Compro questo merluzzo surgelato da 20 anni, meno male che ho letto l’etichetta | Stavo avvelenando la mia famiglia

Bastoncini di merluzzo - CorrierediComo.it (Fonte Pixabay)
Se di solito lo metti in tavola anche tu, ti conviene fare marcia indietro (e pulizia a fondo nel freezer). Ecco cosa contiene davvero.
Se le mamme italiane potessero esprimere la loro gratitudine per un surgelato che riesce a salvare innumerevoli pranzi e cene, di certo accenderebbero un cero in favore dei bastoncini di merluzzo.
Questi stick dorati, sfiziosi, croccanti e velocissimi da preparare, infatti, piacciono tanto ai grandi quanto ai piccini, e danno il meglio di sé sia con un contorno leggero che con le classiche patatine fritte.
C’è chi li ama in purezza e chi invece li preferisce conditi con qualche goccia di limone. Chi predilige la cottura al forno e chi, al contrario, non rinuncia mai a tuffarli nell’olio bollente; in ogni caso, però, i bastoncini di merluzzo sono la soluzione ideale quando non si ha tempo – né, altrettanto spesso, la voglia – di cucinare.
Ogni massaia, però, in fondo lo sa: essi sono una presenza irrinunciabile in ogni freezer, una sorta di pasto di emergenza nutriente e gustoso. Ma fanno davvero bene alla salute?
Bastoncini di merluzzo: sono adatti ai bambini?
Stiamo pur sempre parlando di un classico intramontabile, che compare almeno una volta la mese sulle tavole di tutta Italia… eppure, sotto la panatura si nascondono alcune insidie che ogni genitore premuroso e consapevole dovrebbe conoscere. Nonostante apportino proteine e Omega-3, grassi utili allo sviluppo cerebrale, molti bastoncini di merluzzo contengono meno del 65% di pesce, e il resto è un mix di farina, olio e additivi. I bambini che li consumano troppo spesso, poi, rischiano di assumere troppi alimenti industriali, con conseguenze rilevanti sul metabolismo e sulla salute, anche a lungo termine.
Inoltre, come tutti i prodotti ittici, anche il merluzzo può contenere tracce di mercurio e altri metalli, seppur in quantità inferiori rispetto a esemplari più grandi, come il tonno o il pesce spada. Una recente ricerca della rivista tedesca Oko Test, riportata anche dal portale greenme.it, ha messo 3 specifici marchi sulla lista nera: ecco quali sono i brand da evitare come la peste.
I marchi peggiori secondo Oko Test
La rivista, specializzata nella tutela dei consumatori, ha analizzato 15 prodotti a base di filetti di merluzzo bianco, e alcuni di essi hanno passato l’esame a pieni voti. Tra questi, Bofrost, Aldi, Eismann, Penny e Lidl, in vendita anche nei supermercati italiani.
Pollice verso, invece, per i prodotti a marchio Costa (filiera poco trasparente e dubbi sui metodi di pesca), Deutsche See, ottenuti con pesca a strascico e contenenti tracce di clorato, e infine Paulus Genussmanufaktur – Filetti di merluzzo dell’Alaska, ritenuti sufficienti, ma privi di certificazioni sulla catena di approvvigionamento.