Botte, minacce di morte, il tutto per costringere una ragazza di 36 anni a prostituirsi per poi consegnare l’intero incasso dell’attività, utilizzato per comprare cocaina.È la terribile storia che è stata scoperta dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Cantù e dai colleghi della stazione di Lurate Caccivio.Nei giorni scorsi, con l’accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione, i militari hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere chiesta dal pubblico ministero Simona De Salvo e firmata dal giudice delle indagini preliminari di Como. In manette è finito un 28enne di Lurate Caccivio, ora detenuto al Bassone.I fatti contestati risalgono ad un periodo compreso tra il mese di maggio del 2018 e i giorni scorsi, quando cioè è stata eseguita l’ordinanza.La vittima, 36 anni, era costretta a prostituirsi per una cifra tra i 30 e i 40 euro per prestazione, per poi consegnare l’intero incasso al proprio aguzzino. Contante che veniva riutilizzato per comprare della cocaina di cui faceva uso anche la ragazza. Nell’attività di indagine i carabinieri hanno raccolto una serie di referti medici della vittima, oltre a riscontri basati sulle testimonianze.
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