Accordo frontalieri a rischio, Erba chiama in causa la Regione

Accordo frontalieri a rischio, Erba chiama in causa la Regione

Secondo il parere dell’Università di Lucerna, commissionato dal Consiglio di Stato, la Confederazione Elvetica avrebbe il potere di disdire unilateralmente l’accordo del 1974 tra Italia e Svizzera relativo all’imposizione fiscale dei frontalieri. La notizia ha portato la Lega dei Ticinesi a chiedere l’immediato stop ai ristorni dopo la disdetta dell’accordo tra i due Paesi.

“Da diversi mesi l’accordo su frontalieri e fiscalità sta diventando terreno di aspre polemiche. Già in precedenza, con le dichiarazioni shock di Fontana che avrebbe voluto tutti i ristorni (o quasi) per Regione Lombardia a discapito di una maggior imposizione fiscale per i frontalieri, si era sollevato un grosso polverone. Fortunatamente tutto è rientrato dopo le rassicurazioni del Ministro Di Maio e i successivi chiarimenti dati in sede di Commissione Regionale a seguito delle puntuali sollecitazioni di noi minoranze”, spiega in una nota Raffaele Erba, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Speciale Elvetica.

“Ora è la volta della Lega Ticinese che cerca di alzare ulteriori clamori, sollevando lo spettro di fantasiose risoluzioni unilaterali. Sappiamo peròche la strada per nuovi accordi deve necessariamente passare da un ampio confronto con i territori di frontiera e le rappresentanze delle parti interessate, primo tra tutti i frontalieri”.

“Questa è la linea emersa soprattutto dalle audizioni in Regione Lombardia. E questo è un ambito dove Regione può fare molto rendendosi parte attivanel coordinamento e nella promozione delle trattative tra territori e i rispettivi governi”.

“Troppe volte la maggioranza in Regione Lombardia chiede a parole maggiore autonomia ma nei fatti non concretizza mai azioni in questa direzione anche quando ne avrebbe la possibilità. Questo caso è uno dei più evidenti: c’è un assessore regionale e c’è una Commissione a Palazzo Pirelli che possono contribuire attivamente alla definizione dei nuovi accordi tra Italia e Svizzera. Quindi è giunto il momento che a livello regionale si passi dalle parole ai fatti”, conclude Raffaele Erba.