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Gli occhi della Procura sul Lido di Villa Olmo

La Procura della Repubblica di Como (pubblico ministero Mariano Fadda) ha messo gli occhi sul bando di gara per la gestione del Lido di Villa Olmo, assegnato in un primo momento alla Sport Management spa, società poi dichiarata decaduta dalla concessione con una determina comunale del marzo 2018. Una vicenda contorta, che avrebbe posto al centro dell’attenzione – anche se al momento non ci sarebbero ipotesi di reato – tutte le procedure di gara, comprese quelle successive al cambio di rotta di Palazzo Cernezzi.Storia portata alla luce da alcune interrogazioni fatte dal consigliere comunale Fulvio Anzaldo e dal suo capogruppo Alessandro Rapinese. Questi ultimi avevano chiesto spiegazioni al Comune sulle motivazioni che avevano portato alla decadenza dalla concessione la società veneta. Alla base della vicenda c’è infatti, secondo palazzo Cernezzi, una omessa dichiarazione dell’esistenza di un carico pendente che avrebbe portato «all’incapacità di contrarre con la Pubblica amministrazione». Condanna in primo grado che tuttavia in secondo grado si è trasformata in una sentenza di assoluzione letta dalla Corte d’Appello di Venezia il 3 aprile 2017. Per chi ha presentato l’interrogazione sulla decadenza della Sport Management, dunque, sarebbe inopportuna la scelta di dichiarare la decadenza anche per i ritardi che inevitabilmente si potrebbero creare sulla fruibilità del Lido da parte dei cittadini. E proprio le “battaglie” in aula tra l’amministrazione cittadina e i consiglieri Anzaldo e Rapinese avrebbero attirato l’attenzione della Procura cittadina, intenzionata a capire come stanno realmente le cose.La guardia di finanza nei giorni scorsi si è così presentata negli uffici del Comune per acquisire tutti gli atti del bando di gara sul Lido di Villa Olmo.Carte che ora verranno analizzate e valutate, anche se come detto non esisterebbero ipotesi di reato. L’unica cosa certa, al momento, è che con l’estate sempre più vicina l’apertura del Lido sembra tutt’altro che alle porte. I nodi da sciogliere, infatti, non sembrano pochi.

Redazione

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