Due milioni e altri 145 giorni. Ecco il conto-amianto in Ticosa
(e.c.) La buona notizia è che per l’inizio delle operazioni di smaltimento dei cumuli di terra e dei frammenti di amianto dall’area Ticosa è davvero questione di ore. Quella cattiva è che l’operazione bonifica, nel suo complesso, ha confermato quasi in toto le previsioni meno allegre sia per i costi, sia per i tempi.Ora, infatti, sono finalmente i numeri messi nero su bianco a parlare, dopo tante previsioni sul termine dell’intervento. E le carte non lasciano spazio a dubbi: servono
ancora (tanti) soldi e (molto) tempo prima di poter archiviare la pratica.Il documento con cui si fissano i dettagli dell’ultima fase operativa del cantiere di bonifica indicano ancora in 145 i giorni necessari all’asportazione e al successivo smaltimento di tutti i materiali accumulati dal gennaio 2012 a oggi. Quattro mesi e mezzo, quindi, a partire probabilmente da questo stesso fine settimana o al più tardi dai primi giorni della prossima. Come per i lavori di scavo nel sottosuolo, l’intervento sarà eseguito dall’azienda ligure Autotrasporti Pensiero.Calendario alla mano, dunque, i 45mila metri quadri di superficie dovrebbero essere completamente “puliti” a metà novembre. Sempre che, naturalmente, non si verifichino imprevisti o ritardi di altra natura. Da questi elementi, è facile capire come, prima di inizio 2014, di sicuro non accadrà nulla di nuovo nell’area ex Ticosa. E il futuro della zona, in assoluto, resta un rebus per molti aspetti. Lo conferma anche l’assessore all’Ambiente di Palazzo Cernezzi, Bruno Magatti.«In campo restano le ipotesi di cui si è discusso in questi mesi – ha affermato – Bisognerà vedere quale proposta nuova farà l’azienda che si aggiudicò l’appalto in origine. Poi si potrebbe pensare a realizzare un parcheggio temporaneo. E io, come noto, ho accolto l’idea di realizzare una centrale geotermica nell’area. Ma nulla accadrà prima del 2014, ovviamente».Sul fronte costi, lo smaltimento in una discarica piemontese della terra e dei frammenti di amianto rinvenuti nel suolo richiederanno un impegno al Comune veramente notevole: 2 milioni di euro. Più o meno, la cifra massima ipotizzata tra le varie opzioni. E il conto totale, comprendendo anche i 2 milioni e rotti già spesi per gli scavi, sale a 4.«Con l’ultimo stanziamento, però – specifica Magatti – crediamo di aver coperto anche ogni ipotesi di imprevisto. E comunque non si tratta di una cifra forfettaria, che spenderemo comunque. A fine lavori, valuteremo quali saranno stati i costi reali per l’azienda e liquideremo soltanto quelli».Tornando per un attimo alle questioni tecniche inerenti lo smaltimento dei detriti, l’assessore all’Ambiente rassicura tutti i comaschi. «Saranno osservate tutte le più strette procedure di legge in tema di protezione dell’ambiente e della salute – sottolinea Magatti – I rifiuti, comprese le parti di amianto, saranno trasportati in sacchi speciali, e tramite getti d’acqua sarà impedito il diffondersi di polveri nell’aria durante i movimenti di terra».