Un’immagine della conferenza stampa dei Carabinieri
Due finte maghe, nonché sorelle, una residente a Milano e una a Vigevano, sono finite in carcere. Le donne dovranno rispondere – da una cella – alle accuse di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e all’estorsione. Le due donne, rispettivamente di 36 e 44 anni, sono state colpite da una ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm Giuseppe Rose, in quanto sospettate di aver raggirato persone in difficoltà facendo loro credere che con amuleti, pratiche magiche e quant’altro, avrebbero scacciato malocchio, risolto questioni amorose, persino fatto trovare posti di lavoro a discapito del concorrente. Questo il risultato di mesi di indagini dei carabinieri di Albate. Nell’ordinanza compare per ora il nome di una sola vittima (almeno una decina tuttavia le verifiche in corso), quella che con la sua denuncia della scorsa estate diede il via all’inchiesta e alle intercettazioni. Si tratta di una 50enne di Albate che in una ventina di giorni avrebbe consegnato nelle mani delle finte maghe 42 mila euro in sedici versamenti. Veggenti e sorelle, come detto, che avevano messo in piedi un piano diabolico, almeno stando a quanto ricostruito dai carabinieri di Albate.
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