di Mario Guidotti
Vi spiego perché secondo me questa è la volta buona. Per tornare alla (quasi) normalità, per non rivedere una quarta ondata, per riaffacciarci insomma alle nostre vite. Numeri alla mano: in Italia siamo quasi a 12 milioni di vaccinati.
Sì, lo so, prime dosi, ma è già molto perché ne basta una per evitare la malattia grave, vedi Gran Bretagna. Se togliamo 10 milioni di minori su 60 di abitanti, per i quali non è al momento prevista la vaccinazione, in quanto non è stata testata sotto i 16-18 anni, a secondo del tipo sperimentato, siamo quindi a un quarto circa della popolazione vaccinato, se si somma il fatto che chi ha contratto il virus è protetto per 6-7 mesi.
Non solo, ma quel quarto vaccinato è quello più fragile, quello cioè che è a maggior rischio di finire in ospedale per polmonite interstiziale, o peggio in Terapia Intensiva. Certo, ci spiace tantissimo se i restanti 3/4 si infettano, ma rappresenterebbero un problema minore.Magari sarebbero asintomatici, oppure molti si farebbero la malattia a casa, ben curati dalla Medicina del territorio.
Se così stanno le cose, e sono numeri, non opinioni, il dramma vero dovrebbe essere ormai alle spalle, almeno tra 2 settimane, quando cioè chi è stato vaccinato avrà sviluppato le difese. Continuando in questo ragionamento, non ha più senso decretare aperture e chiusure, o vari colori dell’arcobaleno da assegnare alle regioni, in base alla famosa soglia dei 250 nuovi casi settimanali su 100.000 abitanti, perché non è più relativo a tutta la popolazione, ma a una parte della stessa, più robusta e non destinata ad ammalarsi gravemente e anche a morire. Quindi, a ben guardare e parlando sempre con grande rispetto dei singoli e dell’imprevedibilità del tessuto biologico nonché di questo maledetto Coronavirus, noi dobbiamo ora qualificare quei famosi 250 nuovi contagi. Non numero assoluto ma tipo di malattia, perché se sono dei trentenni e quarantenni a casa febbricitanti, è ben diverso di ottantenni in ospedale.
È ora quindi di abbandonare il parametro del numero di contagiati e usare solo ed esclusivamente quello dei posti letto occupati in reparto di degenza ordinaria e Terapia Intensiva, per avere un margine al fine di ricoverare badate bene non solo i malati Covid, ma tutti i pazienti di qualsiasi malanno abbiano bisogno degli ospedali. Elencare i posti letti occupati per Covid qualifica i contagiati.
Se infatti il numero degli stessi è elevato ma sono giovani adulti e non sviluppano, salvo eccezioni, malattia grave, il resto della società può tornare a vivere. Così facendo, e tenendo presente che le vaccinazioni comunque cresceranno aumentando la platea di chi sarà protetto, riusciremo a convivere con il virus, obiettivo vero da porsi per tempi medio lunghi.
Se questi numeri hanno convinto anche un assertore del rigore come chi scrive a procedere verso le riaperture non è poco. Purchè, badate bene e lo ripeteremo allo sfinimento, non si pensi di essere al “liberi tutti”.
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