Conservatorio, bilancio di un anno per il nuovo direttore Zago

Conservatorio, bilancio di un anno per il nuovo direttore Zago

È passato il primo anno, dalla elezione di Vittorio Zago a Direttore del Conservatorio Verdi di Como in via Cadorna. Ed è iniziato in questi giorni il conto alla rovescia verso l’inizio del nuovo anno accademico, proprio mentre, uno dopo l’altro, si stanno svolgendo gli ultimi appuntamenti del ricchissimo cartellone del Festival del Conservatorio. Simbolico, fra tutti i concerti, quello di domenica 24 ottobre, alle ore 17, al Teatro Sociale di Como, affidato all’Orchestra Filarmonica del Conservatorio diretta da Bruno Dal Bon, in un programma mirato e accattivante, tutto dedicato alla musica francese che omaggia la danza.

Quanto ha “danzato” il Conservatorio in questi ultimi mesi, festeggiando con il Festival “Il segno del tempo” i primi venticinque anni di autonomia dell’Istituto?

Diciamo in sintesi che su cinquantotto appuntamenti messi in programma ne abbiamo realizzati cinquantasette: solamente uno è saltato, a Villa Olmo, a causa del maltempo che aveva allagato la sala. Possiamo dirci contenti, il palinsesto era il più ambizioso, mai ideato dal Conservatorio, progettato nei tempi incerti della pandemia e poi concretizzato con tanta energia e dedizione da parte di tutti. Abbiamo dialogato con le principali istituzioni della città di Como, in luoghi importanti o riscoperti. Il Festival nel Festival, che ha avuto svolgimento per tre settimane consecutive, in luglio, con cinque concerti a settimana, ha arricchito gli spazi storici di Villa Olmo con un crescendo di risposta da parte del pubblico.

Quali serate vogliamo ricordare?

Tutte andrebbero citate, e non solo per la qualità musicale, ma anche per il lavoro messo in campo per realizzarle. Abbiamo fatto tutto da soli, con le forze interne degli studenti: non solo le esecuzioni, ma anche programmi, locandine, promozione, Siae, trasporto strumenti … Siamo stati una grande fabbrica di musica, e a km 0! L’esperienza ci ha fatto crescere e conoscere, con un’apertura alla città e al circondario, ai turisti e alla stampa. Ricordo le serate con Paolo Fresu in concerto con alcuni nostri docenti, le date dell’Orchestra di Fiati, di Percussioni, di jazz. E ancora i Quartetti di Beethoven, premiati subito con la richiesta di replica in Sala Bianca, al Sociale, per il palinsesto di “Camera con musica”. E le produzioni di “Voci In-quiete” e dell’”Ensemble Laboratorio”, con pagine tutte nuove, in prima esecuzione assoluta. E i Cori. E naturalmente l’opera di Luciano Chailly, “Procedura penale”, una autentica riscoperta, che ha attirato le attenzioni di RadioTre e della critica nazionale.

Dunque ora è il momento di prendersi una pausa?

Niente affatto. Perché il Festival, che si concluderà domenica 24 ottobre con il concerto dell’Orchestra Filarmonica del Conservatorio al Teatro Sociale, in realtà ci proietta già nel l’imminente nuovo anno accademico, che per la prima volta riceverà una vera e propria inaugurazione ufficiale, il 7 novembre prossimo, a Palazzo Terragni: per l’occasione battezzeremo la neo-nata Orchestra barocca del Conservatorio. Il mese successivo avremo il tradizionale Concerto di Natale, in Duomo, che quest’anno verrà replicato a Gallarate in collaborazione con l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G.Puccini”. Sono importanti questi momenti di larga aggregazione delle forze del Conservatorio: testimoniano le qualità individuali ma unitamente la capacità di lavorare insieme, fondamentale per la musica. E, fiore all’occhiello, il nostro Conservatorio vanta ben sette formazioni corali interne, cosa rara nelle scuole italiane.

Un Conservatorio vitale che si espande ha bisogno di spazi. Annoso problema per il Conservatorio di Como. Ci sono novità sul fronte delle richieste di aiuto?

Sì, è molto belle. Ma le risposte non ci sono arrivate dalle autorità che riteniamo deputate, bensì dall’esterno. Così con gioia annunciamo che le lezioni di “Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica” si svolgeranno da quest’anno accademico nell’Auditorium di San Fermo, che ci ha offerto accoglienza, a titolo gratuito. E parimenti le “Esercitazioni Corali” avranno ospitalità presso la Chiesa di San Donnino, proprio accanto alla Pinacoteca, a pochissimi minuti a piedi dal Conservatorio. Così come stiamo programmando alcuni incontri di “Drammaturgia e Storia dell’opera” in collaborazione con il Teatro Sociale di Como, proprio all’interno dello stesso Teatro. Sono tutte istituzioni che ringrazio di cuore. Riservandomi di fare altrettanto con chi sarà in grado di muoversi ai “piani alti” e di imitare queste realtà che hanno dimostrato con i fatti di essere così generose e sensibili alla nostra arte.