Gentile assessore Galli, la sua lettera al Corriere di Como lascia aperte due questioni di non poco conto. Sulle quali vorremmo avere una risposta da parte sua. Prima questione: lei sostiene di voler «portare a Palazzo Terragni l’Archivio del Moderno», ma poi parla di una parte dell’edificio, quella «posteriore», tuttora «occupata dai dipendenti dell’Ats».L’impressione, ma ci smentisca, è che lei confonda la Casa del Fascio di Giuseppe Terragni con l’ex Uli di Cesare Cattaneo e Pietro Lingeri. Seconda questione: quando ha ipotizzato un diverso utilizzo della Casa del Fascio, ha avuto l’assenso del ministero dell’Economia o del comando generale delle Fiamme Gialle? Se fosse così, sarebbe una notizia non da poco. Diversamente, la sua pur lodevole intenzione rimarrebbe un sogno.
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