Ciclismo provinciale, Arif Messora nuovo presidente

Arif Messora, 44 anni, di Locate Varesino, è il nuovo presidente della Federazione ciclistica comasca. L’elezione – scontata – al Museo del Ghisallo: Messora era infatti l’unico candidato. Una serata che si è aperta con il ricordo di Franco Bettoni, scomparso un anno fa, che per anni ha rivestito il ruolo di numero uno del pedale comasco, e del suo stretto collaboratore Lino Tagliabue.Le società che si sono riunite non hanno votato esclusivamente per il nuovo massimo dirigente della Federazione comasca; il suo consiglio sarà composto da Christian Rigamonti (che sarà vicepresidente), Pierangelo Ravizzini, Fabio Somaschini e Francesco Antognazza.Sono stati inoltre nominati delegati alla prossima assemblea nazionale Paolo Pioselli Christian Rigamonti, Eugenio Pesenti.Il 2021 per Messora ed i suoi collaboratori sarà di ripartenza. Il 2020, con l’emergenza sanitaria, ha portato allo stop delle gare. Il primo punto, quindi, sarà di ricomporre il calendario delle competizioni giovanili; altro obiettivo, ampliare la base dei praticanti.«È nostra intenzione – ha spiegato Messora – continuare e migliorare il lavoro di supporto burocratico ed organizzativo alle società e portare avanti tutte le manifestazioni che il comitato ha mantenuto e creato: Giro della Provincia Allievi, Baby Challenge Lariano Giovanissimi, Circuito Esordienti Como-Lecco. Puntiamo inoltre a rilanciare l’attività dei settori che vedono un calo dei numeri tra i tesserati, con particolare attenzione ai giovani, ma senza dimenticare le realtà amatoriali e paralimpiche».Nella nuova organizzazione del comitato provinciale, c’è anche l’intenzione di avere figure ben definite, responsabili per ogni settore, per rappresentare al meglio Como negli incontri regionali e nazionali e valorizzando al meglio le competenze specifiche. Quindi ci sarà un responsabile per ogni categoria del ciclismo su strada e poi per ogni specialità (ad esempio Bmx e Mountain Bike).«Dopo un 2020 di stop forzato – conclude Messora – sarà importante non perdere di vista il ruolo sociale dello sport. Ci aspettano quattro anni in cui ci sarà molto da lavorare, ma la volontà, l’entusiasmo e la voglia di fare non mancano. Ci apprestiamo ad affrontare questo lavoro, sperando di meritare la fiducia che hanno riposto in noi le società».