Autore: Redazione

  • Fiera dell’arte a Lugano

    Fiera dell’arte a Lugano

    Dal 18 al 21 novembre l’arte torna protagonista a Lugano con la fiera “Wopart” al Centro Esposizioni di Lugano in via Campo Marzio (info su wopart.ch).La fiera è dedicata prevalentemente alle opere d’arte su carta e offre un nutrito gruppo di espositori per collezionisti e cittadini. Oltre alla tradizionale formula fieristica in presenza, allestita all’interno dei padiglioni di Lugano, il Comitato Scientifico e il Sales Office hanno optato per organizzare anche una versione digitale. In occasione della fiera ci sarà un evento comasco alla Fondazione Giudici dedicata allo scultore lariano Gianluigi Giudici. Ci saranno infatti visite guidate su prenotazione alla Gipsoteca Gianluigi Giudici di Riva Caccia 1a che propone nel percorso espositivo una selezione di 60 opere (prevalentemente in gesso, ma anche in bronzo e su rame) esemplificative del suo itinerario creativo.

    Le tematiche della sua ricerca sono distribuite sui due piani della struttura museale in una successione che parte dal piano superiore, per svilupparsi e illustrare la produzione riguardante la figura, l’astrazione e il sacro. Al piano inferiore sono individuate alcune “isole” – raggruppamenti di opere – che meglio inquadrano aspetti del suo lavoro e che si concentrano sui ritratti, sulla evoluzione degli “organismi biomorfi” e sulla realizzazione di opere di grandi dimensioni a destinazione sia pubblica che privata. Questo viaggio si conclude con un ulteriore passaggio nell’ambito della scultura religiosa che, mediante rilievi a sbalzo su rame e rilievi in gesso, introduce nello spazio dedicato all’ampio intervento compiuto tra 1966 e 1992 per la chiesa del Buon Pastore a Vienna, l’opera più significativa della sua produzione sacra.

    Per una conoscenza ulteriore della sua opera, la Gipsoteca dispone di un deposito che accoglie – visibili anche al pubblico – numerosissimi altri gessi di particolare importanza e uno spazio in cui è ricostruito l’atelier di Gianluigi Giudici e dove sono presentati anche disegni preparatori e gessi per i bronzetti della sua produzione.

    Da non dimenticare l’ambiente interno alla Gipsoteca destinato ad accogliere mostre di altri artisti, la cui presenza potrà contaminare – in intriganti accostamenti di confronto (o di scontro) – le sale del museo.Info: +41 091 980 4141 e info@fondazionegiudici.com.

  • Falsi ciechi con indennità per l’invalidità: denunciati dalla guardia di finanza

    Falsi ciechi con indennità per l’invalidità: denunciati dalla guardia di finanza

    La guardia di finanza denuncia due falsi ciechi. L’accusa è di truffa aggravata per ottenere il conseguimento di pensioni di invalidità. Appostamenti e riprese video eseguiti dai finanzieri hanno consentito di raccogliere elementi per sostenere l’inesistenza della dichiarata disabilità, e di documentare le reali capacità di orientamento ed autonomia delle due persone – residenti nell’Erbese –  che sono stati ripresi intenti a passeggiare per

    le vie cittadine senza alcun ausilio, attraversare strade, divincolarsi tra auto in sosta e marciapiedi, scegliere con cura i prodotti da acquistare, fare la spesa, leggere i giornali. L’ipotesi al vaglio dell’autorità giudiziaria, anche sulla base del parere di un perito medico nominato dalla Procura, è che le diagnosi sulle disabilità (cecità assoluta) non fossero “congrue” e che comunque entrambi i soggetti non siano affetti da patologie così gravi da far scaturire il diritto ad emolumenti erogati dall’Inps.Secondo l’ipotesi accusatoria, dal 2007 ad oggi, i due indagati avrebbero indebitamente percepito indennità di accompagnamento e pensioni di invalidità per un ammontare complessivo di circa 135.000 euro.I pagamenti delle indennità da parte dell’Istituto Previdenziale sono stati bloccati, e sono in corso accertamenti sulle disponibilità patrimoniali, finalizzati ad un eventuale sequestro per equivalente di beni per un ammontare pari alle somme indebite percepite.

