Como rimane senza scuole? | Corridoni e De Calboli verso la chiusura

Como senza scuole - istockphoto - CorrierediComo.it
Problema scolastico a Como. Le scuole Corridoni e De Calboli verso la chiusura, questo fa crescere lo scontro politico.
La serata tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana è stata teatro di un acceso dibattito in consiglio comunale a Como per decidere il futuro dei plessi Corridoni e De Calboli.
Dopo oltre tre ore di discussione, la maggioranza ha approvato la delibera che prevede la chiusura di entrambe le scuole e il possibile loro riutilizzo come parcheggi.
Il sindaco Alessandro Rapinese ha motivato la scelta rimarcando lo stato critico degli edifici, con espressioni forti come “aule cucù” o “aule peluche” per indicare ambienti giudicati inadeguati.
I consiglieri di minoranza hanno contestato i criteri impiegati per la valutazione degli spazi. Hanno chiesto chiarimenti sul destino degli studenti, in particolare quelli con disabilità, sottolineando che molte perplessità non hanno trovato risposta.
Chiudere le scuole cosa significa
Prendere questo tipo di decisione ha portato ad un confronto che è degenerato nel corso della votazione. Difatti, tutti i consiglieri di minoranza presenti e una parte della maggioranza hanno votato contro la proposta, mentre un’altra consigliera si è astenuta.
Nonostante ciò, la delibera è passata grazie ai votanti rimanenti. L’ordine del giorno accolto impegna l’amministrazione a valutare la trasformazione dei complessi scolastico in autosili, per servire in particolare la zona dello stadio Sinigaglia e quella di Ponte Chiasso. Le opposizioni hanno denunciato una decisione compiuta senza adeguate interlocuzioni e trasparenza. Il sospetto sia che si tratti solo di business e non di una vera decisione presa per il degrado degli edifici. Infatti i genitori e rappresentanti delle famiglie hanno abbandonato l’aula in segno di protesta durante la seduta. Si è evidenziato il bisogno di aule di decompressione per chi soffre di disturbi dell’apprendimento e di atri argomenti più performanti per le scuole.
Aule peluche
Le parole “aule cucù e aule peluche” sono state forse una provocazione, ma ritenuta infelice da parte di chi preferirebbe una scuola funzionante invece di un parcheggio. La proposta di chiusura si colloca nel quadro di una più ampia riorganizzazione delle scuole cittadine, ritenuta necessaria dall’amministrazione.
Il consigliere Gianfranco Rossetti ha evidenziato che mantenere edifici vecchi e non a norma costerebbe molto di più rispetto agli interventi sulle scuole. Tuttavia, l’ostilità dell’opposizione rimane alta, con richieste di chiarezza sui passaggi decisionali e sulla tutela degli studenti più vulnerabili. Questa questione lascia una ferita profonda nel dibattito politico e nella comunità scolastica di Como.