Da “acqua della salute” ad “acqua della malattia” | Rocchetta, scoppia lo scandalo: dentro hanno trovato di tutto

Acqua Rocchetta - CorrierediComo.it

Acqua Rocchetta - CorrierediComo.it (Fonte X)

L’acqua è vita, e spesso si pensa che i marchi più famosi e pubblicizzati siano privi di rischi per i consumatori. Purtroppo, non è così: la lista nera di Greenpeace.

Ce lo insegnano fin dalle scuole elementari: l’acqua è il nutriente più importante per l’organismo umano, non a caso costituisce circa il 60% del nostro corpo ed è coinvolta in tutte le funzioni vitali.

L’acqua regola la temperatura corporea, trasporta ossigeno alle cellule, facilita la digestione, lubrifica le articolazioni e contribuisce a eleminare le tossine… senza dimenticare che, se si ha bisogno di perdere qualche chiletto, bere frequentemente è un toccasana.

Sebbene gli esperti concordino nel consigliare un consumo medio giornaliero di 2 litri per le donne e di almeno 2,5 litri per gli uomini, ognuno può autogestirsi in base allo stile di vita e alle sue esigenze; in ogni caso, però, bere regolarmente è fondamentale per il mantenimento del benessere fisico e mentale.

Al supermercato, inoltre, ne esistono numerose marche, e ogni famiglia ne “adotta” una diversa: siamo sicuri, però, che l’acqua minerale in bottiglia sia davvero così salutare? Una recente ricerca di Greenpeace dimostrerebbe l’esatto contrario.

I marchi più venduti in Italia

Nel Belpaese, il consumo di acqua minerale è tra i più alti in Europa, con un mercato che vale oltre 3,6 miliardi di euro. Tra i brand prediletti dagli italiani troviamo San Benedetto, Sanpellegrino, Sant’Anna, Rocchetta, Uliveto, Levissima e Acqua Panna, tutti marchi che trasmettono fiducia e affidabilità, complici anche le martellanti campagne di marketing sul piccolo schermo.

I consumatori associano quelle etichette, spesso appositamente ideate in invitanti colori pastello, a concetti come qualità, purezza e prestigio, ma purtroppo in molti casi si tratta di mera apparenza. Al loro interno, quelle bottiglie conterrebbero un nemico invisibile, e che può provocare danni alla salute anche seri, nel lungo periodo.

Laboratorio di analisi - CorrierediComo.it
Laboratorio di analisi – CorrierediComo.it (Fonte Pixabay)

PFAS e TFA: nuove ombre sull’acqua in bottiglia

Secondo un’indagine pubblicata da ilfattoalimentare.it e condotta da Greenpeace, diverse acque minerali famose contengono tracce di TFA (acido trifluoroacetico), una sostanza che appartiene alla famiglia dei PFAS, inquinanti noti per la loro persistenza ambientale e per gli effetti nocivi sulla salute, in quanto possono accumularsi nel corpo umano.

Il report ha rilevato la presenza di TFA in sei marchi molto noti, ovvero Levissima, Panna, Rocchetta, Sanpellegrino, Sant’Anna e Uliveto, dati che sollevano un interrogativo dirimente: perché anche le acque più costose non sono immuni dalle contaminazioni? Il TFA, pur non ancora regolamentato a livello europeo, è da tempo sotto osservazione da parte dell’EFSA per i suoi possibili effetti negativi sul fegato e sul sistema riproduttivo. Vi consigliamo, perciò, di fare analizzare le vostre acque preferite presso laboratori indipendenti, prima di fidarvi a partito preso.