  • Conferenza sulla donna nel XVIII secolo a Como al Carducci

    Conferenza sulla donna nel XVIII secolo a Como al Carducci

    Continua con il terzo appuntamento , martedì 16 novembre alle ore 18 presso il salone Musa, l’incontro delle conferenze che l’Associazione Giosue Carducci promuove a titolo: “4 Comaschi in certa d’autore”.

    Anche questa volta , come per il precedente appuntamento dedicato agli albergatori comaschi del Quattrocento, si parlerà di un “gruppo” di persone, tentando di individuare i loro comportamenti e i loro pensieri. Il gruppo è digenere femminile: si tratta infatti delle cinque figlie di Giambattista Giovio, nobile e poligrafo comasco tra Sette e Ottocento, erede di una antica e illustre famiglia. Pertanto con un “nome” altisonante da difendere.

    Chi ne parlerà èAlessandra Mita Ferraro, docente di storia presso la Università e-Campus di Novedrate. La Mita, fiorentina di nascita ma che da anni studia il Settecento comasco ed ha prodotto numerosi saggi (su Volta, Passerini, Rezzonico) e una corposa biografia proprio su Giambattista e il suo tempo, ha messo a frutto anche, in infaticabili e puntigliose letture, gli epistolari della famiglia Giovio, conservati negli archivi comaschi. Non è facile che pervengano a noi posteri documenti familiari in genere, occorre per questo tipo di documentazione che si sedimenti e che si conservi un archivio domestico. Ma anche quando questo fosse conservato non è detto che al suo interno si trovino abbondanti serie di lettere tra fratelli e sorelle, tra padri e figlie, madri e figlie, tra figlie e figlie, tra amiche. Chi ha esperienza di carotaggi d’archivio e di indagine storica sa che questi carteggi costituiscono una rarità: infatti la documentazione che maggiormente si conserva (è così ancora oggi) è quella che riguarda le proprietà immobiliari.

    Sfruttando invece il ricco epistolario provvidenzialmente conservato di questa illustre famiglia, le ragazze Giovio emergono nella vivacità della loro vita quotidiana, nei loro pensieri, nelle loro letture, nei loro sogni, nelle risposte alla vita del tempo che la Mita analizza ed evidenzia in una corretta prospettiva temporale. Ci troviamo inoltre, nel periodo in cui vissero le “ragazze” Giovio in un momento storico molto particolare: il passaggio dall’Ancien Régime alla modernità, durante e dopo la Rivoluzione francese. Le sorelle nascono infatti tra il 1781 e il 1795 e la loro infanzia e prima educazione cade nel torno di tempo della presenza degli Austriaci, dello scoppio della rivoluzione in Francia, delle campagne d’Italia di Napoleone, della venuta dei Francesi e crescono anche del ritorno degli Austriaci.

    Come e che cosa pensavano Felice la maggiore (1781), Vincenza la secondogenita (1786), Francesca-Antonietta la terza femmina, ma quarta figlia (1789), Carolina la quarta figlia femmina ma quinta in realtà (1790) e Luigia l’ultimogenita (1795)? Come rispondevano all’educazione paterna, apparentemente più impositiva di quella materna che, per costume, avrebbe dovuto anche lei a sottostare al volere delpaterfamilias?

    Esse sono allineate al cliché e subivano le regole dettate dal buon costume del ceto a cui appartenevano o si ribellavano e pensavano con la propria testa? Ed i genitori, come si comportavano nei loro confronti, cioè verso il genere femminile, rispetto ai figli maschi che pur vivevano all’interno del nucleo familiare? Erano impositivi o tolleranti?

