Categories: Opinioni & Commenti

Concorsi, trasferimenti e cattedre fantasma

di Adria Bartolich

E finalmente abbiamo anche i dati relativi alle cattedre  rimaste vuote dopo i  recenti trasferimenti degli insegnanti; quelle vacanti al Nord sono quasi il 60% del totale nazionale. Per tutti gli ordini di scuola – fatta eccezione per quella dell’infanzia, unico dato che si colloca sotto il  50% del totale delle disponibilità,  comunque con  un  abbondante  49% – i posti rimasti vuoti  nelle regioni del Nord Italia sono oltre il 50% con punte del 66% per  i posti comuni  e di quasi il 76%  per quelli di sostegno nella scuola primaria,  pur essendo un organico complessivo, quello del Settentrione, che corrisponde a circa il 35% del totale delle cattedre sul territorio italiano.

In altre parole, seppur in presenza di un probabile raddoppio,  nei fatti, dei gruppi classe per questioni igienico- sanitare , affronteremo questo nuovo anno ancora, e per l’ennesima volta, con un numero di docenti insufficiente alle esigenze didattiche e  di sorveglianza pressanti . Teniamo presente che se  la didattica a distanza ha consentito di coprire  più che dignitosamente le esigenze delle scuole medie superiori e in molti casi anche inferiori, per  i bimbi della primaria e dell’infanzia, ovviamente, non è stata così efficace e pervasiva per ovvie ragioni,  che vanno dai tempi d’attenzione alla necessità di non esporre troppo precocemente e lungamente i bambini alla visione di dispositivi e schermi, e non ultime quelle didattiche e cognitive sulle modalità d’apprendimento per gli alunni di quella fascia di età che sono prevalentemente legate all’esperienza e al contatto relazionale.

A tutti i sostenitori  della necessità di un sistema d’istruzione  nazionale unico,  tra i quali mi metto anch’io, e i fautori dell’oggettività dei concorsi come sistema d’assunzione, tra i quali io non ci sono per molte ragioni, chiedo come sia possibile che in quasi 80 anni di scuola della Repubblica regolamentata in modo così rigoroso, si sia determinata una situazione per cui nei posti comuni, cioè sulle classi, al Nord manchino  insegnanti in oltre il 55% dei posti e a Sud non si raggiunga nemmeno il 23% delle cattedre vuote, mentre per il sostegno al Nord manca quasi il 70% degli insegnanti e al Sud neanche l’11%.

Adesso ci si scandalizza perché sembra che il prossimo anno verranno chiamati anche i ragazzi dell’università ad insegnare. Guardate che al Nord  è così da tempo!  Se il ministero, invece di predisporre le statistiche dal punto di vista del personale e del numero dei posti, le guardasse dal punto di vista degli studenti, degli alunni scoperti,  la disfunzionalità di questo  sistema delle assunzioni, peraltro unico al mondo, sarebbe evidente, ma come si sa non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere .

Redazione

Share
Published by
Redazione

Recent Posts

Vecchie macchine da scrivere che valgono una fortuna: quali interessano davvero ai collezionisti

Non basta l’età: a fare il prezzo sono rarità, stato di conservazione e marchio. Alcuni…

2 ore ago

La vicenda del “furgone dei gelati in Virginia” diventata virale su TikTok è totalmente fuori controllo

Bambini rapiti, denunce, un video che fa il giro del web. Su TikToK da qualche…

14 ore ago

Porta al compro oro un computer da 50€ e torna a casa con 500.000€: la fortuna più grande della vita | Un tesoro nascosto

Un vecchio pc da 50 euro si rivela un tesoro nascosto: nell'hard disk una sorpresa…

15 ore ago

Pallacanestro Cantù al giro di boa | Dopo il saluto di Baldi Rossi è il momento di trovare un nuovo capitano

La pallacanestro canturina deve vedere incoronato un nuovo leader. Due sono i i canditati, entrambi…

17 ore ago

Microonde senza odori: il trucco del limone che scioglie anche le incrostazioni

Basta un limone per dire addio a puzza e residui nel microonde. Un rimedio economico…

21 ore ago

Il palco galleggiante sul Lago di Como raddoppia: venti spettacoli per l’edizione 2025

L’estate 2025 porta il palco galleggiante sul Lago di Como a raddoppiare gli appuntamenti: venti…

1 giorno ago