in 36 nuove regioni, o distretti federali, che andrebbero a sostituire le attuali 20 e le 110 Province. «Le nuove regioni sarebbero il risultato di un’aggregazione intercomunale – ha spiegato il presidente della Società Geografica Italiana, Sergio Conti – e non di un accorpamento delle province».I geografi lo definiscono un disegno programmatico che trascende le consolidate suddivisioni amministrative provinciali e regionali: le nuove regioni dovrebbero essere il più possibile autosufficienti e ne deriverebbero, dunque, un risparmio di gestione e una semplificazione del quadro dell’erogazione di servizi.Va detto, comunque, che la proposta della Società Geografica Italiana non ha alcun valore ufficiale e, in realtà, al momento il futuro esatto delle Province è ancora un mezzo mistero.
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