    A tutte e ad altre domande Alessandra Mita cercherà di rispondere con la conferenza di martedì prossimo a titolo “Felice, Vincenza, Francesca-Antonietta, Carolina, Luigia … privilegiate figlie aristocratiche o giovani ribelli?”

    Il tema è di indubbio interesse per approfondire i comportamenti veri e svincolarsi da preconcetti o stereotipi e, inoltre, per contestualizzare storicamente il lungo processo di crescita della autocoscienza femminile.

  • Centro Tessile a Chiasso, mostra dei progetti allo Spazio Officina

    Centro Tessile a Chiasso, mostra dei progetti allo Spazio Officina

    Dal 21 novembre al 5 dicembre 2021 saranno esposti allo Spazio Officina i progetti che hanno partecipato al concorso per la progettazione della nuova sede del Centro professionale tecnico del settore tessile (CPT) a Chiasso, concorso che è stato vinto dal progetto “CERNIERA” presentato dal gruppo interdisciplinare capitanato dallo studio di architettura Boltas Bianchiarchitetti di Agno. Intitolata “Sui binari della moda” , l’esposizione di tutti i 51 progetti esaminati dalla giuria è proposta dalla Repubblica e Cantone Ticino in collaborazione con il Comune di Chiasso e il Centro Culturale Chiasso. L’inaugurazione avverrà alla presenza del Presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli, del Consigliere di Stato Christian Vitta e del Sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni, e avrà luogo sabato 20 novembre 2021, alle ore 18.00, allo Spazio Officina. L’ingresso all’esposizione è gratuito.La nuova sede del Centro professionale tecnico del settore tessile (CPT) a Chiasso accoglierà, sotto un unico tetto, un polo di riferimento per la formazione nel campo tessile, dell’abbigliamento e della moda.La sua realizzazione rappresenta per il Comune di Chiasso una tappa significativa verso una visione futura della cittadina, con una riqualifica importante di un comparto ormai dismesso – gli ex magazziniferroviari – e un’ulteriore apertura di importanza cantonale nel campo della formazione professionale previsto in una pianificazione cantonale dislocata sul territorio.

  • Cantieri e disagi in città, nuove code in via Oltrecolle

    Cantieri e disagi in città, nuove code in via Oltrecolle

    Nuovi lavori e disagi in vista per gli automobilisti comaschi. Traffico e lunghe code di auto si sono registrati ieri in via Oltrecolle per il cantiere per la messa in sicurezza della strada dopo la frana che negli scorsi giorni ha interessato parte della carreggiata di via Mocchetti.In particolare è stata istituita la traslazione del traffico veicolare in direzione Muggiò sulla corsia centrale di via Oltrecolle, a seguito dell’occupazione della corsia veicolare di destra con senso di marcia in direzione Muggiò per l’esecuzione degli interventi che prevedono il restringimento ad una sola corsia in direzione Lora, garantendo sempre il transito pedonale e veicolare in entrambe le direzioni.Dopo dunque la nuova discussa segnaletica che ha cambiato radicalmente l’aspetto di una delle arterie più trafficate della città, dallo scorso martedì sono in corso gli interventi che stanno causando disagi al traffico.Non si tratta – come annunciato – dell’unico cantiere aperto in questi giorni. Nelle vie Canturina e Pasquale Paoli fino al 20 novembre sono in corso – in orario notturno – interventi di manutenzione straordinaria di pavimentazioni e marciapiedi. Fino a domani dalle 20 alle 6 del mattino è sospesa la circolazione in via Paoli nel tratto tra la rotatoria di via Pasta e via Clemente XIII per il solo flusso veicolare proveniente da Grandate e diretto verso Como.Fino a domani e con gli stessi orari scatterà anche il restringimento dell’intera carreggiata di via Paoli nel tratto compreso tra la rotatoria di via Pasta e via Clemente XIII, con traslazione, ai fini della continuità della circolazione, del traffico veicolare proveniente da Como e diretto verso Grandate sulle adiacenti corsie libere secondo l’avanzare del cantiere mobile.Da oggi invece – dalle 20 alle 6 – scatta la sospensione della circolazione in via Canturina, nel tratto compreso tra la rotatoria di via Belvedere e la rotatoria del viadotto dei lavatoi, per entrambe le direzioni di marcia.Negli stessi giorni e orari anche la sospensione della circolazione in Via Canturina, nel tratto compreso tra piazza Camerlata e la rotatoria del viadotto dei lavatoi.

