Colera ai Caraibi, consigli a chi parte

Colera ai Caraibi, consigli a chi parte

Nessun problema per i lariani appena rientratiPartire per una vacanza da sogno ai Caraibi e trovarsi, invece, nel mezzo di un’epidemia. È l’esperienza che molti turisti hanno vissuto una volta giunti ad Haiti, Santo Domingo o Cuba, località tuttora interessate da un focolaio di colera.Anche se dalle agenzie di viaggio giungono notizie di viaggiatori lariani rientrati senza alcun tipo di problema di carattere sanitario, ecco, per chi è in procinto di partire per i Caraibi, qualche consiglio per evitare spiacevoli inconvenienti.«Per prima cosa bisogna considerare che le attuali pratiche di profilassi non garantiscono una totale copertura contro il vibrione del colera – spiega Annalisa Donadini, responsabile dell’Asl per la medicina preventiva – È necessario adottare determinate misure comportamentali per tutelarsi completamente».Dal momento che il vibrione del colera, l’agente patogeno della malattia gastrointestinale, si diffonde attraverso l’acqua e i cibi contaminati, secondo la dottoressa Donadini occorre, in primo luogo, prestare attenzione a ciò che si mangia.«È bene cuocere tutto quello che si consuma – sottolinea l’esperta dell’Asl – L’acqua invece va consumata solo dalla bottiglia, che deve essere chiusa». Bisogna evitare tutto quello che può essere vettore per il vibrione. Non solo alimenti o bevande, però. «Si può venire a contatto con secrezioni umane altrui in svariati modi. È fondamentale, ad esempio, nelle aree interessate dall’epidemia, lavarsi le mani quando si va in bagno, preferendo al normale sapone un disinfettante a cui il batterio è piuttosto sensibile».

Matteo Congregalli