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Federico Roncoroni e la giungla dei pirati

di Lorenzo Morandotti

Anche il Premio Chiara piange  Federico Roncoroni, intellettuale, scrittore, linguista di chiara fama, collaboratore ed erede testamentario dello scrittore di Luino Piero Chiara cui il concorso è dedicato. Roncoroni, scomparso lo scorso 31 gennaio a Como a 76 anni, è stato autore di testi tra i più adottati nelle scuole per l’insegnamento della lingua italiana.  Alla sua vita di “professore a distanza prestato ai libri”, Roncoroni era arrivato dopo vent’anni di insegnamento; tutt’oggi i suoi studenti lo ricordano come un docente straordinario. Il liceo Volta di Como dove è stato studente e poi docente gli ha dedicato un ricordo corale sul suo sito.

Roncoroni fu stretto collaboratore e amico di Piero Chiara, che lo nominò erede del suo patrimonio editoriale, da cui Roncoroni di tanto in tanto concedeva ai suoi lettori qualche rarità  dalle carte private dello scrittore. Nella prossima edizione del premio  in   ricordo di Roncoroni sarà presentata una poesia inedita dell’autore di Luino.

Chi invece non ha memoria alcuna perché vive in un eterno presente di furba pirateria è quella parte di   web che vive credendosi al di fuori delle regole del mondo fisico e  – in uno dei tanti siti che spacciano libri e giornali in formati digitali senza nulla corrispondere agli autori – mette in bella mostra proprio un titolo celebre di   Roncoroni, la raccolta di massime    Il libro degli aforismi nell’edizione del  2014 (la prima è del 1989), che comprende anche tanti autori lariani come il pittore di Cantù Ugo Bernasconi che fu anche fine letterato.

Un destino, quello di   vittima inconsapevole e impotente dei pirati digitali,  che lega Roncoroni a tanti altri autori comaschi di cui il web ha saccheggiato   l’opera  calpestando   in una giungla senza regole ogni diritto d’autore (Andrea Vitali è il capofila con i suoi romanzi bestseller  seguito dal narratore Giuseppe Pontiggia). Amaro destino per chi ha speso una vita per le parole.

Tra le emergenze del nuovo governo non c’è quella di mettere mano a questa materia, ma mai dire mai:   la Francia  in piena pandemia ha visto siglare un accordo che dovrebbe imporre a Google il versamento di fondi per  le  testate giornalistiche  nazionali e regionali. Un piccolo ma significativo cambio di passo.

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