  • Autismo, esperti a confronto all’Hilton Como Lake

    La ricerca italiana nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico si dà appuntamento nella nostra città riunendo venti dei più qualificati ricercatori del nostro Paese.Oggi e domani Como ospiterà, infatti, all’Hilton Como Lake, la seconda edizione di Italy at Insar, laboratorio organizzato dalla Fondazione Vsm di Villa Santa Maria con il patrocinio della Fondazione Alessandro Volta.L’evento, che fa riferimento al più importante appuntamento mondiale per chi si occupa di autismo (il congresso annuale internazionale Insar), è stato organizzato per la prima volta due anni fa. L’obiettivo è di mettere in rete competenze interdisciplinari, favorire lo scambio di informazioni tra specialisti di diversi ambiti e promuovere la condivisione di progetti cooperativi sulle origini e il trattamento dei disturbi dello spettro autistico.L’evento prevede cinque sessioni. Le prime due, oggi dalle 14.30, saranno moderate dai professori Cristiano Termine (Università dell’Insubria) ed Enzo Grossi, direttore scientifico della Fondazione Vsm. A seguire è prevista la lettura magistrale su “La farmacoterapia dell’autismo: stato dell’arte e nuove prospettive”, a cura di Antonio Persico.Le altre tre sessioni si svolgeranno domani dalle 9 alle 16 e saranno moderate da Filippo Muratori, Mariarosa Ferrario e, ancora, Enzo Grossi, che spiega: «L’ambizione di questo workshop è stata fin dal principio quella di favorire la nascita dal basso di una rete di interscambio che permettesse di creare collegamenti laterali volti a promuovere un salto di qualità nella comprensione dell’autismo».«Già con la prima edizione avevamo coinvolto un numero alto di esperti provenienti da diversi ambiti – aggiunge Enzo Grossi – Il fatto che quest’anno la platea si sia ampliata, sia per quanto riguarda il numero di ricercatori sia per quello delle specialità coinvolte, ci fa guardare con ottimismo alla possibilità di valorizzare le diverse competenze e alzare il livello della ricerca in un ambito delicato come quello dei disturbi dello spettro autistico».

