Una scomparsa misteriosa, cadaveri nei boschi e escursionisti in panico | Il volto inquietante della montagna comasca

Escursione in montagna e pericoli - Pixabay - CorrierediComo.it
Fine settimana da incubo sul Lario. Un episodio che funge da monito per non sottovalutare mai la montagna e le escursioni.
Negli ultimi giorni si è discusso di quello che è accaduto tra le vette che cingono il Lago di Como. Infatti, sono state teatro di eventi drammatici, in cui si intrecciano dolore, paura, ma anche grande impegno da parte dei soccorritori.
Tutto ha avuto inizio con l’infortunio di un’escursionista durante la discesa dal Monte Bolettone, un incidente che ha richiesto l’intervento del Soccorso Alpino e dell’elisoccorso di AREU, per aiutare la donna.
Tuttavia, la situazione è precipitata poco dopo: una donna è stata segnalata come dispersa nella zona boschiva di Molina, frazione di Faggeto Lario.
Questo è stato l’assist per fare in modo che le squadre abbiano dovuto dividere uomini e mezzi in un territorio già di per sé impervio, dove la fitta vegetazione e i dislivelli rendono ogni ricerca estenuante.
Operazioni di soccorso incessanti
In un breve lasso di tempo ci sono stati nuovi inquietanti sviluppi. Nel cuore dei boschi di Faggeto Lario è stato rinvenuto un cadavere, non è ancora stato chiarito se vi sia una connessione con la persona dispersa. A questo si sono aggiunti altri due episodi critici: escursionisti in grave difficoltà sulla discesa del Monte Puscio, in zona Ponte Lambro, e nella riserva del Fontanino del Fo, tra Valmadrera e Canzo.
Anche in questi casi si è reso necessario l’intervento dell’elisoccorso, proveniente da Sondrio. Le operazioni, affidate al CNSAS e coordinate con Vigili del Fuoco, Carabinieri, Protezione Civile e unità cinofile, continuano senza tregua, in un clima di crescente apprensione.
Attenzione alle escursioni
Questa concatenazione di eventi mette in luce, con crudele evidenza, i molteplici pericoli celati nell’ambiente montano. Primo fra tutti, la natura inaccessibile di molte aree: i sentieri si smarriscono nella boscaglia, i cellulari perdono segnale e anche i soccorritori più esperti si muovono con estrema cautela.
In secondo luogo, l’instabilità meteorologica, che può trasformare una camminata domenicale in un incubo: nebbie improvvise, pioggia battente e terreni scivolosi potrebbero mettere a rischio la vostra sicurezza. Infine, la tenuta fisica e psicologica di chi si trova in difficoltà: lo smarrimento, la stanchezza e il freddo possono sopraffare anche l’escursionista più allenato. Questi eventi ricordano con chiarezza che la montagna non è mai un luogo da sottovalutare: essa richiede rispetto, preparazione e prudenza. La natura, quando ignorata o sfidata con leggerezza, può diventare letale.