Dante Alighieri, un professore comasco in prima linea per il centenario del 2021

Il comasco Donato Pirovano, professore di Filologia e critica dantesca nell’Università di Torino, si è variamente occupato di Dante e di poesia italiana delle origini. Ha curato l’edizione della Vita nuova nella «Nuova edizione commentata delle Opere di Dante» nella collana di piccolo formato “I Diamanti”. Nella stessa collana Pirovano ha curato il volume Poeti del dolce stil novo. Sua anche la curatela della Francesca Da Rimini di Gabriele D’Annunzio, sempre presso Salerno.Pirovano è entusiasta del “Dantedì”, la giornata dedicata a Dante Alighieri recentemente istituita dal governo in vista dei 700 anni dalla sua scomparsa che cadranno nel 2021, da celebrare ogni anno il 25 marzo, che gli studiosi riconoscono come possibile inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia. Un debutto da girone dantesco, mercoledì prossimo, dato che gli studenti che vivono quotidianamente la lingua di Dante, simbolo della cultura italiana per eccellenza, sono da settimane e chissà per quante ancora lontani dalle aule, chiusi in casa per l’emergenza sanitaria.«Approvo l’idea del Dantedì che è stata lanciata dal giornalista culturale del “Corriere della Sera” Paolo Di Stefano. Il professor Enrico Malato, studioso e direttore della Necod (Nuova edizione commentata delle Opere di Dante) e curatore di una nuova edizione del poema ha anche lanciato per il Dantedì del 2021 l’idea di attribuire a Dante il lauro poetico in memoriam dato che quel riconoscimento la crudeltà dei suoi contemporanei lo aveva reso per lui impossibile. La sede ideale dell’evento potrebbe essere il Quirinale, casa simbolo di tutti gli italiani».«Dante è l’autore che ha formato la nostra lingua e anche la nostra coscienza di italianità – dice Pirovano – Anche se altri autori sono tradotti ovunque, penso a Pirandello e a Leopardi, Dante è l’unico considerato tra i massimi geni dell’umanità. Un giorno a lui dedicato, come lo ShakespeareDay, celebrato ogni anno nel mondo il 23 aprile, presunta data di nascita (nel 1564) del poeta di Hamlet, e il Bloomsday del 16 giugno in onore di James Joyce, è più che doveroso. Personalmente per il 700° dantesco ho in programma varie iniziative con la cattedra torinese, e anche un convegno all’Università di Basilea dove insegna l’italianista comasca Maria Antonietta Terzoli. La poesia di Dante è fortemente visiva, e si presta molto a spettacoli ed eventi cinematografici che speriamo possano essere proposti per il centenario. Per fortuna la poesia dantesca, nonostante i sette secoli di distanza, è leggibile tuttora anche se con qualche difficoltà, cosa che per «l’inglese medievale e per il tedesco medievale non è fattibile, serve una traduzione. Ma ho molta fiducia nei giovani e nella scuola, perché Dante ci sia sempre amico nel tempo: come ho avuto modo di cogliere in un recente incontro in una scuola di Lora, i ragazzi amano molto Dante proprio perché capiscono che la sua è una poesia molto visiva e molto potente. Per questo ritengo che la scuola per il centenario dantesco possa e debba fare molto, naturalmente con la complicità e la passione degli insegnanti».