  • Il Conservatorio ha sete di spazi, individuata probabile sede staccata

    Il Conservatorio ha sete di spazi, individuata probabile sede staccata

    Un concerto trionfale, quello che ha aperto domenica l’anno accademico del Conservatorio Verdi di Como con il debutto dell’orchestra barocca, la terza dell’istituto. Un sold out, con gente in attesa fuori. Non dalla sede di via Cadorna 4, ossia l’ex ospedale di Como, ma da un altro luogo simbolo della città come Palazzo Terragni, capolavoro del Razionalismo lariano.Altra attestazione prestigiosa per il Verdi, la premiazione ieri sera al Lions di Como dell’alunno di Chitarra Flavio Vanini. Agli eventi ha presenziato il presidente del Conservatorio, Enzo Fiano. Tutto a gonfie vele, quindi?«Non direi proprio – dice Fiano – È vero, la città dimostra di esserci amica e vicina. I nostri concerti nell’auditorium di via Cadorna sono sempre affollati. Per non parlare del successo dei concerti del festival “Il segno del tempo” con cui nelle scorse settimane abbiamo celebrato il 25esimo anniversario dell’autonomia del Conservatorio di Como da quello milanese e che sono andati molto bene. Sei mesi all’insegna di musica, incontri, laboratori (anche per i più piccoli), con ospiti importanti. Il Conservatorio è importante per la città. E lo ha capito in primis il sindaco Mario Landriscina, da sempre molto vicino e comprensivo nei nostri confronti, che ci sostiene e ci è personalmente amico. Il vero problema a frenare e a remarci contro è la burocrazia, a più livelli. E così il risultato è una contraddizione pesantissima e difficile da digerire, da un lato la città che premia chi fa cultura e dall’altro non permette a chi fa cultura di avere spazi adeguati. Chi studia i pentagrammi ne ha bisogno, un musicista che si forma deve anche immaginare di stare su un palcoscenico».Un tema forte, quello della città contraddittoria ai limiti della schizofrenia, che Fiano ieri sera ha ribadito proprio in occasione della conviviale del Lions.Il suo Verdi ha sete di spazi, e da anni. «Abbiamo 500 allievi e vorremmo ospitarne di più» dice Fiano. Ogni anno potrebbero esserci dai 200 ai 600 allievi solo dalla Cina e molti altri da altri Paesi asiatici, vedi Corea, desiderosi di formare i loro giovani nella patria della musica ossia l’Italia. Peccato che gli spazi scarseggino».«Siamo in attesa – ha annunciato ieri Fiano al “Corriere di Como” – di avviare una serie di lavori interni per usufruire al meglio degli spazi della sede di via Cadorna, che peraltro non sarebbero sufficienti anche se utilizzati al 100% delle potenzialità. Tanto è che siamo costretti ad affittare altre sedi temporanee. La notizia più importante però è un’altra ed è buona. È molto verosimile che in un luogo che è già stato individuato in città come possibile sede prestigiosa potremo finalmente avere la sezione staccata di cui abbiamo bisogno. Peccato che i tempi non siano brevi, nel frattempo abbiamo dovuto e dobbiamo tessere collaborazioni preziose con altri luoghi dove ospitare i nostri corsi, ad esempio l’Auditorium di San Fermo della Battaglia. E stiamo parlando di un istituto che cresce e ha successo, grazie alla qualità dei suoi 70 docenti di ruolo, dei 15 a contratto e dei 30 tra impiegati e coadiutori per il loro impegno. E grazie alla alta qualità dei suoi studenti. Chi si laurea da noi può trovare lavoro, lo garantisco».«Il mondo della musica è variegato e vasto – conclude Fiano – e ricordiamoci che nelle grandi orchestre internazionali i musicisti italiani sono sempre molto richiesti e molto apprezzati, e non dimentichiamo naturalmente che anche in Italia abbiamo orchestre prestigiose. Inoltre la musica è un ambito che può esprimere un ampio ventaglio di professionalità, dalla produzione di colonne sonore e pubblicitarie al mondo del jazz e della musica pop ai quali il Conservatorio di Como dà spazio adeguato. Non siamo fermi a Mozart e Chopin».

  • I veri poveri non sono mai arroganti

    I veri poveri non sono mai arroganti

    di Agostino Clerici

    Il signor Ennio ha 86 anni e mai avrebbe pensato di diventare custode della sua casa di Roma in cui vive da più di sessant’anni. Circa un mese fa si era assentato per quattro giorni per recarsi in ospedale a fare alcuni esami. Aveva chiuso a chiave l’appartamento, e non si era accorto che qualcuno lo teneva d’occhio. Sta di fatto che nottetempo la porta della sua casa è stata forzata, la serratura cambiata, e quattro donne con un cane hanno  occupato la casa di proprietà del signor Ennio.

