Cinque anni di botte al padre e alla madre anche – in più occasioni – brandendo coltelli per minacciarli. Una impunità che beneficiava del fatto che i genitori, per non vedere il figlio in carcere, preferivano non denunciare quello che avveniva tra le mura domestiche, chiudendo gli occhi di fronte alle continue angherie. Alla fine tuttavia la Procura è venuta a conoscenza della vicenda che riguardava la famiglia di Mariano Comense, aprendo una indagine per maltrattamenti in famiglia che si è chiusa in queste ore con l’iscrizione sul registro degli indagati del figlio, un 37enne.L’articolo completo sul Corriere di Como in edicola oggi, venerdì 26 aprile
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