Non si rinunci alla vocazione europea

La tradizione del ComascoComo e il Lario hanno una vocazione europea: lo si sapeva dai tempi in cui l’Europa era ancora un sogno quando dalle nostre parti soggiornavano artisti come Liszt, e Stendhal (“La certosa di Parma” è “girato” a Griante); lo si è intuito quando grandi del mondo come Adenauer e Kennedy sono venuti dalle nostre parti; lo si è visto al cinema e nelle arti.Si approssimano le elezioni europee e allora la riflessione su cui potremmo porre l’accento è quanto una città di confine, strategica come questa, possa davvero essere all’altezza della situazione. In passato Como ha rinunciato a certe occasioni importanti (come il Cern che fu poi realizzato a Ginevra). Ma ha il Centro Volta. E non è poca cosa come punto attrattivo a livello internazionale.Anna Grazzini