Categories: Opinioni & Commenti

Il caos natalizio per strade e pedoni

di Giorgio Civati

Dopo un solo fine settimana di questo periodo natalizio, la città di Como ha già messo in mostra tutti i suoi limiti, viabilistici e non solo. Sabato e domenica scorsi infatti il traffico è andato in tilt, i parcheggi selvaggi e disordinati erano quasi la norma e moltissimi, incuranti delle raccomandazioni dell’amministrazione cittadina, hanno ignorato l’opzione di posteggiare fuori dal centro.

Anzi, al contrario, in troppi si sono riversati intorno alle mura e sul lungolago. In quelle quattro strade più caotiche del solito, a conferma che i progetti sbagliati – leggasi l’autosilo della Val Mulini – restano sbagliati anche con il passare degli anni e nonostante il pressing psicologico di quanti vorrebbero riabilitarli. E che dire del piano del dall’assessore Bella e dei suoi colleghi? A voler essere prudenti, che c’è ancora molto da lavorare. Colpa anche nostra che, sì, va bene, le aree di sosta esterne, gli autobus, il treno, magari anche il  battello ci sono, ma vuoi mettere parcheggiare in viale Lecco? Che soddisfazione. E se il posto non c’è ci pensa il caso, o il caos se volete, fattori che hanno portato decine di automobilisti a utilizzare l’area del mercato di viale Battisti. Ovviamente come parcheggio abusivo, irregolare, ma tant’è. Meglio che niente. Anche perché lo sforzo straordinario della polizia urbana è passato, vista la situazione, quasi del tutto inosservato. Forse la città di Como non è capace di gestire presenze caratterizzate dai grandi numeri, o forse semplicemente non lo può fare per questioni geografiche, strutturali, specifiche del territorio. Intanto, oltre al caos delle auto, quello che ha stupito è stato anche il grande disordine dei pedoni, il serpentone lentissimo e spesso fermo della gente a piedi all’interno del centro storico, i capannelli caotici e confusionari tra piazza Duomo e via Vittorio Emanuele, tra piazza Volta e via Bernardino Luini. Bambini, famiglie, coppie, gruppi vari, giovani e anziani: tutti attratti dalle luci come falene ma, anche, tutti quasi nell’impossibilità di guardarsi in giro, addirittura di camminare in certi punti e in certi momenti. Stretta tra lago e montagne, la città che rende difficilissimo muoversi in auto in questa occasione ha mostrato carenza di spazio anche – al di sopra di un certo numero di presenze –  per chi si muove a piedi. E proprio loro, i pedoni, e cioè tutti noi, hanno a loro volta messo in evidenza anche una buona dose di insofferenza, addirittura esagerata ed esasperata, per tutto quell’affollamento. Sarà stato lo stress o il caos, sta di fatto che in auto o a piedi, la città ha vissuto due giorni difficili. E domani arriva un altro fine settimana prenatalizio.

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