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“Fuorisalone” lariano: difficile ma possibile

di Giorgio Civati

In tema di fiere ed esposizioni tessili, i pareri sono molto diversi. Spesso contrastanti. Lo sappiamo bene noi comaschi, che abbiamo prima creato e poi lasciato morire una rassegna, Ideacomo, che per decenni è stata un vanto del distretto. E ora, con ormai da anni in calendario una sola fiera italiana (Milano Unica) che però non soddisfa tutti e un appuntamento europeo (Premiere Vision, a Parigi)  che, nonostante le affluenze record, pare non essere più il momento ideale per fare business, proprio a Como si torna a mormorare della possibilità di una fiera tutta lariana. Sarà un problema di date, come qualcuno sostiene, perché le rassegne milanesi e parigine anche se di richiamo non permettono di presentare le collezioni complete e a punto. Sarà che, nel marasma di centinaia di espositori, l’immagine di alto livello di certe produzioni tessili risulta appannata. Ovviamente ricette precise non esistono. Una strada, comunque, può essere quella di fare “sistema” e cioè di offrire insieme alla manifestazione espositiva vera e propria tutta una serie di eventi e iniziative collaterali, un po’ sulla falsariga del Salone del Mobile di Milano che è cresciuto per importanza e rilievo anche grazie al “fuorisalone”.

Como potrebbe tentare una avventura del genere? Con molta difficoltà, probabilmente sì. Insieme ai tessuti andrebbero proposte le bellezze naturali, il lago e il territorio, magari con qualche aggancio al legno/arredo che comunque delle stoffe comasche è “vicino di casa”. Difficile, ma possibile. E, soprattutto, in caso di successo, di grande valenza economica. Di certo appare evidente che una simile strategia dovrebbe coinvolgere non solo le aziende ma anche le istituzioni. Probabilmente con molti sforzi iniziali e impegni prolungati nel tempo, con investimenti anche di denaro. Sforzi di tutti: il Comune di Como e la Camera di Commercio, le associazioni di categoria e le scuole, le strutture ricettive e quella stessa Villa Erba che in passato era sede proprio delle iniziative del tessile locale. Guardare a una promozione più ampia che coinvolga business e territorio è quindi complesso.

Per cercare di farlo con un po’ di buon senso, magari si potrebbe fare riferimento a Proposte. Con i suoi 27 anni di successi, la rassegna dei tessuti dell’arredamento che si è svolta proprio a Villa Erba da lunedì a mercoledì è infatti un caso da manuale. Ha saputo crescere nel tempo mantenendo comunque un carattere elitario; ha combattuto e poi in qualche modo gestito il “fuorisalone” e cioè le manifestazioni alternative e concorrenti, trovando per quest’ultima edizione nel Comune di Cernobbio un prezioso alleato per razionalizzare tempi e orari. Una “vetrina” d’eccezione e di rilievo mondiale insomma è possibile, anche qui, sul Lario. Tutta la Como delle stoffe, ma non solo, avrebbe il dovere di pensarci.

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