“Benvenuta quindicesima mensilità”: finalmente lo Stato ha deciso di darci un sacco di soldi | Ecco a chi spetta

uomo che tiene in mano un ventaglio di banconote da 50€: quindicesima mensilità

Quindicesima mensilità - corrieredicomo.it

In arrivo la quindicesima mensilità per i dipendenti: a chi spetta e su quali contratti scatterà nel prossimo anno.

Nel mondo del lavoro abbiamo sempre sentito parlare di tredicesima e quattordicesima: la prima, sotto il periodo natalizio, spetta a tutti i lavoratori dipendenti; la seconda, invece, dipende dal contratto collettivo nazionale. Due mensilità aggiuntive, ognuna regolata per legge. Ma per quanto riguarda la quindicesima?

Per alcuni pare un’utopia, e invece potrebbe diventare realtà per molti lavoratori. La cosa interessante? Non è mai stata istituita né da una legge né da un CCNL nazionale. È nata di fatto, non di diritto – e proprio questo potrebbe rivelarsi un vantaggio, perché non selezionerà in base al contratto, anche se potrebbe penalizzare chi non rispetta i requisiti previsti per ottenerla.

La quindicesima tra le mensilità aggiuntive

Per capire meglio la questione quindicesima, facciamo un passo indietro. Nel mondo del lavoro, le mensilità aggiuntive non sono tutte uguali. La tredicesima, ad esempio, è una prestazione economica prevista per legge e spetta a tutti i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati. Viene generalmente corrisposta nel mese di dicembre come “bonus natalizio”, e il suo importo equivale a una mensilità della retribuzione base, maturata in proporzione ai mesi lavorati durante l’anno.

La quattordicesima, invece, è tutt’altra storia. Non è obbligatoria per tutti, ma dipende dal contratto collettivo nazionale applicato al lavoratore. In molti settori privati – come commercio, turismo, alimentare, logistica o multiservizi – viene erogata in estate, solitamente tra giugno e luglio, per alleggerire le spese della stagione. Nei contratti pubblici, invece, non è prevista.

Fin qui tutto chiaro. Ma poi arriva la domanda che sta incuriosendo molti: e la quindicesima? Una mensilità che fino a poco tempo fa sembrava più un modo di dire che una voce reale in busta paga, e che invece ora inizia a comparire nei nuovi accordi aziendali.

Datore di lavoro che passa dei soldi al dipendente durante una stretta di mano
La quindicesima mensilità aggiuntiva – corrieredicomo.it

La quindicesima come premio aziendale (e perché alcuni la ricevono già)

La verità è che la cosiddetta quindicesima mensilità non è una prestazione nata da un giorno all’altro. È, piuttosto, una forma di premio discrezionale che il datore di lavoro può riconoscere ai propri dipendenti come incentivo all’assunzione o come segnale di apprezzamento per i risultati raggiunti. Un modo, insomma, per rendere più attrattiva l’offerta di lavoro o fidelizzare chi già fa parte dell’azienda.

Proprio per questo motivo, c’è già chi la percepisce. Alcune grandi imprese – specialmente nei settori industriale, tecnologico e manifatturiero – hanno introdotto una mensilità aggiuntiva sotto forma di premio di risultato o bonus di produttività, spesso tassato con aliquota agevolata al 5%. E da qui nasce la confusione: molti pensano si tratti di una ‘nuova mensilità ufficiale’, quando in realtà è una forma di gratifica volontaria.

Nel 2026, però, dove trovare dipendenti competenti è sempre più difficile, il fenomeno sarà sempre più diffuso. La quindicesima potrà essere riconosciuta anche a chi non percepisce la quattordicesima, perché non è legata ai contratti collettivi, ma alle politiche interne delle singole aziende. In pratica, potrà ottenerla chi lavora in realtà che scelgono di introdurla nei nuovi contratti o nei rinnovi, indipendentemente dal settore di appartenenza. E, per molti, una gradita sorpresa in busta paga.