Lo storico Gozzi: «Patria, più lavoro di squadra»

«Speriamo che la fase di stasi dovuta alla pandemia, ma già maturata ben prima di essa, stia terminando». Così Massimo Gozzi, storico della navigazione sul Lario e dei suoi battelli storici, da anni impegnato nella divulgazione del passato nautico del nostro lago, interviene a proposito della auspicata ripartenza del quasi centenario piroscafo Patria, proprietà di Villa Saporiti e da tempo fermo al palo a Villa Olmo in via Cantoni a Como, in attesa che il gestore che ha vinto il bando della Provincia possa attivarsi per recuperarlo.«Personalmente vedo che gli attori coinvolti, la nuova società di gestione e l’armatore Provincia di Como, sono formati da persone competenti e di assoluta fiducia, ma vedrei bene un ruolo più partecipato da parte del ministero dei Beni Culturali mentre potrebbero e dovrebbero migliorare i rapporti tra i diversi enti interessati alla ripartenza dell’attività del Piroscafo Patria, primo fra tutti la Navigazione Laghi».Gozzi è una autentica autorità in materia e domenica 21 novembre alle 18.30 nell’ambito di Book City presenterà al Museo della Scienza e Tecnologia di Milano in via San Vittore la riedizione del libroLe barche a remi del Lario, scritto con Gianalberto Zanoletti e Gianfranco Miglio diversi anni or sono ma tuttora richiesto.«Cercheremo anche di concretizzare le idee per gli eventi del prossimo anno, molte cose non si sono potute realizzare nel 2021 e verranno riproposte, tra cui – dice Gozzi – l’anniversario dei settant’anni della navigazione governativa sul Lago di Como, ma anche tante idee su come divulgare aspetti collaterali alla navigazione, come la pesca sul lago ed altro ancora».Far conoscere la storia della navigazione sul Lario, legata alla storia più generale, ha dimostrato quest’anno un interesse mai visto, con tante iniziative coordinate anche da Gozzi al Museo della barca lariana di Pianello Lario. «La Navigazione lariana e la sua storia sono una miniera tutta da scoprire, estesa e stratificata nel tempo – dice Gozzi – e l’immaginazione che ti porta a guardare il lago come se fosse un grande palcoscenico, dove si interpreta la storia più ordinaria delle persone inserita nella grande storia italiana, europea e anche mondiale. Quando una sala capiente si riempie di persone che stanno in silenzio ad ascoltare e alla fine pongono domande, allora ci si chiede se forse non abbiamo occupato uno spazio culturale che era rimasto vacante. E poi le barche hanno sempre un loro fascino, così come la loro storia. Al museo di Pianello abbiamo affrontato temi assolutamente differenti, iniziando con la domanda se le barche elettriche avranno un futuro sul Lario. Poi abbiamo fatto un gran balzo indietro alla storia romana, seguita dall’evento sulla nautica in guerra e durante la resistenza. Ci siamo dedicati al contrabbando ed in seguito un altro passo a ritroso nel tempo con il cinquecentesco Medeghino. Bene, in tutti i casi sono stati invitati come relatori persone che per professione o studio hanno direttamente contribuito alla ricerca sui temi proposti tutti affrontati con un taglio professionale e rigoroso».