Grandi mostre, Lugano si muove e Como dorme

Due laghi divisi da un confine di Stato e da pochi chilometri, ma anche da palesi differenze culturali. Mentre è in corso al centro Lac di piazza Luini a Lugano fino al 6 gennaio la mostraMagritte. La Ligne de viecon settanta opere dell’artista belga, il Museo d’arte della Svizzera italiana già annuncia il calendario per il 2019.A Como invece sul sito Internet del Comune sono segnalate solo mostre che andranno ad esaurirsi entro il primo trimestre, partite nel 2018. E non c’è all’orizzonte un calendario di attività pubbliche.Torniamo allora a Lugano: dove si andrà, nelle sale del “Masi”, questo l’acronimo del museo luganese, dalle luminose cromie di Hodler e Segantini al poliedrico geometrismo di Giacometti, passando per Gertsch, Gauguin e Munch. Si partirà conSurrealismo Svizzeradal 10 febbraio al 16 giugno, per indagare i rapporti reciproci tra il movimento e la produzione artistica elvetica. Tra i nomi in mostra Hans Arp, Alberto Giacometti, Paul Klee, Meret Oppenheim.Poi sarà la volta della mostraHodler – Segantini – Giacometticon i capolavori della Fondazione Gottfried Keller dal 24 marzo al 28 luglio. Qui sarà da non mancare il celebre Trittico delle Alpi di Giovanni Segantini (Arco, 15 gennaio 1858 – Monte Schafberg, 28 settembre 1899), attualmente conservato presso il Museo Segantini di Saint Moritz, e rappresentato da tre enormi e suggestive tele, La Natura, La Vita e La Morte. Le tre tele hanno come sfondo artistico-naturale rispettivamente lo scenario montano di Soglio, il crepuscolo dello Schafberg e il passo del Maloja. Il trittico sarà poi riproposto dal 25 agosto al 10 novembre in un allestimento che ripercorrerà la pittura di paesaggio e la sua evoluzione fino ai giorni nostri. Al Masi poi dal 12 maggio sarà in scena Gertsch – Gauguin – Munch: in occasione dell’imminente 90° compleanno di Franz Gertsch, le sue monumentali xilografie dialogheranno con quelle di Paul Gauguin e Edvard Munch.