Guerra ai cinghiali, la Regione Lombardia scende in campo con nuove regole

Guerra ai cinghiali,   la Regione Lombardia scende in campo con nuove regole

La Lombardia dichiara guerra ai cinghiali. Negli ultimi anni gli ungulati, particolarmente prolifici, hanno invaso montagne e colline lariane, distruggendo colture e avvicinandosi sempre di più ai centri abitanti, causando anche incidenti stradali. L’articolo n° 20 della legge di revisione normativa ordinamentale approvato oggi in Consiglio regionale introduce per la Polizia provinciale l’obbligo (e non più la sola facoltà) di avvalersi degli operatori volontari formati e abilitati nell’esecuzione dei piani di abbattimento delle specie più invasive come il cinghiale. Cinghiali e ungulati d’ora in poi potranno inoltre essere cacciati laddove il terreno è coperto di neve anche fuori dalla zona faunistica delle Alpi.

«A mali estremi, estremi rimedi – ha detto ieri il presidente del consiglio regionale, il comasco di Forza Italia Alessandro Fermi – Servono misure drastiche per fronteggiare un’emergenza sempre maggiore che sta causando danni ingenti agli agricoltori e in alcuni casi costituisce anche una minaccia per l’incolumità e la sicurezza delle persone, in particolare nell’area comasca, dalla Valle d’Intelvi all’Olgiatese, dove nell’ultimo anno è stata abbattuta circa la metà dei cinghiali rispetto al numero complessivo lombardo. L’ammontare dei costi per i danni causati dai cinghiali è in continuo aumento e ricade sulle tasche dei Comuni e dei cittadini, senza che questi ne abbiano responsabilità alcuna».