Era irregolare per l’Italia, ed era irregolare pure per la Svizzera. Non solo: era stato espulso sia dalla Penisola, sia dalla Confederazione elvetica. Nonostante questo pare continuasse a fare avanti e indietro dal confine di Stato. Alla fine, la sua peregrinazione si è conclusa tra le mani della polizia di frontiera di Ponte Chiasso che l’ha individuato, fermato e arrestato. La questione – che in realtà risale a sabato scorso – è così approdata in Tribunale a Como dove è giunta la comunicazione di reato riguardante l’uomo, un tunisino, che è stato dunque processato per direttissima. L’accusa è stata messa nero su bianco dal pubblico ministero di turno, la dottoressa Alessandra Bellù. Il giudice monocratico ha infine accolto (al termine del “direttissimo” che si è tenuto ieri mattina nel palazzo di giustizia lariano) l’istanza di patteggiamento avanzata dalla difesa, quantificata in otto mesi che ora l’arrestato dovrà scontare al Bassone prima di tornare in patria.
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