Categories: Opinioni & Commenti

Arte sacra, patrimonio che non va dimenticato

di Lorenzo Morandotti

Secondo San Gerolamo «ignorare le Scritture significa ignorare Cristo stesso». E ignorare le immagini che  quelle Scritture raccontano agli occhi? Mentre si avvicina una grande mostra sui calici sette e ottocenteschi della Cattedrale di Como è all’orizzonte l’apertura (primavera 2020) del museo diocesano dei tesori del Duomo. E la chiesa lariana prosegue nella massiccia opera di catalogazione dei suoi beni culturali. Ma siamo in grado oggi, dopo tanta secolarizzazione, di cogliere il senso autentico delle opere che affrontano, per commissione o autentica fede o ambo le cose  i racconti tramandati come verità rivelata dalla Chiesa? Quest’ultima ha l’onere e l’onore della conservazione sui territori diocesani, ma forse occorrerebbe una azione più corale di alfabetizzazione sul senso del sacro nell’iconografia. Solo la conoscenza appassionata  e non un mero regesto per quanto puntuale può   consentire di difendere questi tesori dagli attacchi del tempo e dall’avidità dei predatori. Va ricordato che in non poche  chiese  lariane decorazioni di pregio sugli altari sono state sostituite da copie fedeli ma soddisfacenti per l’estetica; ma  non sempre questa pratica virtuosa da collezionisti è esercitata e sicuramente non potrebbe esserlo per la totalità dei pezzi da custodire. Per coltivare una più matura e condivisa conoscenza dei linguaggi dell’arte sacra è utile  una iniziativa a ingresso gratuito giunta alla seconda edizione, a cura degli “Amici dei Musei” nella Pinacoteca di via Diaz 84 a Como. Il ciclo di conferenze si intitola “Itinerario iconografico – Il significato delle immagini religiose nelle opere d’arte” e quest’anno gli appuntamenti riguardano i santi, che spesso fatichiamo a identificare in  un dipinto o in una scultura. Serve quindi tornare umili e imparare. Il corso si propone un esame per categorie, dalle origini paleocristiane alla fine dell’Antico Regime, con particolare attenzione al territorio comasco sia nel senso delle devozioni proprie (Abbondio, Fedele, Carpoforo) sia in quello della presenza di cicli dedicati a santi di devozione universale. Il ciclo è tenuto dal professor Andrea Spiriti, ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università  dell’Insubria, e si svolge nel salone incontri di Palazzo Volpi, dalle 18 alle  19.30. Prossimo appuntamento il 7 novembre. Più pubblico ci sarà, più speranze avremo di tutelare i nostri tesori.

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