momenti spettacolari e indimenticabili».
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Anche le auto Wrc al Rally Aci-Etv 2019. Domani a Roma l’incontro per il calendario delle gare
Aci Sport Rally Cup. Anche per gli appassionati di automobilismo sportivo un oggetto misterioso almeno fino a quando da Roma non è stato pubblicato il documento che spiega questo nuovo campionato. Particolare non secondario per il pubblico lariano: la finale nazionale di questa serie nel 2019 sarà il Trofeo Aci Como-Etv.Di fatto questa è la nuova formula studiata per la Coppa Rally di Zona, le gare su base locale che si disputano da sempre e hanno loro graduatorie. La differenza rispetto al passato è che, oltre ad un ridisegno delle zone, dal 2019 è stata introdotta la finalissima in cui si confronteranno i migliori delle classifiche.Avranno quindi accesso alla finale unica di Como i primi tre classificati di ciascuna delle Coppa Rally di Zona, e migliori delle varie categorie oltre ai top Under 25, Over 55 e il primo equipaggio femminile. Questi concorrenti parteciperanno gratuitamente alla corsa lariana, con iscrizione pagata dalla Federazione. Domani a Roma ci sarà la decisione definitiva sulla data della manifestazione; a meno di clamorosi ribaltoni sarà il fine settimana del 27 ottobre.«Proprio per sottolineare l’importanza attribuita alla Coppa di Zona, per la finale Aci Sport Rally Cup Italia è stato scelto l’evento lariano – è spiegato nel comunicato della Federazione – da sempre una delle corse di maggior successo sul panorama nazionale».La corsa lariana negli ultimi anni ha fatto parte del Campionato italiano Wrc, a cui partecipano, appunto le vetture World Rally Car, le più competitive e amate dagli appassionati, quelle che sono state utilizzate nel Mondiale.Il cambiamento di serie non impedirà comunque al pubblico di casa nostra di vedere la sempre appassionante sfida tra questi mezzi. Come specifica la Federazione: «All’interno della stessa finale verrà data anche la possibilità di partecipare alle vetture Wrc grazie all’istituzione della Supercoppa Wrc Italia 2019. Le World Rally Car saranno quindi ammesse al via della corsa lariana per concorrere esclusivamente a questo titolo a loro riservato».Sarà invece difficile vedere di nuovo in lizza le automobili storiche, da due anni aggregate con un loro trofeo all’evento dell’Aci. I nuovi regolamenti per queste vetture imporrebbero tabelle di marcia e una logistica non compatibili con la finale tricolore.
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Andrea Trinchieri, ex coach di Cantù, potrebbe allenare i serbi del Partizan Belgrado
Il proprietario di Cantù, Dmitry Gerasimenko, una volta aveva definito Andrea Trinchieri il suo allenatore ideale anche se poi, in realtà, il patron ha sempre puntato su tecnici stranieri, salvo poi cambiare idea in corsa, quando le situazioni andavano raddrizzate (missione compiuta da Carlo Recalcati e Marco Sodini). Per il coach che a Cantù ha scritto pagine indimenticabili, ora si prospetta una nuova suggestiva avventura. Trinchieri potrebbe infatti diventare l’allenatore del Partizan Belgrado, uno dei più importanti club europei. Su Twitter, il presidente del club serbo Ostoja Mijailovic ha pubblicato la foto di un caffè con l’allenatore milanese, che lo scorso 6 agosto ha compiuto 50 anni. Incontro che potrebbe presagire ad un contratto.
Il Partizan Belgrado che nella sua storia vanta una Coppa Korac vinta nel 1989 proprio contro la Pallacanestro Cantù. Una squadra in cui militavano due grandi come Vlade Divac (per lui standing ovation al Pianella nella gara d’andata) e Predrag Danilovic.
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Appiano nerazzurra: attesa alla Pinetina per il raduno dell’Inter
Dopo annate in cui i tifosi fuori dai cancelli non erano molti, ad Appiano Gentile ora è atteso il pubblico delle grandi occasioni. Domani si raduna l’Inter di Luciano Spalletti, che svolgerà la preparazione per la stagione 2018-2019 nel centro sportivo comasco. Dopo la conquista della Champions e gli importanti interventi sul mercato, non saranno pochi gli appassionati nerazzurri che accoglieranno i loro beniamini. La prima amichevole dell’Inter sarà il 14 luglio contro il Lugano allo stadio Cornaredo.