Divieto di uscire, un comasco su due lo ignora. La denuncia dei sindaci: «Aperte tante seconde case in Valle Intelvi»
Un comasco su due non rispetta l’indicazione di rimanere in casa. Questo dato allarmante e sintomo di una totale mancanza di senso civico emerge dalla sconcertante analisi degli spostamenti, eseguita periodicamente da Regione Lombardia, verificando i dati delle celle telefoniche. Ma non solo. In molti si sarebbero già messi in viaggio per le seconde case, in particolare nel Centrolago e in Valle Intelvi, come denuncia un sindaco.Sugli spostamenti nel comasco, incide anche il dato relativo dei frontalieri che porta a registrare una media spesso al di sopra di quella regionale, ma in generale la situazione è preoccupante. «In provincia di Como abbiamo analizzato che la mobilità in una settimana è aumentata molto: dal 45% di martedì 31 marzo, al 50% di martedì 7 aprile. Significa parecchie decine di migliaia di persone che si muovono nel corso della giornata», ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia, Fabrizio Sala.«Anche nello scorso weekend i numeri si sono alzati rispetto al fine settimana precedente: il bel tempo non deve portarci ad uscire se non per stretta necessità», ha precisato Sala. Il dato della mobilità in Lombardia è del 40%. «Gli spostamenti sono giustificati negli orari lavorativi, ma resta da capire come mai alle 23 il flusso dei movimenti aumenti così tanto rispetto alle 22. Anche attorno alle 16 c’è un aumento della mobilità», chiude Sala.Poi la denuncia. «In tanti stanno raggiungendo le seconde case in Centro Valle Intelvi e negli altri comuni della zona» ha dichiarato il sindaco Mario Pozzi a Etv.Questo nonostante i divieti in vigore. «Noi siamo impotenti – dice – Non possiamo presidiare tutto il territorio. Abbiamo visto aprirsi molte case negli ultimi giorni – conferma il sindaco – e ci aspettiamo che per Pasqua arrivino anche di notte».Una situazione potenzialmente molto pericolosa. «Devono capire che qui ormai è zona rossa – sottolinea ancora Pozzi – Abbiamo nella Valle otto strutture di assistenza in cui i casi di Covid-19 stanno esplodendo. Molti ospiti sono risultati positivi. Chi desidera fare un picnic per Pasqua sbaglia indirizzo – dice – A tutti piacerebbe, ma non è possibile. Non siamo un’isola felice, anche qui è scoppiato l’incendio». Nella foto, San Fedele Intelvi.