    Quando torna, con meraviglia scopre che le sue chiavi non gli permettono più di entrare. E, quando suona il campanello, ha la strana sensazione che chi gli apre la porta di casa si comporti come se ne fosse il legittimo proprietario. Naturalmente il signor Ennio non ci sta, chiama il suo avvocato, il quale fa partire il procedimento giudiziario per poter permettere al suo cliente di rientrare in possesso della sua abitazione. E non è una cosa semplice e immediata, purtroppo, perché la decisione spetta a un giudice, che deve far intervenire le forze dell’ordine per sgomberare l’appartamento occupato e metterlo sotto sequestro. Quanto tempo ci vuole?

    Ci sono casi simili aperti da mesi, da anni. Il signor Ennio è fortunato e, forse perché il suo caso è finito in televisione, se la cava in tre settimane. Ma quando rientra nella sua casa – – dopo che i carabinieri hanno allontanato le quattro donne che l’avevano occupata – la scopre sporca e devastata, e constata la mancanza di alcuni effetti personali che sarebbero quindi stati rubati. Il signor Ennio ha un malore. Poi si riprende e, insieme alla fattura del fabbro che ha nuovamente cambiato la serratura, gli viene recapitata la nomina a custode della sua casa, in attesa che in queste ore il giudice emani l’ordinanza di dissequestro dell’abitazione che gliene riconosca la proprietà.

    È chiaro che qualcosa non funziona in questo procedimento, che pure, nel caso del signor Ennio, è stato breve. Già tre settimane, però, sono troppe per dichiarare una evidenza. Ci sono voluti 23 giorni perché il giudice firmasse l’ordine di sfratto nei confronti di persone che non avevano alcun titolo per abitare legittimamente quella casa e che, cambiando la serratura, avevano di fatto compiuto un reato. Persone che sono state giustamente allontanate ma che sono state anche lasciate libere, invece di essere fermate, in attesa almeno di accertare la responsabilità nei numerosi danni provocati all’abitazione e nella sottrazione degli orologi e dei 60 accendini d’oro che stavano in alcune vetrinette.

    Forse nella procedura seguita in questi casi di occupazione bisognerebbe superare quella situazione di stallo iniziale, che porta quasi a mettere sullo stesso piano il legittimo proprietario (che può provarlo con un documento) e l’occupante abusivo, che invece sembra tutelato solo perché si trova ad aprire dall’interno la porta di una casa che, però, non può dimostrare essere la sua. Attenti anche a non concedere troppo facilmente a queste illegittime occupazioni l’alibi della necessità e della povertà. I veri poveri stendono la mano, ma non occupano le case di un ottantaseienne cardiopatico. I veri poveri non sono mai arroganti né violenti. E se c’è un povero in questa vicenda, quello è proprio il signor Ennio.

  • Giornata degli alberi a Cadorago

    Domenica 21 novembre, a partire dalle ore 9, presso il giardino della scuola Secondaria di I grado di Cadorago, in Via Alfieri, in occasione della Festa dell’Albero 2021, è prevista la messa a dimora di 15 piante (tra alberi ed arbusti), donate all’Istituto Comprensivo di Cadorago dalla delegazione di Como di CONALPA – Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio –.L’intervento vedrà la fattiva collaborazione di un gruppo di volontari di Conalpa Como, guidati dalla presidente signora Anna Ballerini e con l’indispensabile supporto di giardinieri qualificati. Dall’interno dell’atrio della scuola, durante la mattinata, il Corpo Musicale di Cadorago,affiancato da alcuni alunni dell’Istituto, allieterà i convenuti con dei brani musicali opportunamente selezionati per l’occasione. L’istituto, con questa iniziativa, intende celebrare in modo tangibile la Giornata Nazionaledell’Albero, con lo scopo di infondere il rispetto per il regno vegetale, veicolando altresì il messaggio di quanto sia indispensabile e pregevole il valore che gli alberi rivestono per il benessere dei cittadini, dell’ambiente e per la salute di tutto il nostro pianeta. Purtroppo a causa delle restrizioni causate dalla pandemia, un numero limitato di persone potrà partecipare all’evento e presenziare alla cerimonia di intitolazione; la signora Ballerini,accompagnata dai giardinieri e dai volontari dell’associazione in rappresentanza di CONALPA Como, la Dirigente Scolastica Dott.ssa Barbara Pintus, l’assessore comunale all’Ambiente e Servizi Sociali Liliana Bruni del Comune di Cadorago, l’RSPP dell’Istituto Comprensivo di Cadorago l’Architetto Paesaggista Dott. Salvatore Versace, la Dott.ssa Margherita Verga, in rappresentanza della ditta Sacco di Cadorago che si occuperà della manutenzione futura delle piante, alcuni professori in rappresentanza del corpo docenti dell’istituto, ed il signor Roberto Borrelli Presidente del CorpoMusicale di Cadorago. Le piante verranno messe a dimora all’interno del giardino della scuola.

