Coronavirus, a Novedrate e ad Anzano del Parco i primi casi di famiglie in isolamento per precauzione

Coronavirus, a Novedrate e ad Anzano del Parco i primi casi di famiglie in isolamento per precauzione

Dopo il caso di Anzano del Parco, anche un ragazzo residente a Novedrate, insieme alla famiglia, si trova in regime di «permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva» da parte dell’autorità sanitaria. L’isolamento di alcune persone dunque è scattato da alcune ore anche in due paesi della provincia di Como. Per quanto riguarda Novedrate, «si tratta di un ragazzo residente nel nostro comune che frequenta l’Istituto agrario di Codogno (al centro della zona rossa, focolaio dell’epidemia in Italia), che è rientrato a casa nel fine settimana – ha spiegato il sindaco, Serafino Grassi – Tutta la famiglia, che conosco, fin dal rientro del figlio e tutt’ora si trova appunto sotto osservazione. Il ragazzo è in buone condizioni di salute». L’allerta dunque, come è giusto che sia, rimane sempre massima e in tutta la Lombardia. Una situazione analoga a quella novedratese, come detto, anche ad Anzano del Parco, dove un altro giovane, sempre di rientro dalla zona rossa, sarebbe sotto sorveglianza. Si tratterebbe di un caso assolutamente asintomatico ma comunque, come previsto dai protocolli sanitari, sotto la lente di ingrandimento. Decisamente particolare invece un’altra situazione che si è verificata nei giorni scorsi. In isolamento fiduciario infatti anche una famiglia del Comasco che aveva il figlio piccolo in terapia in una struttura di Codogno, con due sessioni alla settimana. Erano stati proprio i genitori, venerdì scorso, all’esplodere del contagio del Coronavirus proprio a Codogno, ad informare le autorità sanitarie tramite una auto segnalazione che era rimasta in sospeso per qualche giorno. Nelle scorse ore c’è stata finalmente la presa in considerazione della questione e la decisione di procedere con l’isolamento fiduciario a casa con decorrenza dalla giornata di domenica.Nessuno dei familiari ha sintomi preoccupanti, ma è stata comunque ritenuta opportuna questa soluzione, tra l’altro suggerita con grande diligenza dallo stesso nucleo familiare.Arrivano infine pessime notizie dall’ospedale Sant’Anna, dove il paziente 62enne, positivo al Coronavirus che sabato scorso era stato inviato a San Fermo della Battaglia dal Lodigiano, è dapprima peggiorato ed è poi morto nel tardo pomeriggio di ieri. Un aggravarsi delle condizioni di salute non dovute al Coronavirus. Il paziente infatti, affetto da una serie di pregresse e importanti patologie croniche, era stato ricoverato in terapia intensiva prima purtroppo del decesso. La situazione dunque continua a mutare ora dopo ora e la tensione tra i cittadini si fa sempre più tangibile. I richiami alla calma e a seguire le indicazioni emesse dagli organi competenti è pressoché continua. Anche ieri pomeriggio è intervenuto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Bisogna tenere alta l’attenzione, ma dico no al panico, servono solo realismo e concretezza. Sono convinto che i provvedimenti assunti, che arrivano dopo consultazioni con esperti, scienziati e virologi per tentare di bloccare il contagio, siano sufficienti e corretti per raggiungere lo scopo», ha detto il governatore. «Abbiamo notizie – ha aggiunto il presidente – di intasamento al numero verde, così come si verificano criticità all’accesso del portale Internet della Regione. Il tutto è causato, come potete immaginare, da un enorme e improvviso sovraffollamento. Chiedo ai cittadini che hanno bisogno di informazioni sul Coronavirus di utilizzare il numero verde 800.89.45.45 e non il 112, onde evitare sovrapposizioni ad altre emergenze. Ribadisco che siamo al lavoro per cercare di superare il problema dell’intasamento della linea dedicata». Infine l’invito a non correre per accaparrarsi derrate alimentari, visto che la distribuzione è garantita e assicurata. A oggi le persone contagiate sono 172. «La popolazione sta reagendo bene, sono fiducioso che le misure possano arginare la diffusione – ha aggiunto il presidente durante l’ormai consueta conferenza pomeridiana – Nessun allarmismo e corse ai supermercati». Infine alcuni dati.«A oggi sono 1.500 i tamponi processati, il 70% è di maschi e il resto femminile», ha detto l’assessore al Welfare Giulio Gallera.