“Ci dispiace, svuotate l’armadietto” | Addio alla più grande azienda italiana: tutti licenziati seduta stante

Armadietti

Armadietti (Pexels) - Corrieredicomo.it

La grande industria è in crisi e ha annunciato il licenziamento dei suoi dipendenti. Il loro futuro è ora a rischio. 

Una nube scura si sta addensando sul futuro di decine di lavoratori di una delle più grandi industrie d’Italia, che da sempre rappresenta una spina dorsale per l’economia locale.

Industria che si trova ora a confrontarsi con una crisi che ha portato a una decisione che sta minacciando di lasciare a casa diverse famiglie.

Questa scelta, arrivata come un fulmine a ciel sereno, è stata motivata con difficoltà produttive e una lunga vertenza sindacale. Tuttavia tra i sindacati e le istituzioni c’è forte il sospetto che si tratti in realtà di un pretesto per delocalizzare e svuotare progressivamente lo stabilimento.

La posta in gioco non sono solamente i posti di lavoro, ma anche la dignità di chi, per anni, ha contribuito con il proprio impegno alla produzione di letti, poltrone e divani.

Un forte momento di crisi per la grande azienda

La risposta dei sindacati non si è fatta attendere. Cgil, Cisl, Uil e Sudd Cobas hanno proclamato lo stato di agitazione, unendo le forze per chiedere il ritiro immediato della procedura di licenziamento collettivo. La mobilitazione ha coinvolto anche la politica, con l’assessore regionale al Lavoro che ha denunciato una scelta unilaterale da parte della proprietà e la mancata volontà di rispettare gli accordi presi.

Il dissenso è palpabile, alimentato dal timore che il conflitto con il sindacato, scaturito da rivendicazioni di regolarizzazione contrattuale per molti operai, sia diventato un capro espiatorio per giustificare una decisione aziendale già presa da tempo, ovvero la chiusura definitiva dello stabilimento di Forlì.

Megafono
Megafono (Pexels) – Corrieredicomo.it

Una decisione che mette a rischio il futuro di molti

Tale chiusura, come spiega “Quifinanza.it”, comporterebbe il licenziamento di molti lavoratori, che da tempo lottano per i propri diritti in un contesto di tensioni e scioperi. Purtroppo la proprietà della multinazionale Htl di Singapore, ha annunciato l’intenzione di chiudere la sua controllata in Italia, il Gruppo 8. Questo però comporterebbe il licenziamento di ben 30 lavoratori, per questa ragione è stata indetta la manifestazione.

L’annuncio ha quindi scatenato la protesta dei lavoratori, dei sindacati e delle associazioni, che hanno indetto una manifestazione con lo slogan “Mai più schiavi”, per denunciare non soltanto i licenziamenti, ma anche il rischio di sfruttamento e caporalato. Al centro del dibattito c’è la necessità di tutelare un settore strategico per il territorio, ma anche la dignità di ogni singolo lavoratore.