«Salvate l’aliscafo delle 7.33 in partenza dalla città»

C’è anche chi viaggia da Como al CentrolagoPino Zecchillo: «È un servizio pubblico essenziale che va salvaguardato»Pendolare d’acqua da 22 anni, direttore delle Poste di Bellagio e segretario provinciale del Cisal, sindacato autonomo: dal 1989 Pino Zecchillo prende l’aliscafo in partenza da Como alle 7.33. Quando ha saputo, nei giorni scorsi, che la Navigazione avrebbe tagliato le corse, si è fatto portavoce di chi sale sui battelli per andare dalla città all’Altolago.«Il pendolarismo non è solo verso Como – dice Zecchillo – ci sono professori, operai e impiegati che usano l’aliscafo delle 7.33

. Il giro Como-Lezzeno-Bellagio-Menaggio raccoglie anche molti passeggeri che si spostano tra le due sponde del lago. Quando abbiamo saputo dei tagli, e del rischio che quella corsa venga eliminata, la voce si è diffusa rapidamente tra i passeggeri, i quali mi hanno delegato a rappresentarli nei contatti con la Navigazione. In questo frangente – continua Zecchillo – ho notato grande disponibilità da parte del direttore della società il quale ci ha ascoltato e anche rassicurato sul fatto che la corsa del mattino da Como non verrà cancellata». La Navigazione costa parecchio – in gasolio e manutenzione dei mezzi – e, a differenza dei bus, non svolge soltanto un compito di trasporto pubblico. È anche servizio turistico. L’azienda ha ribadito di voler salvaguardare pendolari e studenti, ossia chi usa il battello come mezzo di trasporto pubblico locale.«Essendo abbonato da oltre 20 anni – dice Zecchillo – ho sperimentato tutte le fasi della Navigazione. Più volte si è rischiata una drastica riduzione dei fondi, poi scongiurata dai decreti milleproroghe. Capisco che ora le risorse siano sempre più risicate, ma battelli e aliscafi svolgono un servizio pubblico che va salvaguardato. Non si può fare solamente un conto secco sul rapporto passeggeri/costi».

Andrea Bambace