La (non) attenzione alla guida dell’auto

di Mario Guidotti
State guidando il vostro veicolo e l’auto davanti a voi
rallenta immotivatamente, poi sbanda un po’ verso il centro della corsia, poi
corregge ma subito dopo piega a destra e va sempre più piano. Che cosa succede?
Notate anche che la persona al volante abbassa un po’ la testa. Ipotesi: a) ha
un malore, b) gli è caduto qualcosa che sta cercando, c) ha una crisi mistica o
comunque identitaria, d) sta armeggiando con lo smartphone. La soluzione d)
vince alla stragrande! Avvicinando le auto con lo scooter o la bicicletta nella
bella stagione è sempre più evidente che il divieto di usare il telefonino alla
guida in Italia è rispettato pari all’obbligo di rilascio della ricevuta
fiscale. Ma non solo. L’occasione è ghiotta per raccontare il tanto che la
gente fa al volante. Molte faccende, eccetto occuparsi (solo) della guida
dell’auto, che dovrebbe essere il focus, come è di moda dire e scrivere, quando
si conduce un mezzo. No, la gente per esempio mangia, mentre guida. E non
perché stia percorrendo la tratta Como-Bari dopo 8 ore di digiuno, che potrebbe
essere un alibi ma non una buona scusa. La gente mangia mentre guida in piazza
Cavour. Gelati perlopiù, ma anche panini, sandwich e frutta. Beh, direte,
un’albicocca ci sta, non serve essere Hamilton per farcela. Sappiate che chi
scrive ha visto mangiare una fetta di anguria da chi era alla guida di
un’utilitaria ferma al semaforo. E non credo che, per quanto vorace, sia
riuscita (era una signora) a finirla prima dello scattare del verde. Ci sono
poi altre attività svolte da chi conduce un mezzo, per esempio i guidatori di
camioncini, furgoni e mezzi di trasporto leggero scrivono moltissimo: bolle di
consegna, indirizzi, ovviamente dettati dal telefonino all’orecchio.
Riassumendo: cellulare stretto tra orecchio e spalla, mano destra biro, mano
sinistra taccuino. Volante? Con il ginocchio, cos’altro? Ah, poi sigaretta in
bocca. Ancora, un tempo c’erano signore, ma anche signori, che non partivano al
verde del semaforo perché intente a pettinarsi o a darsi un colpo di rossetto.
Ora c’è chi fa il make up intero guidando. Ci sono poi i patiti del navigatore,
che lo programmano anche solo per percorrere i cento metri da casa alla
palestra, che ovviamente ha molto senso fare in auto, per poi andare a
camminare sul tapis roulant, ma questo è un altro discorso. Il punto che ci
permettiamo di biasimare è la programmazione del navigatore una volta iniziata
la guida. Ancora, fate caso a chi si
immette, magari baldanzosamente, sulla corsia di marcia uscendo da un
parcheggio, per i primi minuti lo vedrete rallentare e movimentare spalle e
braccia. Crisi epilettica? Fisioterapia? Insetto nella camicia? Sbagliato, sta
inforcando la cintura di sicurezza. Ottimo, ma non andrebbe fatto prima di
partire? Concludiamo con due, anzi tre
inviti: chi si è sentito descritto per cortesia cambi, chi ne ha viste altre ce
le racconti, chi dovrebbe vigilare e sanzionare non esiti un secondo.