Marco Masini sta male ma rifiuta il trapianto: ormai non c’è più niente da fare | Si è dovuto arrendere

Marco Masini - CorrierediComo.it (Fonte X)
Marco Masini sgancia un fulmine a ciel sereno: per molti anni ha sofferto, ma nessuno l’ha mai saputo. Adesso è giunto il momento della verità.
Quest’anno, l’amato cantautore fiorentino Marco Masini festeggia i suoi (primi) 35 anni di carriera, e ha scelto di farlo in grande stile, con un tour che suona non solo come una celebrazione, ma anche come un profonda riflessione sull’esistenza e sul passato, “Ci vorrebbe ancora il mare”.
L’artista ha infatti concepito un viaggio emozionale che si snoderà tra i palasport e teatri di Roma e Milano, senza dimenticare Verona e la sua Firenze.
Masini è infatti nato, anche artisticamente, proprio nello splendido capoluogo fiorentino, che ha fatto da cornice agli irrequieti anni della sua giovinezza, quando ha scelto di abbandonare gli studi per inseguire il sogno della musica. Successivamente, Marco finì nel mirino di Giancarlo Bigazzi, che lo lanciò nel 1990 con la ballad evergreen “Disperato”, un brano che sbancò anche a Sanremo nella sezione Nuove Proposte.
E fu proprio il palcoscenico dell’Ariston a proiettarlo verso un successo tanto clamoroso quanto destabilizzante, spianandogli la strada verso la popolarità e regalando immensa risonanza alle successive perle discografiche “T’innamorerai”, “Bella stronza”, “L’uomo volante” e, naturalmente, “Vaffanculo”. Ciò nonostante, Marco Masini ha serbato per molto tempo dentro di sé un malessere invisibile agli altri, specialmente ai fan.
Marco Masini e la vergognosa lettera scarlatta
La sua voce ruvida e intensa, unitamente ai testi diretti e spesso scomodi, hanno incastonato Masini nel pantheon delle celebrità nostrane, ma – si sa – ogni medaglia ha due facce.
Nel suo caso, negli anni ’90 Masini ha dovuto affrontare uno stigma già vissuto in passato dall’indimenticata Mia Martini, ovvero quello del “porta sfiga”. Un’etichetta infondata, una sorta di lettera scarlatta vergognosamente discriminatoria, alimentata da superstizioni e ignoranza, e che ha rischiato di compromettere la sua – fino a quel momento – sfolgorante carriera. Masini ha però raddrizzato le spalle e gonfiato il petto, affilando l’ironia e trasformando il dolore in arte, nonché il pregiudizio in forza. Purtroppo, però, il cantante ha vissuto un altro disagio psicologico di cui, apparentemente, solo pochi erano a conoscenza. Almeno finora.
Marco Masini e la confessione sul trapianto mancato
Al pari di ogni altro essere umano, anche Marco è talvolta preda di insicurezze legate al suo aspetto fisico. Come confessato a Il Corriere della Sera, il suo tallone d’Achille sono sempre stati i capelli che, con il passare del tempo, sono diventati sempre più radi.
“Ho cominciato a perderli da ragazzo, quando facevo il servizio militare” – ha ammesso – “per colpa dell’elmetto stretto”. Marco Masini ha però precisato: “Non ho fatto il trapianto, ma un infoltimento con capelli artificiali: sono giapponesi, tengono fino a 80 chili di strappo!“. E chi non gli perdonerebbe una piccola vanità?