di Giorgio Civati
Le brutte notizie anche in questo 2018 sono state
moltissime, da Como a Roma e poi nel mondo intero. Proprio in questi giorni,
come se fosse stato il Natale a generare influssi benefici, però un fatto
estremamente positivo c’è stato. È una buona notizia che merita, ed è quella di
migliaia di chili di salmone confiscati per problemi burocratici. E fin qui
niente di nuovo. La grande novità è che dei funzionari dell’Ats Insubria, l’ex
Asl che ora ricomprende Como e Varese, hanno rifiutato l’idea di tutto quel
cibo da buttare. Cibo pregiato per di più. E si sono dati da fare per rimettere
in circolo quel pesce. Con un’iniziativa del tutto inedita per una struttura
come l’Ats, sono stati contattati enti e associazioni dediti al volontariato,
persone abituate a raccogliere cibo per ridistribuirlo ai bisognosi. Strutture
che di soldi ne hanno pochi e vivono, e fanno vivere, grazie a solidarietà,
volontariato, donazioni e impegno di molti. E così il venerdì prima di Natale
si è messa in moto la macchina del recupero, che proprio lunedì, la vigilia, ha
ridistribuito qualche tonnellata di quel pregiato salmone. In giorni
solitamente dedicati ai regali, alla famiglia e a se stessi, una manciata di
persone si è data da fare per un gesto di bontà. C’era da muoversi in fretta,
quel cibo non poteva restare immagazzinato per giorni. Doveva arrivare sulle
tavole dei bisognosi velocemente. E così è stato. Medici e funzionari dell’Ats
hanno “inventato” una catena di solidarietà che ha funzionato a meraviglia.
Volontari e furgoni hanno recuperato il più possibile di quei salmoni,
confiscati ma buoni, buonissimi. E la sera stessa erano già consegnati a chi ne
ha fatto e ne sta facendo l’uso migliore: cibo per chi non ne ha, in un segno
di festa e di speranza per gli ultimi. Quasi due quintali e mezzo sono arrivati
anche a Como. Fra tanti sprechi, molte inefficienze e altrettante assurdità, da
questa storia ci sono almeno un paio di aspetti incoraggianti. Il primo è
quello che riguarda il volontariato. Gente che merita apprezzamento non solo
per quanto fatto in questa occasione ma per l’impegno di tutto l’anno. L’altro
aspetto che ci sembra importante sottolineare è relativo alla burocrazia, quel
moloc che in questo caso ha dimostrato un’anima. Di più, un cuore. Di fronte a
gente così, a episodi del genere, viene da pensare che forse c’è speranza per
un mondo migliore.
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