È continuato il silenzio degli arrestati dai carabinieri al termine delle indagini sulle attività di spaccio che avvenivano in centro soprattutto in occasione delle serate del “Mercoledrink”. I cinque indagati finiti in carcere già si erano avvalsi nei giorni scorsi della facoltà di non rispondere, e lo stesso è avvenuto con il 37enne di Guanzate e il coetaneo canturino che erano invece finiti ai domiciliari. I due, assistiti dagli avvocati Pietro Mario Vimercati e Rocco Romellano, hanno infatti scelto di rimanere in silenzio davanti al gip che aveva firmato l’ordinanza a loro carico.I clienti dei presunti spacciatori avevano dai 14 ai 40 anni e oltre. Cercavano soprattutto marijuana e cocaina e davano appuntamento agli spacciatori in diverse zone della città di Cantù o nei dintorni. Il giorno clou era, come detto, il mercoledì, quello dell’ormai noto Mercoledrink. Movida e spaccio. Centinaia di persone in piazza e nelle strade, anche nell’estate della pandemia, e pusher pronti a fornire sostanze stupefacenti a chiunque le volesse. Un commercio fiorente sul quale i carabinieri della compagnia di Cantù hanno indagato per mesi, fino ad arrivare, la settimana scorsa, all’esecuzione di sette ordinanze.
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