  • Certificati anagrafici online e gratuiti da lunedì a Como

    Da lunedì 15 novembre per la prima volta i cittadini potranno scaricare icertificati anagrafici onlinein maniera autonoma e gratuita, senza necessità di presentarsi agli sportelli e di pagare la marca da bollo da 16 euro. Questo è possibile perché il Comune di Como già nel 2019 è subentrato nel nuovo servizio dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR)del Ministero dell’Interno.

    ANPR è un progetto del Ministero dell’Interno la cui realizzazione è affidata a Sogei, partner tecnologico dell’amministrazione economico-finanziaria, che ha curato anche lo sviluppo del nuovo portale. Il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri è titolare del coordinamento tecnico-operativo dell’iniziativa.

    «Questa iniziativa apre nuove possibilità per i cittadini – spiega l’assessore all’Innovazione tecnologicaElena Negretti– che adesso potranno accedere ad alcuni importanti servizi risparmiando tempo e risorse. I certificati infatti si potranno ottenere con rapidità, senza il vincolo di presentarsi agli sportelli negli orari di apertura e senza costi aggiuntivi. Il servizio in questo modo sarà basato su informazioni condivise e sempre aggiornate».«Per semplificare e snellire le procedure di rilascio di certificati  – spiega l’assessore ai Servizi anagraficiFrancesco Pettignano– l’Amministrazione aveva già adeguato le procedure informatizzate aggiungendo nuovi servizi a quelli esistenti e sensibilizzando nel contempo la cittadinanza all’uso della posta elettronica. Grazie alla soppressione dei diritti di segreteria, nel comune di Como era già possibile richiedere via email i certificati anagrafici esenti da bollo: il servizio era stato avviato in via sperimentale a maggio 2020 ed è stato messo a regime da gennaio 2021. Con questo ulteriore passaggio sarà possibile sgravare i cittadini che richiedono certificati online anche dal pagamento del bollo, così da incentivare questa procedura e ottimizzare il servizio».Per accedere al portale dell’ANPR,https://www.anpr.interno.it/, è necessaria la propria identità digitale (SPID), Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS), e sarà possibile scaricare i seguenti 14 certificati per proprio conto o per un componente della famiglia:•    Anagrafico di nascita•    Anagrafico di matrimonio•    di Cittadinanza•    di Esistenza in vita•    di Residenza•    di Residenza AIRE•    di Stato civile•    di Stato di famiglia•    di Stato di famiglia e di stato civile•    di Residenza in convivenza•    di Stato di famiglia AIRE•    di Stato di famiglia con rapporti di parentela•    di Stato Libero•    Anagrafico di Unione Civile•    di Contratto di ConvivenzaSe la richiesta è per un familiare verrà mostrato l’elenco dei componenti della famiglia per cui è possibile richiedere un certificato. Il servizio, inoltre, consente la visione dell’anteprima del documento per verificare la correttezza dei dati e per poi poterlo scaricare in formato pdf o riceverlo via email. I certificati digitali potranno essere rilasciati anche in forma contestuale (ad esempio cittadinanza, esistenza in vita e residenza potranno essere richiesti in un unico certificato).