L’Università dell’Insubria studia l’algoritmo della creatività

Una messa in scena teatrale coordinata in modo digitale e
analizzata come se fosse un algoritmo della creatività. Con questo
progetto, che mette la tecnologia al servizio della cultura umanistica,
l’Università dell’Insubria è l’unico ente italiano selezionato in fase
preliminare dal programma Creative Europe promosso dalla Commissione
Europea: è tra gli otto finalisti della nuova call sperimentale «Bridging
culture and audiovisual content through digital», ovvero colmare la cultura e i
contenuti audiovisivi attraverso il digitale. La ricerca, intitolata «Genetic
criticism and digital creation: new tools for the performing arts», è dedicata
a critica genetiche e creazione digitale come nuovi strumenti per le arti dello
spettacolo ed è nata nell’ambito del Disuit, il Dipartimento di Scienze
umane e dell’innovazione per il territorio diretto da Paolo Luca
Bernardini. «L’unione di un’anima scientifico-tecnologica con quella umanistica
è proprio una delle attività principali del nostro dipartimento – spiega Eugenio
De Caro, coordinatore del progetto –. E in questo progetto ciò si
manifesta nel momento in cui si traccia la genesi del processo creativo in
ambito artistico attraverso l’applicazione delle più avanzate metodologie di
digitalizzazione».
L’Università dell’Insubria, collaborazione con l’École
normale supérieure di Parigi, il Cnrs francese e l’Università di Avignone,
svilupperà una piattaforma volta a documentare tutti i passaggi relativi alla
costruzione di una messa in scena teatrale, oggettivando le scelte effettuate
da tutte le maestranze coinvolte, come per esempio traduttore, regista,
scenografo, costumista o tecnico luci. Aggiunge De Caro: «La creatività si
manifesta tanto nella raccolta degli elementi di contesto che hanno motivato le
strade effettivamente intraprese, quanto nel recupero del complesso novero
delle possibilità non scelte; e solo un sofisticato processo di
digitalizzazione potrà allora sviluppare nuove forme di documentazione che
consentano di delineare l’algoritmo del processo creativo effettivamente
seguito all’interno di una certa scelta di produzione. Una seconda variabile
considerata sarà inoltre il confronto, visualizzato in 3D, tra le
differenti scelte stilistiche e contenutistiche relative alle messe in scena di
una stessa opera in paesi differenti, generando un consistente valore aggiunto
europeo».
Entro il 14 maggio, data di scadenza della call «Bridging
culture», il progetto insubrico sarà ulteriormente messo a punto grazie ai
contatti con le oltre cento industrie culturali e creative europee altamente
specializzate che hanno preso parte all’evento di selezione online che
ha coinvolto dodici nazioni.