Il Vescovo invoca la luce di Cristo. Durante l’omelia del 24 la città si è unita in preghiera

È la luce splendida di
Cristo, «luce che illumina il mondo», quella evocata dal vescovo di Como
Monsignor Oscar Cantoni durante la sua omelia della vigilia di Natale. Passaggi
significativi che hanno fatto stringere insieme i comaschi. «Il popolo che
camminava nelle tenebre ha visto una grande luce. Ben si addice questa frase
del profeta Isaia, proclamata in questa notte santa, quale immagine che mette a
fuoco la situazione in cui tutti ci sentiamo coinvolti in questo periodo. Anche
noi camminiamo nelle tenebre, espresse dalle varie forme di povertà, dalle
guerre, dalla miseria causate dalle ingiustizie sociali, dalla violenza, a
volte, anche solo verbale, per via telematica. Eppure Dio non ci lascia vagare
nel buio delle nostre notti interiori, personali o collettive. Dio non si
stanca, viene di nuovo a cercarci. Non permette che vincano le ombre della
notte, cioè l’aggressività, il pessimismo, l’orgoglio, la rabbia: le vince e ci
mette nelle condizioni di superarle», ha detto il vescovo. «Attraverso il
figlio Gesù, Dio padre viene a liberarci da una vita colma di tensioni, di
paure e di peccati, quando la speranza sembra essere soffocata. Le luci che in
questo periodo abbagliano tutta la città non sono che una pregustazione della
luce divina che in questa notte santa irrompe nelle tenebre e che vivifica il
nostro animo mediante questa celebrazione eucaristica. È la luce splendida del
Cristo, luce che illumina il mondo, luce che non si spegne, anche quando
verranno meno tutte le altre luci», questi alcuni dei passaggi carichi di
significato, pronunciati dal vescovo che nella mattinata della vigilia ha anche
celebrato messa al carcere del Bassone. Intanto il prossimo appuntamento è
quello fissato per il 31 dicembre alle 17 con la Santa Messa Pontificale in
ringraziamento per l’anno trascorso e canto del Te Deum