Concorso musicale nel ricordo di Ivan Graziani

Concorso musicale nel ricordo di Ivan Graziani

Torna uno dei più longevi contest italiani per cantautori. Si tratta del “Premio Pigro”, nato nel 1998 e dedicato a un grande rocker come Ivan Graziani. Il Premio è rivolto a nuovi talenti italiani ed è organizzato dall’Associazione Culturale Pigro che ha come presidente Anna Maria Bischi Graziani, moglie di Ivan. Il bando per l’edizione 2020/2021 è da poco disponibile. L’ iscrizione dovrà avvenire entro il 6 ottobre 2020, inviando la documentazione richiesta nel bando all’indirizzo di posta elettronicapremiopigroivangraziani@gmail.com. Per partecipare occorre inviare un proprio brano (anche se già pubblicato) e una cover di Ivan Graziani, anche se non influente ai fini della selezione. Il concorso si articolerà in tre fasi: selezioni, semifinali e finale. L’iscrizione è gratuita. Agli artisti selezionati per le semifinali sarà richiesto un contributo di 20 euro (40 euro per i gruppi). Per maggiori informazioni:www.facebook.com/PremioPigroIvanGraziani/

Un grande della musica italiana legato al Lario e al suo territorio, Graziani.Il suo periodo comasco merita di essere conosciuto. Graziani, infatti, ha a lungo collaborato con la coppia principe della musica italiana, Mogol-Lucio Battisti, che aveva la sua base allo studio Mulino, ad Anzano del Parco.Battisti e Graziani si conoscevano dalla fine degli anni ‘60: una collaborazione diventata effettiva nel 1975, quando l’autore di “Pigro” e “Monna Lisa” fu chiamato in Brianza per suonare chitarre mandolino nell’album “Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera”.E i primi album di successo di Graziani furono registrati proprio ad Anzano del Parco: “I lupi” (1977, conteneva la famosa “Lugano addio) e lo stesso “Pigro”, nel 1978,Sempre la località dell’Erbese in quel periodo ospitò la registrazione di “Ullalà”, di Antonello Venditti, con Graziani alle chitarre.Peraltro il cantautore scomparso il 1° gennaio del 1997 ha dedicato a una storia di confine italo-svizzero uno dei suoi brani più famosi, “Lugano addio”.«Ci recavamo spesso in Canton Ticino – ha ricordato qualche anno fa Anna Bischi, la moglie di Graziani, in una intervista al nostro giornale – Superare la dogana aveva il suo fascino, non come oggi, che è cosa normale. Le frontiere separavano davvero due Paesi. Ci facevano scendere dalla macchina e ci perquisivano. Una volta a Chiasso hanno preso nostro figlio e l’hanno praticamente sequestrato. Continuavano a chiedergli se noi fossimo i suoi veri genitori e lui piangeva».«A Como avevamo amici – aveva aggiunto la moglie – Ricordo bene il periodo ad Anzano, quando Ivan era impegnato a registrare e io mi muovevo verso la città. Era una situazione particolare, perché si lavorava, ma la struttura dava anche la possibilità di dormire e si mangiava sul posto. Mio figlio Tommaso giocava con Luca, il figlio di Battisti. La cuoca era la moglie del custode. In un’occasione vi fu un’alluvione, con lo studio inondato e tavoli e strumenti che galleggiavano».