Il diesse Ludi e la crisi del Como: «Serve un atteggiamento da squadra che lotta per la salvezza, ma la zona playoff rimane il nostro obiettivo»

Cinque partite, le ultime, e soltanto due punti, oltretutto in gare dove il pronostico poteva essere dalla parte degli azzurri, i derby interni con Lecco e Pro Patria, terminati entrambi in parità.Poi soltanto sconfitte, contro Carrarese, Novara e, domenica scorsa, il disastro con la Pro Vercelli, con i piemontesi di mister Alberto Gilardino che al Sinigaglia si sono imposti per 3-1. Un match in cui la Pro Vercelli ha tramortito i padroni di casa con un secco 3-0 nel primo tempo.Nella ripresa una timida reazione e il gol di Alessandro Gabrielloni, che nella sostanza ha cambiato poco, con gli azzurri che sono usciti dal campo tra i fischi e la contestazione dei tifosi, indirizzata soprattutto all’allenatore Marco Banchini.Ciò che ha lasciato più perplessi è l’involuzione di una squadra che era partita bene e che pur perdendo aveva messo in seria difficoltà il Monza. E prima degli ultimi cinque match negativi, era stata in grado di battere in scioltezza il Pontedera, una delle formazioni più in forma del girone A di serie C.Che succede dunque agli azzurri e, soprattutto, come se ne può uscire? Perché se è vero che la classifica è corta e i playoff sono ad un punto di distanza, d’altro canto il Gozzano e la zona playout sono a tre lunghezze di distanza.«Con la Pro Vercelli l’approccio non è stato sicuramente quello che avremmo voluto» dice il direttore sportivo Carlalberto Ludi, che domenica scorsa ha seguito il match a fianco dell’amministratore azzurri Michael Gandler.«La cosa che tutti devono mettersi in testa è che quello che conta è il bene del Como – aggiunge Ludi – Si deve tornare a lavorare a testa bassa con quell’impegno che non è mai mancato, ma anche con l’obiettivo di superare questo momento difficoltà. Perché si sa che lungo il cammino ci possono essere problemi, ma è anche vero che si deve trovare la maniera di risolverli».Carlalberto Ludi si sofferma sul nocciolo della questione. «La personalità della squadra e le sue certezze devono essere consolidate. Finora non ha saputo reagire a quelli che per noi sono stati due schiaffoni, i pari interni contro Lecco e Pro Patria».«A Novara dopo essere andati sotto c’è stato un evidente calo, con la Pro Vercelli è stato un disastro. Ma serve una assunzione di responsabilità da parte di tutti: un primo tempo come quello di domenica non può essere accettato».Mister Banchini, dopo lo stop con i piemontesi, ha parlato di salvezza come obiettivo. Ludi precisa: «L’atteggiamento deve essere quello di una squadra che lotta per salvarsi, battagliero. Ma nel mirino della società rimangono sempre i playoff: i problemi, ribadisco, vanno superati e al centro di tutto ci deve essere il bene del Como 1907».A chi si spinge in avanti a guarda al mercato di gennaio, il direttore sportivo azzurro ribatte. «Quella fascia di compravendita è quella delle opportunità, e spesso le occasioni capitano negli ultimi minuti. Noi siamo sempre vigili, come è giusto che sia, ma tengo a dire che c’è fiducia nel gruppo che è stato costruito. Non erano fenomeni quando le cose andavano bene, non sono diventati incapaci adesso. Questo Como ha dimostrato di poter far bene e di poter mettere in difficoltà ogni avversario: tutti si rimbocchino le maniche e lavorino per uscire da questa situazione e per dimostrare che, quando sarà il momento, non servirà intervenire sul mercato».